DEFINIZIONE:
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Termine derivato dal greco monoz, unico, e
jusiz, natura, definisce un’eresia cristologica del V secolo, già anticipata
nella seconda metà del IV secolo da Apollinare di Laodicea, che sostenne
l’esistenza in Cristo di una sola natura, risultante dall’unione del divino con
l’umano, contro l’ortodossia secondo cui nell’unica persona del Verbo incarnato
sussistono le due nature umana e divina, cooperanti, unite e distinte. Il M.,
sviluppatosi dall’opposizione al nestorianesimo (v.), si valse, forzandola fino
all’eresia, della dottrina antinestoriana, in sé ortodossa, di Cirillo di
Alessandria. Campione del M. reale o radicale fu Eutiche, monaco di
Costantinopoli, il quale sembra aver sostenuto l’assorbimento della natura umana
da parte di quella divina. Scomunicato nel 448 in un sinodo indetto dal vescovo
Flaviano di Costantinopoli, Eutiche, con l’appoggio di Dioscuro di Alessandria e
dell’imperatore Teodosio II, fu assolto, ed i suoi avversari deposti nel
concilio di Efeso del 449, svoltosi in un clima di grave violenza ed in completo
contrasto con la posizione dottrinale di Roma (il papa Leone Magno lo definì il
"latrocinio efesino"). Con la morte di Teodosio, il M. eutichiano venne
definitivamente condannato, e la fede ortodossa definita con il pieno appoggio
di Roma nel concilio di Calcedonia del 451. I vescovi egiziani monofisiti
comunque non si sottomisero, e dal loro rifiuto del concilio ebbe origine la
lunga e complessa vicenda del M., da cui dipese tra l’altro la nascita di
un’altra eresia, il monotelismo. Tuttavia il M. radicale non ebbe vita lunga, a
differenza del M. cosiddetto verbale o severiano, dal nome del suo principale
rappresentante, Severo di Antiochia (m. 538). Questo M., sebbene non gravemente
eterodosso come quello eutachiano, che anzi condannò più volte, rifiutò la
formulazione di Calcedonia, per esso intrise di nestorianesimo, e si attenne
alla terminologia ormai inadeguata e pericolosa di Cirillo. Divisosi in varie
sette, esiste tuttora in tre diverse chiese tra loro separate, sorte nel VI
secolo: · l’egiziana o copta (da cui nel 1948 si è costituita l’etiopica), · la
siriaca o giacobita, e · l’armena.
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