DEFINIZIONE:
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Nome di un Vangelo apocrifo che tratta della natività
di Maria e dell’infanzia di Gesù. Viene attribuito a Giacomo il Minore, fratello
di Gesù, ed il suo inizio è il seguente: "Nelle storie delle dodici tribù
d’Israele, Gioacchino era un uomo molto ricco, che faceva le sue offerte al
Tempio in misura doppia, dicendo: Quello che do in più sia per tutto il popolo,
e quello che do per mia espiazione sia per il Signore, al fine di renderlo
propizio a me stesso. Venne il gran giorno del Signore, ed i figli di Israele
portavano le loro offerte. Ma Ruben si piantò davanti a Gioacchino dicendo: tu
non hai diritto di presentare per primo le tue offerte, perché tu non hai
generato prole in Israele. Gioacchino ne fu profondamente addolorato, e si recò
nell’archivio delle dodici tribù del popolo dicendo: voglio vedere nei registri
delle dodici tribù di Israele se io solo non ho generato prole in Israele. Cercò
e trovò che tutti i giusti avevano dato origine a discendenze in Israele. E si
ricordò del patriarca Abramo, a cui solo nell’ultimo giorno Dio aveva concesso
un figlio, Isacco" (Vangeli apocrifi, di F. Amior, Ediz. Massimo, 1982).
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