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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «01807»

TERMINE: RITUALE DELLA FESTA DELLE ROSE
DEFINIZIONE:

Si tratta di un rituale di origine nordica, oggi usato soprattutto nella Massoneria tedesca ed in qualche Loggia settentrionale del Grande Oriente d’Italia, per la celebrazione del Solstizio d’Estate. Come il Rituale del Solstizio d’Inverno o della Festa della Luce (v.), esso coinvolge anche i profani e soprattutto le Sorelle, che hanno così a disposizione un’altra opportunità per verificare direttamente la peculiare tipologia del Lavoro Muratorio. Proprio per tale ragione risulta molto apprezzato dalle donne, di norma escluse dal Tempio Muratorio, ma anche da parte dei profani, che hanno la possibilità di gustare un piccolo assaggio sulle aspirazioni dei loro amici Massoni. Non si tratta di un vero e proprio Rituale Massonico, ma l’ispirazione druidica e muratoria è decisamente palese. Y Preparazione del Tempio: Il Tempio va illuminato al massimo, ed adornato con fogliame e fiori vari. Ogni tipo di illuminazione o di paramento rituale dev’essere assolutamente escluso. La sola luce del Testimone resta accesa sul tronetto del Maestro Venerabile. Le tre Luci sull’Ara (Libro della Legge sacra, Squadra e Compasso) vanno appoggiate richiuse sul ripiano dello stesso tronetto. Sull’Ara va sistemato un braciere per il Fuoco di San Giovanni, opportunamente isolato e protetto. Accanto vanno disposti dei piccoli recipienti, contenenti: Granelli di frumento; Vino; Incensiere con carbonella; Incenso. Davanti all’Ara dovrebbero essere sistemati due tavolini, ricoperti da una tovaglia azzurra: il primo servirà per il deposito temporaneo delle rose rosse; il secondo come supporto del rotolo per le firme, disposto opportunamente spiegato. Nei pressi dell’ingresso del Tempio un Fratello porgerà una Rosa rossa ad ogni partecipante che accede al Tempio. Occorre infine predisporre l’esecuzione di alcuni brani musicali, secondo le modalità dettagliate nel rituale. Y Disposizioni preliminari: I Fratelli, le Sorelle ed i profani invitati alla Festa si radunano nella sala dei Passi Perduti, dove si preparano per l’accesso al Tempio. Y La Cerimonia: - M.d.C.: (Batte a terra un colpo di bastone cerimoniale) (· ) Fratelli, Sorelle ed Amici, vi invito ad osservare alcuni istanti di silenzioso raccoglimento, prima di accedere al Tempio. - V.M.: Fratello M.d.C., richiedete ai Fratelli ed alle Sorelle qui presenti di entrare nel Tempio, disposti su un’unica fila e, passando nell’entrata, fate porgere ad ognuno dal Fratello Copritore una Rosa rossa. Nel Tempio farete apporre la firma di ciascuno sulla pergamena che si trova davanti all’Ara. - M.d.C: Fratelli, Sorelle ed Amici, è desiderio del Maestro Venerabile che si entri nel Tempio, disposti su un’unica fila. Passando davanti al tavolo con le Rose rosse, vi prego di prenderne una ciascuno. Entrate poi nel Tempio e, costeggiando al mio seguito il pavimento a scacchi, ci dirigeremo insieme verso l’Altare. Deporrete poi la Rosa rossa sull’Ara, quale atto simbolico del vostro sacrificio, e confermerete infine le vostre intenzioni apponendo la firma sulla pergamena svolta davanti ad essa. Infine prenderete posto tra le Colonne. Vi prego di seguirmi. - Music.: (Un solenne brano mozartiano accompagna fino al termine l’accesso di tutti i presenti). Y Apertura dei Lavori: - V.M.: (Entra per ultimo, preceduto dai due Sorveglianti. Prendono posto al rispettivo scranno) (· ) - 1° Sorv.: (· ) - 2° Sorv.: (· ) - V.M.: Fratello 1° Sorvegliante, a quale scopo i Liberi Muratori si riuniscono oggi con le