DEFINIZIONE:
|
I Templari sono il più antico degli ordini militari. Attorno
al 1110, Hugues de Payns e Geoffrey de Saint Omer avevano già costruito una
torre sulla via che porta da Caifa a Cesarea, la Torre di Destroit, per
proteggere i pellegrini in transito da o verso la città Santa di Gerusalemme,
che i crociati avevano riconquistato ai musulmani nel 1099. Hugues de Payns e
Geoffrey de Saint Omer, nel 1118 proposero al re di Gerusalemme, Baldovino II,
di creare un'autentica milizia cristiana per la difesa dei pellegrini. Baldovino
non solo accettò l'idea, ma offrì loro, nel 1119, un'ala del palazzo reale ove
installare la nuova milizia. Il palazzo di Baldovino si ergeva sul luogo dove,
secondo la tradizione, prima c'era il Tempio di Salomone, e da ciò deriva la
designazione di Templari, con cui furono e sono tuttora conosciuti i "Poveri
Cavalieri di Cristo". Nel 1120 il re si trasferì nella Torre di David, lasciando
così ai Templari l'intero palazzo. Il primo ordine cavalleresco formatosi in
Palestina è stato quello degli Ospitalieri, ma un'analisi più attenta delle
circostanze porta ad attribuire il primato degli ordini militari veri e propri
ai Templari. In effetti, gli Ospitalieri esistevano già prima che Hugues de
Payns e Geoffrey de Saint Omer avessero avuto l'idea di creare la propria
milizia. Ma, almeno all'inizio, gli Ospitalieri non erano altro che una
confraternita dedita esclusivamente al soccorso pacifico dei pellegrini. Fu
sull'esempio dei Templari che si trasformarono anch'essi in un ordine militare.
Quanto all'Ordine dei Cavalieri Teutonici, si formò alcuni anni dopo i due
menzionati, e divenne un ordine militare autentico solo dopo che Federico di
Svevia, nel 1190, lo rifondò. Del resto l'ordine teutonico mantenne sempre una
caratteristica di esclusività etnica, che lo rese peculiare rispetto alle altre
due milizie. Oltre ad essere l'ordine militare più antico creato in Palestina, i
Templari furono anche i primi ad installarsi sul suolo portoghese: ancor prima
dell'approvazione formale dell'Ordine del Tempio da parte del papa Eugenio III
(1128), la contessa D. Teresa, madre del primo re del Portogallo, aveva già
fatto alcune donazioni fondiarie a Hugues de Payns, il primo Gran Maestro
dell’Ordine del Tempio. Il Contado Portucalense prese nome da Portucale, un
insediamento già noto in epoca tardo imperiale, situato più o meno dove si trova
oggi la città di Oporto. Lungo il X secolo il contado di Portucale/Portugal non
varcò i limiti geografici rappresentati dai fiumi Douro, a sud, e Minho, confine
naturale con la Galizia, a nord. Ma nel secolo successivo l'area sotto il
controllo dei conti portoghesi si andò espandendo fino ad arrivare a Coimbra,
importantissimo centro urbano tante volte perso e di nuovo riconquistato ai
saraceni. Dopo l'indipendenza definitiva del Portogallo dai regni uniti di Léon
e Castiglia, nei primi anni della terza decade del 1100, D. Gualdim Pais, il
quarto Gran Maestro del ramo portoghese dell'Ordine del Tempio, dotò il nuovo
regno di una vasta rete di strutture difensive, tra cui si può menzionare la
costruzione o la ricostruzione ed ampliamento, dei castelli di Soure, Ceras,
Tomar, Almourol, Pombal, Monsanto e Castelo Branco. Nonostante il territorio
attribuito dai re portoghesi ai Templari non fosse quantitativamente superiore a
quello donato agli Ospitalieri, all'Ordine di Calatrava (il cui ramo portoghese
è conosciuto come Ordine di Avis) o all'Ordine di Santiago, il tracciato
fondamentale dei possedimenti lusitani dei "Poveri Cavalieri di Cristo" coincide
in pratica con una delle prime linee di fissazione territoriale del nuovo regno,
rispetto alle zone limitrofe a dominazione araba o castigliana. Questa specie di
grande e fluida protofrontiera meridionale e sud-orientale della nuova nazione,
così come essa di presentava tra il 1150 e il 1200, era assegnata quasi
esclusivamente alla tutela dei Templari: a nord del Tago, da Leira e Tomar, a
occidente, fino a Castelo Branco, a oriente, vicino alla frontiera con la
