DEFINIZIONE:
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Movimento di pensiero e di riforma della chiesa cattolica sorto in
Francia tra la fine del XIX ed i primi del XX secolo. Esso si proponeva di
rinnovare la cultura cattolica, rimasta estranea al metodo critico delle scienze
e della filosofia moderna, sostituendo le vecchia dottrina scolastica con le
nuove idee filosofiche. Il nuovo spirito modernista si applicò
all’interpretazione della storia della Chiesa e dei testi biblici col Duchesne
ed il Loisy, influenzati dalla esegesi protestante. In campo filosofico si
segnalarono il Denis e soprattutto l’abate Laberthonnière, che si ispirarono
alla filosofia dell’azione di Blondel. Il movimento venne alla ribalta in modo
polemico, con la pubblicazione de L’Evangile et l’Eglise (1902) del Loisy, che
suscitò grande scalpore nel mondo cattolico, in quanto sembrava negare il senso
tradizionale della divinità di Cristo e della Chiesa. Il movimento, che si era
raccolto intorno al "Bulletin Critique" fondato da duchesne, venne perseguitato
dalla gerarchia cattolica, fino alla condanna ufficiale del 1907 da parte del
papa Pio X (enciclica Pascendi). Abbandonando i principi tradizionali ed il
concetto di ragione di tipo tomististico, il M. applica alla fede il metodo
dell’immanenza, che interpreta la religione nei termini di un bisogno inconscio
(bisogno dell’inconoscibile) che viene fatto emergere da un impulso pratico
sentimentale. Il dogma (v.) non è altro che la funzione chiarificatrice
esercitata dall’intelletto sul dato di fede, in accordo con il sentimento
religioso. L’evoluzione del sentimento religioso giustifica l’evoluzione del
dogma.
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