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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «01700»

TERMINE: PUTREFAZIONE
DEFINIZIONE:

Termine alchemico che definisce una delle quattro fasi della Grande Opera (v.). L’iniziando massone la affronta nel Gabinetto di Riflessione (v.), dove si avvia il complesso processo che dovrà condurlo alla scoperta dell’occulto. Secondo l’Ambesi (I segreti della Magia, vol II, Ediz. Dellavalle, 1972), "Simbolo fondamentale della Terra è il sepolcro, il luogo dove la materia sembra oltraggiare se stessa, ma che gli esoteristi hanno scelto a simbolo del primo passo dell’ascesi (v.): la meditazione introspettiva, la presa di coscienza che l’usuale rapporto tra corpo e psiche riveste lo spirito di un sudario funereo. Perciò il sepolcro alchemico e quello iniziatico sono soltanto sede di morte apparente. La putrefactio che si sviluppa in realtà è lo stadio in cui si apprende l’arte di disunire ciò che era unito, ed a separare quanto sembrava indissolubile, ma non senza lacrime né senza fatica". Il Pernety considera la P. come la più importante fra le operazioni alchemiche, in quanto i corpi, disfacendosi e decomponendosi, si preparano ad una nuova generazione. Nella liturgia cristiana la cerimonia delle Ceneri è l’indispensabile preparazione perché l’anima possa vivere in eterno. Nessun poeta ce ne ha dato una descrizione così singolare come Baudelaire: "Rammentatevi la cosa che vedemmo, anima mia, alla svolta di un sentiero, una carogna infame su un letto di sassi, con le gambe in aria come una femmina oscena ardente e sudante veleni, apriva in modo cinico ed indifferente il suo ventre pieno di esalazioni. Il sole raggiava su quella putredine, come per cuocerla a perfezione, e per restituire centuplicato alla Natura tutto ciò che essa aveva unito in sé. E il Sole guardava quella carcassa stupenda schiudersi come un fiore: il fetore era sì forte che voi per poco non sveniste nell’erba; ronzavano le mosche su quel putrido ventre, da cui uscivano nere schiere di larve, colanti come un denso liquido lungo quei vivi brandelli. Eppure voi sarete simile a quella sozzura, a quell’orribile infezione, stella degli occhi neri, sole della mia natura, voi, mio anglo e mia passione. Sì tale sarete voi, o regina delle grazie, quando entrerete sotto le erbe e le grasse infiorescenze, ad imputridire fra gli ossami. A me resteranno la forma e la divina essenza del mio amore putrefatto" (I fiori del male, Editoriale Italiana).

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