Sorelle e gli Amici? - 1° Sorv.: Per celebrare la festa di San Giovanni Battista, loro Patrono. - V.M.: Fratello 2° Sorvegliante, perché mai i liberi Muratori hanno eletto a loro Patrono San Giovanni Battista? - 2° Sorv.: Perché egli ha consacrato la propria vita al compito di aprire gli occhi delle genti alla Luce che brilla nelle tenebre, e perché è rimasto fedele a questa missione fino alla morte. - V.M.: Fratelli, Sorelle ed Amici, invochiamo insieme la protezione sul nostro Lavoro del G\ A\ D\ U\ . Vogliate alzarvi. (Alzando le braccia al cielo) Noi invochiamo la tua protezione, G.A.D.U. La Tua benevolenza scenda tra noi, per accogliere il sacrificio che oggi Ti offriamo. Abbiamo adornato di rose rosse l’Ara a te edificata, e bruceremo la pergamena con i nostri nomi. Attraverso questi atti simbolici noi manifestiamo l’intenzione di bruciare ogni errore profano commesso in passato. Dalla fragranza delle rose ricaveremo Saggezza, Bellezza e Forza, le grandi Virtù che ci proponiamo di mantenere nei nostri cuori, onde meglio servire in Tuo nome l’Umanità. Incidi nella nostra coscienza le massime sublimi che ci insegnano: "Prima che la tua Rosa possa restare alla presenza del G\ A\ D\ U\ , essa deve essere intrisa nel sangue dei sacrifici del Tuo cuore". Ed ancora: "Colui che perde la propria vita nel Tuo Santo Nome vivrà in Eterno". – Tutti: Amen. - V.M.: Fratello 1° Sorvegliante, ti prego di avvicinarti all’Ara, di accendervi il Fuoco di San Giovanni, simbolo del tempo e del sommo potere del G\ A\ D\ U\ . Con questa fiamma possa consumarsi ed estinguersi ogni sentimento, pensiero ed azione coltivato o compiuto nelle tenebre dell’ignoranza. Venga così purificato ed esaltato quanto di valido e nobile è in noi. Sempre maggiore sia la Bellezza delle Virtù, onde essere degni di salire in alto, e di comparire al cospetto della Perfezione del G\ A\ D\ U\ , l’Onnipresente, l’Onnisciente, l’Onnipotente. - M.d.C.: (Si porta presso il 1° Sorvegliante). - 1°/2° Diac.: (Procedono affiancati e muniti delle verghe, tenute incrociate tra loro, sempre al seguito del M.d.C.) - 1° Sorv.: (Accompagnato dal M.d.C. si porta all’Ara, accende al Testimone una candela, con cui porta la fiamma sacra al Fuoco di San Giovanni che accende) - V.M.: Il Fuoco di San Giovanni, acceso in questo giorno nel quale il Sole raggiunge il suo punto più elevato, alla metà dell’anno solare, simboleggia per noi la pienezza dell’espansione del grandioso e perfetto progetto del G\ A\ D\ U\ . Che il sacro Fuoco dell’Ispirazione, dell’Intuizione, della Vita, della distruzione del vizio attraverso la Purificazione, simbolo della Luce, riscaldi sempre i nostri cuori. - 1° Sorv.: (Con la mano destra tesa orizzontalmente sopra il Fuoco) Ardi sempre alto, o sacro simbolo del tempo, fervente testimone dei favori del Patrono del nostro sublime Ordine. Sii per noi, com’egli era per il Suo Maestro, pioniere e guida per l’Eternità, con la Forza immensa e preziosa del nostro Creatore, il G\ A\ D\ U\ . – Tutti: Amen. - 1° Sorv.: (Accompagnato dal M.d.C. e dai due Diaconi, ritorna al proprio posto. Poi i tre Fratelli assistenti riprendono il loro posto tra le Colonne). - V.M.: Fratello 2° Sorvegliante, recatevi all’Ara, e controllate per noi se le nostre Rose rosse, simbolo dei nostri sacrifici, siano al loro posto, e se il fuoco di san Giovanni, simbolo della Gloria del G\ A\ D\ U\ , stia ardendo regolarmente. Ti prego di avvolgere poi la pergamena delle firme di presenza, apponendovi i segni di conferma del nostro sacrificio, ed appoggiandolo infine su Libro Sacro. - 2° Sorv.: (Accompagnato dal M.d.C. e dai due Diaconi con le