DEFINIZIONE:
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Termine generalmente dispregiativo, spesso associato a falsità ed
ipocrisia, che rappresenta il desiderio di apparire ad ogni costo onesti,
costumati e ligi alla morale sociale comune. Talvolta tale atteggiamento
costituisce una sorta di maschera, indossata per nascondere il pensiero e le
intenzioni reali, di norma opposti a quelli manifestati attraverso il P. Viene
talvolta impiegato durante riunioni ed assemblee per far apparire normali la
condotta, l’atteggiamento, l’esposizione di opinioni anche estremiste
(anarchiche, rivoluzionarie, distruttive ecc.), espresse da un oratore allo
scopo di tentare la coercizione degli uditori onde perseguire finalità di norma
contrastanti con quelle formalmente propugnate nell’ambito sociale in cui si
svolge la manifestazione. Rappresenta quindi un subdolo e pericoloso inganno,
fuorviante in quanto falso e larvato, un vero attentato alla buona fede
dell’uditorio. Y (Massoneria) Rappresentando il P. l’espressione innaturale
della falsità, la cui manifestazione contrasta con i principi fondamentali
propugnati dall’Istituzione massonica, non può che essere condannato e
combattuto, specie se adottato nel corso dei Lavori rituali. Contrastando la
finalità primaria della Libera Muratoria, rappresentata dalla ricerca della
Verità mediante la ragione attivata dalle Virtù e spoglia dei metalli e delle
passioni, dev’essere fermamente esclusa da ogni buona Loggia. Il Massone che
persistesse nell’adozione del P., è senz’altro passibile di accusa di colpa
massonica, ed è pertanto perseguibile dalla Giustizia muratoria.
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