DEFINIZIONE:
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É un termine con cui viene comunemente designato il complesso delle
credenze religiose politeistiche che, arrivando dalle civiltà orientali
d'origine, ovvero dai Persi, dagli Egizi, dai Fenici e dagli Assiro-Babilonesi,
tanto affascinarono le popolazioni del mondo greco-romano da indurle a farle
gradualmente proprie. Fu in questo mondo che tutto un complesso di leggende
venne adattato al carattere etnico locale, prima in Grecia ingentilendo ed
umanizzando ogni figura divina al gusto del bello ed alla tendenza alla
spiritualità, poi a Roma rendendo più realistico, materiale, severo e compatto
quel fantasioso regno superiore degli dei. Quei popoli antichi credettero
veramente a quelle belle ed ingegnose favole, e gli stessi sapienti le
adottarono con fede ed entusiasmo. Grandi poeti le svolsero e le consacrarono
con il magistero dell'arte, non meno dei più insuperabili ed immortali maestri
del pennello e dello scalpello. L'appellativo di pagani, abitanti dei pagi,
ossia dei distretti rurali, a partire dal IV secolo passò ad indicare tutti i
seguaci delle antiche religioni politeistiche, in quanto gli abitanti delle
campagne furono quelli che adottarono più lentamente e tardivamente la religione
monoteistica cristiana. La nuova civiltà cristiana ha indubbiamente distrutto il
P. come culto e credenza, mai riuscendo invece a spogliarlo del suo corollario
di grazia e di bellezza, fermato in capolavori che il tempo, distruttore di
tutto, non è ancora riuscito a cancellare.
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