DEFINIZIONE:
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Fatto di esperienza che si sottrae al corso normale delle leggi della
natura, e che viene interpretato filosoficamente mediante il ricorso ad una
causa trascendente (v.). Il M. è un fenomeno che interessa le scienze, la
filosofia e la religione. La scienza si limita ad accertare i fatti ed a
rilevare l’aspetto di tutta l’eccezionalità del caso in esame, stabilendo la
cosiddetta veritas historica. Ma solo la filosofia può dimostrare la possibilità
del m., cioè il suo senso trascendente e l’ambito di significato del tutto
distinto dalla verità scientifica (veritas philosophica) in cui esso si colloca.
Infine la religione spiega il significato positivo del m., il suo valore
salvifico, collocandolo nella Storia della Salvezza, indicandone cioè l’economia
entro la Rivelazione (veritas relativa). Y (Letteratura) Nell’ambito
dell’agiografia medievale, si dice M. la narrazione delle azioni compiute da un
santo in vita ed in morte oppure, in generale, le biografie dei santi, composte
per lo più a scopo edificante e solo raramente con intenti storici. Derivate
dall’agiografia furono le raccolte di miracula che, soprattutto nel XII-XIV
secolo, costituirono una cospicua parte del bagaglio di exempla a cui
attingevano i predicatori. Infine per M. si intende un genere di teatro
religioso medievale, ben distinto dal "mistero" e dalla nostra sacra
rappresentazione, perché trae i suoi temi non dalla Bibbia ma dalle vite dei
santi. La distinzione è sottile: ad esempio in Inghilterra miracle play è un
termine usato dagli storici come sinonimo di mistery play. Sono ascrivibili a
questo genere, soprattutto in Francia dove il termine ebbe forse un più preciso
significato, il Jeu de Saint-Nicolas (1200) di Jean Bodel, il Miracle de
Theophile (1261) di Rutebeuf, e la serie dei quaranta Miracles de Notre-Dame di
autori anonimi, scritti tra il 1339 ed il 1382.
Mirari vos: Enciclica emanata nel 1832 da papa Gregorio XVI (1765-1846), il cui
pontificato fu turbato fin dall’inizio dai violenti moti liberali diffusi
nell’intero Stato della Chiesa, cui non seppe rispondere che invocando
l’intervento dell’Austria. Nella M. condannava dottrinalmente Lamennais e
l’Avenir, e soprattutto ribadiva la piena ed assoluta validità della scomunica
comminata un secolo prima alla Libera Muratoria ed ai suoi adepti.
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