Castiglia. E se, per avere il controllo di tutta la fascia orizzontale
corrispondente all'attuale zona centrale del paese, mancava loro il dominio dei
territori confinanti con l'Atlantico, questo era dovuto al fatto che tali vasti
territori, noti come fondi di Alcobaca, erano già stati donati ai potenti frati
di Citeaux; i quali, a partire dalla loro maestosa abbazia ad Alcobaca, appunto,
li gestivano piuttosto bene ed erano particolarmente cari alla casa reale. I
monaci di Citeaux avevano, d'altronde, un rapporto stretto con l'Ordine del
Tempio: infatti quest'ultimo era stato fondato grazie all'appoggio entusiasta di
Bernardo di Clairvaux, il rifondatore e più grande diffusore dell’ordine
monastico benedettino (cisterciense, v.) a cui fu affidata, addirittura, la
redazione della regola dei Cavalieri del Tempio. Anche se, complessivamente, il
territorio che i Templari controllavano non era più grande né strategicamente
più importante di quello delle nuove frontiere, spostate in continuazione verso
sud negli anni seguenti, il ruolo di protagonisti che spettò loro nella difesa e
consolidamento di questa autentica spina dorsale del regno, nel periodo più
turbolento della fondazione della nazione, e il fatto di essere i più antichi
frati combattenti in azione sul territorio, sono circostanze che, molto
probabilmente, avranno fatto conquistare loro una particolare posizione di
prestigio. L'abolizione dell'Ordine del Tempio, concertata nel 1312 dal re
francese Filippo IV il Bello e dal papa Clemente V, non implicò la scomparsa dei
Templari dal panorama politico portoghese: il re D. Dinis riuscì ad ottenere che
il successore di Clemente V, Giovanni di Cahors (Giovanni XXII), approvasse il
passaggio di tutti i beni dei Templari ad un nuovo ordine cavalleresco, l'Ordine
di Cristo. L'Ordine del Tempio, in questo modo, si mantenne vivo
istituzionalmente in Portogallo, dietro la sua nuova maschera di O. Un
particolare bizzarro che accompagna la riconversione dell'Ordine del Tempio in
O. è il trasferimento ufficiale ma, in fondo, meramente virtuale, della sede del
nuovo ordine a Castro Marim, in Algarve, nell'estremità sudorientale del regno.
Il re portoghese doveva pur presentare qualche argomento verosimile per la
permanenza organizzata, nel suo territorio, dei monaci guerrieri, ormai caduti
universalmente in disgrazia: e l'argomento più efficace che gli venne in mente
fu quello della necessità di difendersi ancora dai nemici di Cristo, in quelle
zone remote confinanti con i territori ancora controllati dai musulmani. Perché
l'argomento stesse in piedi, era indispensabile il trasferimento della sede in
quei paraggi, e così si fece. Ma l'ordine continuò ad essere governato da Tomar
o da Castelo Branco. Dopo pochi anni, appena fu possibile farlo senza scatenare
un nuovo conflitto con l'autorità papale, i cavalieri ritrasferirono la loro
sede ufficiale nello storico baluardo di Tomar. Il rapporto tra l'impresa delle
scoperte e l'influenza templare è forse qualcosa di più di una mera
speculazione, giacché il grande promotore delle spedizioni marittime lusitane,
l'infante Enrico il Navigatore (v.), era anche Gran Maestro dell'O. Perché ci si
possa rendere conto della vocazione marittima della nuova versione locale
dell'Ordine del Tempio, dovrebbero essere sufficienti questi esempi: l'infante
Enrico ottenne dal Papa Eugenio IV l'annessione perpetua all'Ordine di tutte le
chiese costruite o finanziate da lui nell'isola di Madeira; più tardi ottenne da
papa Nicola V, sempre a favore dell'Ordine che dirigeva, "i diritti di
amministrazione spirituale e la giurisdizione di tutte le coste, isole e terre
conquistate e da conquistare, dalla Guinea all'Etiopia"; ed infine, come
immagine concreta dell'importanza dell'O. nelle gesta delle scoperte, ricordiamo
che era la croce di Cristo, l'insegna dell'Ordine, che campeggiava sulle vele
delle navi di esplorazione e sulle steli che i primi navigatori, come Diego Cao,
lasciarono sparse un po’ ovunque lungo la costa africana.
|