DEFINIZIONE:
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Ricerca assidua ed impegnativa di proseliti (v.), termine inteso
specialmente come seguaci di fede dottrinale. Y (Massoneria) Per antica
tradizione, l’Istituzione massonica non impegna affatto i suoi adepti nella
ricerca di nuovi membri, in quanto essa ritiene che si diventi Massoni
spontaneamente e disinteressatamente, quasi per vocazione, senza spinte o
suggerimenti. Sebbene manchino codifiche specifiche che regolamentino il P.,
rimane falso e ridicolo pensare che la Massoneria pratichi una sorta di
sotterranea ed esclusiva cooptazione dei suoi membri. Al Massone non è
consentito spingere qualcuno verso il Tempio. Secondo le norme prevalenti nel
mondo massonico, egli può però informare, indicare le possibilità e la prassi
per accedere all’Ordine a chi ritiene sensibile ed adatto alla via iniziatica
muratoria. In varie Obbedienze, come negli Stati Uniti ed in Inghilterra, tale
sollecitazione viene addirittura indicata come «colpa massonica». Nei momenti di
sensibile declino numerico degli adepti, l’opportunità di sollecitare i Fratelli
Maestri al P. è stata ed è sostenuta da più parti, specie nei paesi succitati.
Al riguardo è opportuno sottolineare il problema di fondo, rappresentato dalla
necessità prioritaria della qualità, che deve assolutamente prevalere sulla
quantità. Sarebbe un grave errore incitare qualcuno all’associazione massonica,
se mancano i presupposti per individuare la predisposizione del candidato
potenziale a soddisfare i doveri muratori, sia verso l’Istituzione che nei
confronti della Loggia. I requisiti istituzionali sono noti, quelli specifici di
una Loggia sono peculiari, poiché ogni Loggia ha caratteristiche particolari,
proprio come ogni singolo individuo. L’immissione di un nuovo membro, privo di
affinità elettiva o comunque dotato di parametri caratteriali incompatibili con
l’identità della Loggia, sarebbe deleterio per la Loggia stessa. Sarebbe quasi
un crimine od un sacrilegio, e costituirebbe comunque un attentato
contaminatorio all’armonia della Loggia. Escludendo quindi una vera e propria
azione di P., il contatto con un profano dev’essere estremamente oculato,
prudente e saggio, allo scopo di evitare errori che potrebbero poi dimostrarsi
fatali. É vero che l’Istituzione prevede un filtro successivo alla
presentazione, costituito dalla Tegolatura (v.), proprio per evitare inopportune
candidature. Ma la saggezza di ciascun Maestro Massone dev’essere sfruttata al
massimo fin dai primi approcci con qualsiasi profano.
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