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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «01491»

TERMINE: ORDINE DI CRISTO
DEFINIZIONE:

I Templari sono il più antico degli ordini militari. Attorno al 1110, Hugues de Payns e Geoffrey de Saint Omer avevano già costruito una torre sulla via che porta da Caifa a Cesarea, la Torre di Destroit, per proteggere i pellegrini in transito da o verso la città Santa di Gerusalemme, che i crociati avevano riconquistato ai musulmani nel 1099. Hugues de Payns e Geoffrey de Saint Omer, nel 1118 proposero al re di Gerusalemme, Baldovino II, di creare un'autentica milizia cristiana per la difesa dei pellegrini. Baldovino non solo accettò l'idea, ma offrì loro, nel 1119, un'ala del palazzo reale ove installare la nuova milizia. Il palazzo di Baldovino si ergeva sul luogo dove, secondo la tradizione, prima c'era il Tempio di Salomone, e da ciò deriva la designazione di Templari, con cui furono e sono tuttora conosciuti i "Poveri Cavalieri di Cristo". Nel 1120 il re si trasferì nella Torre di David, lasciando così ai Templari l'intero palazzo. Il primo ordine cavalleresco formatosi in Palestina è stato quello degli Ospitalieri, ma un'analisi più attenta delle circostanze porta ad attribuire il primato degli ordini militari veri e propri ai Templari. In effetti, gli Ospitalieri esistevano già prima che Hugues de Payns e Geoffrey de Saint Omer avessero avuto l'idea di creare la propria milizia. Ma, almeno all'inizio, gli Ospitalieri non erano altro che una confraternita dedita esclusivamente al soccorso pacifico dei pellegrini. Fu sull'esempio dei Templari che si trasformarono anch'essi in un ordine militare. Quanto all'Ordine dei Cavalieri Teutonici, si formò alcuni anni dopo i due menzionati, e divenne un ordine militare autentico solo dopo che Federico di Svevia, nel 1190, lo rifondò. Del resto l'ordine teutonico mantenne sempre una caratteristica di esclusività etnica, che lo rese peculiare rispetto alle altre due milizie. Oltre ad essere l'ordine militare più antico creato in Palestina, i Templari furono anche i primi ad installarsi sul suolo portoghese: ancor prima dell'approvazione formale dell'Ordine del Tempio da parte del papa Eugenio III (1128), la contessa D. Teresa, madre del primo re del Portogallo, aveva già fatto alcune donazioni fondiarie a Hugues de Payns, il primo Gran Maestro dell’Ordine del Tempio. Il Contado Portucalense prese nome da Portucale, un insediamento già noto in epoca tardo imperiale, situato più o meno dove si trova oggi la città di Oporto. Lungo il X secolo il contado di Portucale/Portugal non varcò i limiti geografici rappresentati dai fiumi Douro, a sud, e Minho, confine naturale con la Galizia, a nord. Ma nel secolo successivo l'area sotto il controllo dei conti portoghesi si andò espandendo fino ad arrivare a Coimbra, importantissimo centro urbano tante volte perso e di nuovo riconquistato ai saraceni. Dopo l'indipendenza definitiva del Portogallo dai regni uniti di Léon e Castiglia, nei primi anni della terza decade del 1100, D. Gualdim Pais, il quarto Gran Maestro del ramo portoghese dell'Ordine del Tempio, dotò il nuovo regno di una vasta rete di strutture difensive, tra cui si può menzionare la costruzione o la ricostruzione ed ampliamento, dei castelli di Soure, Ceras, Tomar, Almourol, Pombal, Monsanto e Castelo Branco. Nonostante il territorio attribuito dai re portoghesi ai Templari non fosse quantitativamente superiore a quello donato agli Ospitalieri, all'Ordine di Calatrava (il cui ramo portoghese è conosciuto come Ordine di Avis) o all'Ordine di Santiago, il tracciato fondamentale dei possedimenti lusitani dei "Poveri Cavalieri di Cristo" coincide in pratica con una delle prime linee di fissazione territoriale del nuovo regno, rispetto alle zone limitrofe a dominazione araba o castigliana. Questa specie di grande e fluida protofrontiera meridionale e sud-orientale della nuova nazione, così come essa di presentava tra il 1150 e il 1200, era assegnata quasi esclusivamente alla tutela dei Templari: a nord del Tago, da Leira e Tomar, a occidente, fino a Castelo