DEFINIZIONE:
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Dal greco Milhtoz, antica città dell’Asia Minore, ubicata
sulla costa caria, alla foce del fiume Meandro, che fu capitale della Ionia. In
età classica la città vantava antichissime origini, ricollegando la sua
fondazione ai Cretesi; una pretesa in parte confermata dagli scavi archeologici,
che hanno riportato alla luce resti di successivi insediamenti minoici e
micenei. Probabilmente M. va identificata con la Milawanda dei documenti ittiti
del XIV secolo a.C. Comunque in Omero i Milesii sono dei Carii, non Achei,
alleati di Troia, e nella tradizione greca successiva i colonizzatori ionici di
M. conquistano la città ai Carii, prendendone le donne in moglie con la forza.
Tale colonizzazione risale almeno all’VIII secolo a.C., e nei due secoli
successivi la città è nota come una delle principali colonie dell’Anatolia e,
come la madrepatria, di successivi insediamenti nel Mar Nero e sulle coste
adiacenti, inclusi Abido, Cizico, Sinope, Olbia ed Istro. Ulteriori insediamenti
avvennero in Egitto, dove Naucrati rappresentò un importante centro commerciale
milesio, e nella Magna Grecia, dove Sibari, prima della sua distruzione nel 510
a.C., mantenne con M. stretti rapporti. Retta da propri tiranni, che trattavano
da pari con il re di Lidia (nel VI secolo Aliatte stipulò con M. un’alleanza),
M. assunse una posizione privilegiata quando la Persia nel 546 a.C. conquistò i
domini di Creso e le città costiere. Di conseguenza fu M. a dare ad avviare la
rivolta antipersiana delle città ioniche (499 a.C.), per iniziativa dei suoi ex
tiranni Istieo ed Aristagora. I Persiani la conquistarono dopo un lungo assedio,
e la distrussero solo nel 494 a.C., dopo la vittoria navale di Lade. La
sconfitta pose termine ad un lungo periodo di prosperità economica e di
fioritura della cultura, che aveva visto il sorgere a M. della filosofia e della
storiografia greca classica. Dopo la battaglia di Micale (479 a.C.) la città,
nel frattempo risorta, aderì alla lega delio-attica; dalla metà del V secolo in
poi ospitò una guarnigione ateniese, e tornò sotto il dominio persiano nel 412
a.C., dopo essersi ribellata ad Atene. Nel IV secolo fece parte dei domini di
Mausolo, e fu liberata da Alessandro Magno nel 331 a.C. La città prosperò anche
in età ellenistica; fece parte della provincia romana d’Asia dal 129 a.C., e
decadde solo in età imperiale, a causa dell’interramento del suo porto. Y
(Archeologia) I resti tuttora visibili della città si riferiscono alla
sistemazione del V secolo a.C., seguita alle distruzioni persiane. L’impianto,
forse progettato da Ippodamo di M., è caratterizzato da un reticolato ortogonale
incentrato su punti cardini costituiti dalle agorà. Sull’insenatura del porto
dei leoni si apriva l’agorà Sud, prossima al santuario di Apollo Delphìnios,
costituito da un cortile costruito intorno all’altare; in questo edificio si
custodiva l’archivio della città. Un’altra importante zona è quella del
Bouleuterion, eretto verso il 170 a.C.. Nelle vicinanze della città, a Didyma,
vi era il santuario di Apollo, un enorme complesso dominato dall’edificio ionico
progettato da Paionios e da Daphnis.
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