verghe incrociate, si accosta all’Ara: tende orizzontalmente la mano destra sopra il Fuoco, e dice). Diffondete sempre più lontano la fragranza della pura Saggezza, o Rose, simbolo dell’Io superiore, nella Sua veste di Luce iniziale fecondata dallo Spirito. Voi, diventate rosse, foste bagnate dal sangue del sacrificio dei nostri cuori. Voi, simbolo di Bellezza, di Riservatezza e d’Amore. O sacro simbolo della Bellezza, splendido rappresentante del nostro Ordine, ardi sempre più alto. Purificaci, come ha fatto Lui, così che noi si sia degni di ricevere la Saggezza dell’Eterno e la Bellezza del Creatore, il supremo G\ A\ D\ U\ . – Tutti: Amen, così sia. - 2° Sorv.: (Accompagnato dal M.d.C. e dai due Diaconi, ritorna al suo posto. Poi i tre Fratelli assistenti riprendono il loro posto tra le Colonne). - Musich.: (Intervallo con brano mozartiano). - V.M.: Fratello Oratore, a te la parola per ricordare a noi tutti la figura del nostro Patrono. – Oratore: "Vi fu un uomo mandato da Dio, che nominavasi Giovanni. Questi venne come testimone, al fine di rendere testimonianza a Colui che era la Luce, onde per mezzo suo tutti credessero. Egli non era la Luce, ma era per rendere testimonianza a Colui che era la Luce. Quegli soltanto era la Luce vera, che illumina ogni creatura che viene in questo mondo". - V.M.: Il Fuoco di San Giovanni è il simbolo della Luce. È il Fuoco cosmico che è all’origine di ogni vita, materiale e spirituale. Il Fuoco crea dunque la vita: la sostiene, la conserva e la distrugge. Ma, distruggendola, da sempre vita ad una nuova vita. Il Fuoco è in tutto: è nel sole, nei pianeti e nell’uomo. Esso è negli animali, nelle piante e nei minerali. (Segue un minuto di pausa, nel silenzio più assoluto) Fratello 2° Sorvegliante, qual è il compito che ora ci attende? - 2° Sorv.: Bruceremo il rotolo dell’anno trascorso, onde liberarci finalmente dei pesanti fardelli del passato, consacrandoci interamente alle esigenze del presente, per fissare la nostra attenzione su futuro, lasciandoci guidare dalla saggezza della Luce Eterna. - V.M.: (· ) - 1° Sorv.: (· ) - 2° Sorv.: (· ) - V.M.: Sorelle, Amici, Fratelli, unitevi a me con il pensiero, poiché mi accingo ad offrire in sacrificio per tutti noi l’oblio del nostro passato, per accrescere l’onore del nostro sublime Ordine. In esso noi operiamo per il conseguimento del fine identificato dalla nostra Tradizione. Si tratta di un compito che può essere svolto solo rivolgendo i nostri sforzi verso quel fine: ricercare la Luce, ritrovarla, per poi elargirla all’Umanità che l’attende. Nel Fuoco bruceremo simbolicamente il Libro della Memoria della Natura. Attraverso l’apposizione dei nostri nomi su quella pergamena arrotolata (la indica), ora essa contiene e racchiude tutti i nostri pensieri, i nostri desideri, le nostre parole, e tutte le nostre azioni dell’anno trascorso. Noi confidiamo che, dalle sue ceneri, possa risuscitare come la fenice quanto era di nobile ed eterno nei nostri pensieri, nelle nostre parole e nelle nostre azioni. Noi auspichiamo che possa scomparire ogni traccia del male commesso, così come qualsiasi piccola animosità sorta tra noi. Tutto sparirà come il fumo generato dalla fiamma del rotolo. Siete tutti invitati ad una breve riflessione su quanto il rituale già ha proposto, e su quanto stiamo per compiere. – Musich.: (Eseguire un brano mozartiano. Al termine). - V.M.: Fratelli, Sorelle ed Amici, avviciniamoci tutti insieme all’Ara. – Tutti: (Lasciano i loro posti, si avvicinano all’Ara, e formano una Catena d’Unione diritta, cioè senza incrociare le braccia). - V:M: (Lascia momentaneamente la Catena per gettare