DEFINIZIONE:
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Statista ed umanista inglese, martire e santo della Chiesa
Cattolica (1478-1535). V. Tommaso Moro.
Morte di Dio: Espressione indicante la tesi ateistica di Nietzsche, ben diversa
da quella convenzionale, in quanto il filosofo ne parla proponendosi di valutare
criticamente un processo storico che ritiene abbia esaurito il proprio compito,
e che sta inesorabilmente avviandosi verso il Nichilismo (v.). Trattasi di un
evento sconvolgente, quasi apocalittico, che tende a demolire quell’insieme di
speranze, di credenze e di certezze che per l’umanità ha costituito, nel bene e
nel male, il fondamento della vita. Nella sua opera "La Scienza gaia", Nietzsche
afferma: "Dove se n’è andato Dio? Siamo stati noi ad ucciderlo, voi ed io. Siamo
noi i suoi assassini. Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito
nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? Non continua a venire notte, sempre
più notte? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non
udiamo dunque nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della putrefazione divina?
Poiché anche gli dei si decompongono. Dio è morto, e Dio resta morto! Questo
enorme avvenimento è ancora per strada, e sta facendo il suo cammino: ma non è
ancora arrivato alle orecchie degli uomini. Tuono e fulmine vogliono tempo, il
lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo
essere state compiute, perché siano viste ed udite". Fra i tanti che in seguito
hanno ripreso questo tema, Max Stirner (L’individualismo anarchico, 1904) si
domanda: "Può veramente morire l’uomo-Dio se in lui muore solo Dio? Per
liberarsene del tutto non è sufficiente uccidere Dio, ma occorre uccidere anche
l’uomo".
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