DEFINIZIONE:
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Si tratta di un rituale di origine nordica, oggi usato soprattutto nella Massoneria tedesca ed
in qualche Loggia settentrionale del Grande Oriente d’Italia, per la
celebrazione del Solstizio d’Estate. Come il Rituale del Solstizio d’Inverno o
della Festa della Luce (v.), esso coinvolge anche i profani e soprattutto le
Sorelle, che hanno così a disposizione un’altra opportunità per verificare
direttamente la peculiare tipologia del Lavoro Muratorio. Proprio per tale
ragione risulta molto apprezzato dalle donne, di norma escluse dal Tempio
Muratorio, ma anche da parte dei profani, che hanno la possibilità di gustare un
piccolo assaggio sulle aspirazioni dei loro amici Massoni. Non si tratta di un
vero e proprio Rituale Massonico, ma l’ispirazione druidica e muratoria è
decisamente palese.
Y Preparazione del Tempio:
Il Tempio va illuminato al massimo, ed adornato con fogliame e fiori vari. Ogni
tipo di illuminazione o di paramento rituale dev’essere assolutamente escluso.
La sola luce del Testimone resta accesa sul tronetto del Maestro Venerabile. Le
tre Luci sull’Ara (Libro della Legge sacra, Squadra e Compasso) vanno appoggiate
richiuse sul ripiano dello stesso tronetto. Sull’Ara va sistemato un braciere
per il Fuoco di San Giovanni, opportunamente isolato e protetto. Accanto vanno
disposti dei piccoli recipienti, contenenti: Granelli di frumento; Vino;
Incensiere con carbonella; Incenso. Davanti all’Ara dovrebbero essere sistemati
due tavolini, ricoperti da una tovaglia azzurra: il primo servirà per il
deposito temporaneo delle rose rosse; il secondo come supporto del rotolo per le
firme, disposto opportunamente spiegato. Nei pressi dell’ingresso del Tempio un
Fratello porgerà una Rosa rossa ad ogni partecipante che accede al Tempio.
Occorre infine predisporre l’esecuzione di alcuni brani musicali, secondo le
modalità dettagliate nel rituale.
Y Disposizioni preliminari:
I Fratelli, le Sorelle ed i profani invitati alla Festa si radunano nella sala
dei Passi Perduti, dove si preparano per l’accesso al Tempio.
Y La Cerimonia:
- M.d.C.: (Batte a terra un colpo di bastone cerimoniale) (· ) Fratelli, Sorelle
ed Amici, vi invito ad osservare alcuni istanti di silenzioso raccoglimento,
prima di accedere al Tempio.
- V.M.: Fratello M.d.C., richiedete ai Fratelli ed alle Sorelle qui presenti di
entrare nel Tempio, disposti su un’unica fila e, passando nell’entrata, fate
porgere ad ognuno dal Fratello Copritore una Rosa rossa. Nel Tempio farete
apporre la firma di ciascuno sulla pergamena che si trova davanti all’Ara.
- M.d.C: Fratelli, Sorelle ed Amici, è desiderio del Maestro Venerabile che si
entri nel Tempio, disposti su un’unica fila. Passando davanti al tavolo con le
Rose rosse, vi prego di prenderne una ciascuno. Entrate poi nel Tempio e,
costeggiando al mio seguito il pavimento a scacchi, ci dirigeremo insieme verso
l’Altare. Deporrete poi la Rosa rossa sull’Ara, quale atto simbolico del vostro
sacrificio, e confermerete infine le vostre intenzioni apponendo la firma sulla
pergamena svolta davanti ad essa. Infine prenderete posto tra le Colonne. Vi
prego di seguirmi.
- Music.: (Un solenne brano mozartiano accompagna fino al termine l’accesso di
tutti i presenti).
Y Apertura dei Lavori:
- V.M.: (Entra per ultimo, preceduto dai due Sorveglianti. Prendono posto al
rispettivo scranno) (· )
- 1° Sorv.: (· )
- 2° Sorv.: (· )
- V.M.: Fratello 1° Sorvegliante, a quale scopo i Liberi Muratori si riuniscono
oggi con le Sorelle e gli Amici?
