DEFINIZIONE:
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Le filosofie ermetiche identificano nell'essere umano il Microcosmo,
in contrapposizione al Macrocosmo con cui la Tradizione fa riferimento
all'Universo, od addirittura alla indefinita figura del Creatore, ovvero Dio.
Secondo san Bonaventura (Itinerarium mentis in Deum) l'uomo , o microcosmo, ha
cinque sensi, che sono come cinque porte attraverso le quali entra nella sua
anima la cognizione di tutte le cose che sono nel mondo sensibile. San Gregorio
Magno (540-604) sosteneva che l'uomo, in un certo modo, è tutte le cose, ovvero
è un universo completo in miniatura. Egli racchiude in sé i diversi ordini della
natura. L'ordine minerale inanimato, l'ordine animato vegetale ed animale,
l'ordine spirituale comune agli uomini, agli angeli ed a Dio. Infine san Pier
Damiani riassume la tradizione in una formula che riconduce tutto
all'essenziale: "L'uomo è definito con un termine greco, microcosmo, ovvero
mondo in piccolo, perché per la sua essenza materiale egli è composto dagli
stessi quattro elementi dell'universo. La stessa pulsazione anima il grande
corpo del mondo ed ognuno degli esseri che lo compongono. Quest'onda portatrice
del mistero della vita non ha come unico effetto quello di ritmare nell'istante
le gerarchie create. Spinge infatti davanti a sé, sull'infinita rotaia dei
tempi, l'incessante genesi degli esseri in divenire. Agli occhi di quest'uomo la
medusa è l'immagine infallibile di ciò che le cose sono state prima di essere
come sono; l'embrione che già preparava l'adulto, il mitico antenato che ha
creato le tribù, e la cui nascita ha segnato la prima organizzazione del Caos".
Y (Massoneria) Tentare l'identificazione di un essere perfetto, onnipotente ed
onnisciente come la divinità viene da sempre riconosciuta impresa proibitiva per
il piccolo elemento uomo. Non aiutano né la sua intelligenza né il suo impegno.
L'unico approccio possibile viene dal principio esposto nella Tavola di
smeraldo, attribuita ad Ermete Trismegisto (v.). É in quell'antico ed
emblematico documento che viene indicata l'identità assoluta tra quanto sta in
basso con quanto sta in alto, tra il piccolo ed il grande. In altri termini,
insegna (ma è anche un monito) che per comprendere la natura del Grande
Architetto dell'Universo occorre conoscere a fondo quella dell'essere umano.
Eliminate scrupolosamente tutte le immense imperfezioni di quest'ultimo, ecco
automaticamente definito Dio, e con Lui lo stesso Universo.
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