Branco, a oriente, vicino alla frontiera con la Castiglia. E se, per avere il controllo di tutta la fascia orizzontale corrispondente all'attuale zona centrale del paese, mancava loro il dominio dei territori confinanti con l'Atlantico, questo era dovuto al fatto che tali vasti territori, noti come fondi di Alcobaca, erano già stati donati ai potenti frati di Citeaux; i quali, a partire dalla loro maestosa abbazia ad Alcobaca, appunto, li gestivano piuttosto bene ed erano particolarmente cari alla casa reale. I monaci di Citeaux avevano, d'altronde, un rapporto stretto con l'Ordine del Tempio: infatti quest'ultimo era stato fondato grazie all'appoggio entusiasta di Bernardo di Clairvaux, il rifondatore e più grande diffusore dell’ordine monastico benedettino (cisterciense, v.) a cui fu affidata, addirittura, la redazione della regola dei Cavalieri del Tempio. Anche se, complessivamente, il territorio che i Templari controllavano non era più grande né strategicamente più importante di quello delle nuove frontiere, spostate in continuazione verso sud negli anni seguenti, il ruolo di protagonisti che spettò loro nella difesa e consolidamento di questa autentica spina dorsale del regno, nel periodo più turbolento della fondazione della nazione, e il fatto di essere i più antichi frati combattenti in azione sul territorio, sono circostanze che, molto probabilmente, avranno fatto conquistare loro una particolare posizione di prestigio. L'abolizione dell'Ordine del Tempio, concertata nel 1312 dal re francese Filippo IV il Bello e dal papa Clemente V, non implicò la scomparsa dei Templari dal panorama politico portoghese: il re D. Dinis riuscì ad ottenere che il successore di Clemente V, Giovanni di Cahors (Giovanni XXII), approvasse il passaggio di tutti i beni dei Templari ad un nuovo ordine cavalleresco, l'Ordine di Cristo. L'Ordine del Tempio, in questo modo, si mantenne vivo istituzionalmente in Portogallo, dietro la sua nuova maschera di O. Un particolare bizzarro che accompagna la riconversione dell'Ordine del Tempio in O. è il trasferimento ufficiale ma, in fondo, meramente virtuale, della sede del nuovo ordine a Castro Marim, in Algarve, nell'estremità sudorientale del regno. Il re portoghese doveva pur presentare qualche argomento verosimile per la permanenza organizzata, nel suo territorio, dei monaci guerrieri, ormai caduti universalmente in disgrazia: e l'argomento più efficace che gli venne in mente fu quello della necessità di difendersi ancora dai nemici di Cristo, in quelle zone remote confinanti con i territori ancora controllati dai musulmani. Perché l'argomento stesse in piedi, era indispensabile il trasferimento della sede in quei paraggi, e così si fece. Ma l'ordine continuò ad essere governato da Tomar o da Castelo Branco. Dopo pochi anni, appena fu possibile farlo senza scatenare un nuovo conflitto con l'autorità papale, i cavalieri ritrasferirono la loro sede ufficiale nello storico baluardo di Tomar. Il rapporto tra l'impresa delle scoperte e l'influenza templare è forse qualcosa di più di una mera speculazione, giacché il grande promotore delle spedizioni marittime lusitane, l'infante Enrico il Navigatore (v.), era anche Gran Maestro dell'O. Perché ci si possa rendere conto della vocazione marittima della nuova versione locale dell'Ordine del Tempio, dovrebbero essere sufficienti questi esempi: l'infante Enrico ottenne dal Papa Eugenio IV l'annessione perpetua all'Ordine di tutte le chiese costruite o finanziate da lui nell'isola di Madeira; più tardi ottenne da papa Nicola V, sempre a favore dell'Ordine che dirigeva, "i diritti di amministrazione spirituale e la giurisdizione di tutte le coste, isole e terre conquistate e da conquistare, dalla Guinea all'Etiopia"; ed infine, come immagine concreta dell'importanza dell'O. nelle gesta delle scoperte, ricordiamo che era la croce di Cristo, l'insegna dell'Ordine, che campeggiava sulle vele delle navi di esplorazione e sulle steli che i primi navigatori, come Diego Cao, lasciarono sparse un po’ ovunque lungo la costa africana.

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