sul Fuoco alcuni granelli di frumento, dicendo) Che il grano possa nutrire il nostro corpo per tutto il tempo necessario. Consacriamo ogni energia al servizio della Luce Eterna. (Getta sul Fuoco un goccio di vino, dicendo) Che lo spirito penetri la nostra coscienza, e che ogni nostra aspirazione sia sempre volta verso la Luce. (Afferra il rotolo di pergamena e, tenendolo bene in alto con entrambe le mani dice) Con questo noi Ti offriamo noi stessi: i nostri spiriti, le nostre anime ed i nostri corpi. Quale simbolico sacrificio offerto per la Tua eterna gloria, o G\ A\ D\ U\ . (Prende il rotolo con una pinzetta, e lo brucia sul Fuoco di San Giovanni. Quando è interamente bruciato, lascia cadere la cenere sul Fuoco) Che questo mio atto sia il simbolo della nostra liberazione da quanto ostacolava i nostri sforzi verso la Luce. Possa essere anche il simbolo dell’unione tra coloro che hanno apposto il loro nome sul rotolo, nonché tra i Liberi Muratori sparsi nell’Universo, che celebrano oggi la stessa Cerimonia rituale. Accetta quest’offerta Tu, che ci hai dato tutto ed a cui noi nulla abbiamo da offrire, eccetto la nostra sincera e solenne promessa di rimanere sempre Tuoi leali e fedeli collaboratori, al servizio dell’Umanità intera, e nei limiti della migliore consapevolezza e capacità. – Tutti: Amen. - M.d.C.: (Accende il carbone nell’incensiera). - V.M.: (Prende un pò di incenso e lo versa sul carbone acceso. Appena il fumo comincia a salire, dice) Come il fumo di questo incenso sale sempre più in alto, possano i nostri sacrifici salire fino al Più Alto, ovvero al tuo cospetto, o G\ A\ D\ U\ . (Riprende posto nella Catena dicendo) Per suggellare ancor più la nostra unione, fortifichiamo questa Catena d’Amore. Sia pace tra gli uomini, di tutte le nazioni. Lingua, razza e fede. Formuliamo tutti, in raccolto silenzio, i nostri migliori voti per la prosperità e la pace, nella Fratellanza, nella Giustizia e nell’Armonia. Sia Pace nell’intero Universo. Ricordiamo sempre che non ci sarà mai pace nel mondo finché ciascun individuo non l’abbia saldamente instaurata, entro sé stesso e tra quanti gli sono vicini. Amici, Sorelle e Fratelli, affinché si possa commemorare l’avvenimento che abbiamo vissuto insieme, adorniamoci tutti con le Rose rosse, simbolo delle intenzioni che abbiamo espresse. (Cominciando dal Maestro Venerabile, seguito da tutti gli altri presenti, si procede in processione in senso orario, ed ognuno prende dall’ara una Rosa rossa. Quando tutti sono muniti di una Rosa, si ferma e dice) Sorelle, Amici, Fratelli, che il G\ A\ D\ U\ ci faccia comprendere appieno le significanze più profonde di questa Cerimonia della Festa di San Giovanni d’Estate, ovvero della Festa delle Rose. Che la Luce della Verità, unica ragione di vita che rende veramente liberi, sia in noi, con noi e per noi. Riprendiamo i nostri posti. (Quando tutti hanno ripreso posto) Fratello Oratore , ti prego di illuminarci con qualche parole di circostanza. – Oratore: (Traccia una breve Tavola. Al termine) - V.M.: Fratelli, Sorelle ed Amici, vi invito tutti caldamente ad intervenire in questa nostra palestra di libere opinioni. (Al termine di tutti gli interventi) Fratelli, Sorelle ed Amici, la Cerimonia della Festa delle Rose è finita. Andiamo in pace. Fratello M.d.C., ti prego di accompagnare le care Sorelle, i nostri graditi ospiti ed i Fratelli al di fuori del Tempio. - Musich.: (Un brano musicale di particolare imponenza e solennità accompagna l’uscita dal Tempio di tutti i partecipanti alla festa. Ultimi ad uscire saranno i tre Dignitari di Loggia).

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