DEFINIZIONE:
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Il Regno sotterraneo di Agharti (v.)
è retto dal Brahmatma (colui che ha il potere di parlare con Dio) ovvero il
Chakravarti (Re del Mondo), che regna per il periodo di un Manvatara, una delle
quattordici ere (la nostra è quella detta del cinghiale bianco) da cui è
composto un ciclo cosmico. Vaivaswata, settimo e attuale Re del Mondo, è in
comunione spirituale con tutti i Manu che hanno regnato prima di lui, tra cui il
primo Brahmatma Swdyambhuva. Secondo Ossendowski, egli si reca nella Cripta del
Tempio dove giace, in un sarcofago di pietra nera, il corpo imbalsamato del suo
predecessore, per unire la sua mente a quella dei Manu del passato. La caverna è
sempre oscura, ma quando vi penetra il R., le pareti si rigano di strisce di
fuoco e dal coperchio del sarcofago si levano lingue di fiamme. Il Guru più
anziano sta davanti a lui con il volto e il capo coperti; egli non si toglie mai
il cappuccio, perché la sua testa è un cranio nudo in cui di vivo non ci sono
che gli occhi e la lingua. Dal sarcofago cominciano a emanare i flussi diafani
di una luce appena visibile: sono i pensieri del predecessore del R., ed
esprimono le volontà ed i comandi di Dio. Il Brahmatma, insieme al Mahatma
(colui che conosce il futuro) e al Mahanga (colui che procura le cause affinché
gli avvenimenti si verifichino), forma una potente triade; da essa dipende una
società di cavalieri-sacerdoti, i Templari Confederati dell'Agharti, il cui
livello più elevato è il cosiddetto "consiglio circolare" formato da dodici
iniziati: lo stesso numero, fa rilevare Renè Guenon, dei Cavalieri della Tavola
Rotonda di Re Artù (v.). Il R. non è soltanto un capo religioso, ma regge anche
i destini materiali del pianeta (l'unità tra il potere spirituale e quello
temporale è simboleggiata nella figura del Re-Sacerdote Artù). Il Manu fa in
modo che il corso della storia segua un preciso andamento (difficilmente
comprensibile e non necessariamente positivo secondo i nostri canoni) in accordo
con un ineffabile piano divino. In Mission de l'Inde en Europe (1910), lo
scrittore Saint-Yves d'Alveydre sostiene che il R. è il più alto esponente della
Sinarchia , una sorta di Governo centrale di uomini di scienza, potentissimo e
ramificato, i cui esponenti terreni (il Consiglio Europeo di Stati ed il
Consiglio Internazionale delle Chiese) ispirano e controllano i grandi moti
politici o d'altro genere che segnano l'evoluzione del genere umano. Al sovrano
non mancano i mezzi per eseguire la propria missione: quando lo desidera egli
può infatti mettersi in comunione con il pensiero di tutti gli uomini che hanno
influenza sul destino e la vita dell'umanità, come i Re, gli Zar, i Khan, i capi
guerrieri, i sacerdoti e gli scienziati. Egli conosce tutti i loro pensieri e i
loro disegni; se questi sono graditi a Dio li asseconda, altrimenti li fa
fallire. In più, se la nostra folle umanità si mettesse a fargli guerra, scrive
Ossendowski, i Templari Confederati dell'Agharti sarebbero in grado di fare
esplodere tutta la superficie del globo e trasformarla in un deserto, o di
prosciugare i mari e trasformare i continenti in oceani. Di rado il sovrano si
mostra al di fuori del suo regno: le ultimi apparizioni pubbliche sono avvenute
nel monastero di Narabanchi nel 1890 (a quell'anno risalgono una serie di
profezie che anticipano, con una precisione sconcertante, gli sconvolgimenti
politici iniziati un secolo dopo), nel 1923 in Siam e nel 1937 a Delhi.
Comparirà davanti a tutti soltanto quando il tempo sarà venuto di condurre tutti
gli uomini buoni contro i cattivi, ma il tempo non è ancora venuto. Infatti (e
purtroppo) non sono ancora nati gli uomini più cattivi dell’umanità.
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