DEFINIZIONE:
|
Termine filosofico indicante ogni dottrina tendente a negare la
realtà dell’essere o dei valori stabiliti. Hamilton parla di un N. metafisico,
che nega la realtà sostanziale. È implicito nelle forme più radicali di
fenomenismo, ed ha la sua espressione filosofica tipica nel Gorgia di Platone.
In senso morale e politico invece per N. si intende la negazione assoluta della
norma e del dovere sociale. Al riguardo vale come esempio la tesi di Stirner,
che sostiene che un tale atteggiamento è la conseguenza di una forma di
solipsismo gnoseologico. Nietzsche a sua volta distingue il N. passivo, di chi
si rassegna per debolezza, al conformismo imperante, da quello attivo, che è al
servizio della trasvalutazione dei valori. Infine per Jaspers il N. assoluto è
sinonimo della disperazione. Storicamente il N., come orientamento politico ed
ideologico, si diffuse in Russia nella seconda metà del XIX secolo, dopo l’esito
infausto della guerra di Crimea ed il fallimento delle riforme introdotte da
Alessandro II. Profondamente influenzato dal positivismo occidentale, il N.,
negando la morale cristiana e la cultura idealistica, sosteneva la necessità di
sopprimere le istituzioni sociali e politiche, e di ricostruire la società con
criteri scientifici. In seguito il termine è stato erroneamente riferito
all’intera ala estremista dell’opposizione allo zarismo, comprendente anche
l’anarchismo rivoluzionario.
|