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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «01716»

TERMINE: QUETZALCOAL
DEFINIZIONE:

Denominazione della più importante divinità mesoamericana. Nella mitologia tolteca ed azteca, Q. è una sorta di eroe e demiurgo che insegna agli uomini la scrittura, la lavorazione dei metalli e l’arte della coltivazione, specie del mais. Grande benefattore dell’umanità, era conosciuto soprattutto sotto il nome di Serpente Piumato, ed era il dio del cielo e del sole, dei venti e della stella del mattino. Promotore della civiltà ed educatore, venne spesso confuso con un omonimo sovrano tolteco del X secolo. Significativo ed affascinante il mito che lo riguarda: «Amato da tutti gli dei poiché buono e generoso, era per questo odiato dal fratello, Tezcatlipoca, detto lo Specchio Fumoso per un suo specchio in cui leggeva i pensieri altrui. Un giorno, mentre Q. dormiva, lo trasformò in uomo, inculcandogli bisogni e desideri umani. Al risveglio Q. fu assalito dalla vergogna per il suo aspetto, ma suo fratello gemello, Xolotl il coyote, lo aiutò mascherandolo da serpente color turchino, e dotandolo di un mantello di piume verdi, rosse e bianche. Fu da allora che Q. assunse il nome di Serpente Piumato. Il malvagio Tezcatlipoca, ancora insoddisfatto, fece bere al fratello una tazza di pulque, un liquore ricavato dall’agave, un allucinogeno che spinge a commettere turpi azioni. Q., ri presosi e resosi conto di quanto aveva fatto, volle darsi la morte. Si diede fuoco sulla riva del mare, e dalle sue ceneri presero forma i maestosi uccelli quetzal, dalla lunga coda e dalle penne verdi, rosse e bianche. Il suo spirito, accompagnato da quello del fratello Xolotl, scese nella terra dei morti dove risiedeva Mictlantecutli, padre degli dei e custode delle Ossa Preziose. I due fratelli ne volevano qualcuna, m il custode le negò, asserendo la sciagura che poteva scaturire dalla possibile rinascita di quei corpi, appartenuti a uomini uccisi dagli dei a causa della loro malvagità. Xolotl allora ne addentò uno, e fuggì col fratello, invano richiamati da Mictlantecutli. Giunti all’uscita della terra dei morti, ad un tratto l’osso, sfuggito alla bocca di Xolotl, cadde su un sasso rompendosi in due pezzi, uno grande ed uno piccolo. Q. li raccolse, e vi fece cadere alcune gocce del suo sangue. Xolotl vi aggiunse la sua magia e, qualche giorno dopo, da quelle ossa nacquero due bambini, un maschio ed una femmina. Essi erano la prima coppia della nuova stirpe umana. Q. insegnò loro a coltivare il mais, a fabbricare vasi e tessuti, a creare mosaici e lucidare la giada, nonché a studiare le stelle e calcolare i giorni dell’anno. Terminato il suo insegnamento, salì su una zattera trainata da serpenti e si allontanò nel mare., promettendo il suo futuro ritorno».

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