- 1° Sorv.: Per celebrare la festa di San Giovanni Battista, loro Patrono.
- V.M.: Fratello 2° Sorvegliante, perché mai i liberi Muratori hanno eletto a
loro Patrono San Giovanni Battista?
- 2° Sorv.: Perché egli ha consacrato la propria vita al compito di aprire gli
occhi delle genti alla Luce che brilla nelle tenebre, e perché è rimasto fedele
a questa missione fino alla morte.
- V.M.: Fratelli, Sorelle ed Amici, invochiamo insieme la protezione sul nostro
Lavoro del G\ A\ D\ U\ . Vogliate alzarvi. (Alzando le braccia al cielo) Noi
invochiamo la tua protezione, G.A.D.U. La Tua benevolenza scenda tra noi, per
accogliere il sacrificio che oggi Ti offriamo. Abbiamo adornato di rose rosse
l’Ara a te edificata, e bruceremo la pergamena con i nostri nomi. Attraverso
questi atti simbolici noi manifestiamo l’intenzione di bruciare ogni errore
profano commesso in passato. Dalla fragranza delle rose ricaveremo Saggezza,
Bellezza e Forza, le grandi Virtù che ci proponiamo di mantenere nei nostri
cuori, onde meglio servire in Tuo nome l’Umanità. Incidi nella nostra coscienza
le massime sublimi che ci insegnano: "Prima che la tua Rosa possa restare alla
presenza del G\ A\ D\ U\ , essa deve essere intrisa nel sangue dei sacrifici del
Tuo cuore". Ed ancora: "Colui che perde la propria vita nel Tuo Santo Nome vivrà
in Eterno".
– Tutti: Amen.
- V.M.: Fratello 1° Sorvegliante, ti prego di avvicinarti all’Ara, di accendervi
il Fuoco di San Giovanni, simbolo del tempo e del sommo potere del G\ A\ D\ U\ .
Con questa fiamma possa consumarsi ed estinguersi ogni sentimento, pensiero ed
azione coltivato o compiuto nelle tenebre dell’ignoranza. Venga così purificato
ed esaltato quanto di valido e nobile è in noi. Sempre maggiore sia la Bellezza
delle Virtù, onde essere degni di salire in alto, e di comparire al cospetto
della Perfezione del G\ A\ D\ U\ , l’Onnipresente, l’Onnisciente, l’Onnipotente.
- M.d.C.: (Si porta presso il 1° Sorvegliante).
- 1°/2° Diac.: (Procedono affiancati e muniti delle verghe, tenute incrociate
tra loro, sempre al seguito del M.d.C.)
- 1° Sorv.: (Accompagnato dal M.d.C. si porta all’Ara, accende al Testimone una
candela, con cui porta la fiamma sacra al Fuoco di San Giovanni che accende)
- V.M.: Il Fuoco di San Giovanni, acceso in questo giorno nel quale il Sole
raggiunge il suo punto più elevato, alla metà dell’anno solare, simboleggia per
noi la pienezza dell’espansione del grandioso e perfetto progetto del G\ A\ D\
U\ . Che il sacro Fuoco dell’Ispirazione, dell’Intuizione, della Vita, della
distruzione del vizio attraverso la Purificazione, simbolo della Luce, riscaldi
sempre i nostri cuori.
- 1° Sorv.: (Con la mano destra tesa orizzontalmente sopra il Fuoco) Ardi sempre
alto, o sacro simbolo del tempo, fervente testimone dei favori del Patrono del
nostro sublime Ordine. Sii per noi, com’egli era per il Suo Maestro, pioniere e
guida per l’Eternità, con la Forza immensa e preziosa del nostro Creatore, il G\
A\ D\ U\ .
– Tutti: Amen.
- 1° Sorv.: (Accompagnato dal M.d.C. e dai due Diaconi, ritorna al proprio
posto. Poi i tre Fratelli assistenti riprendono il loro posto tra le Colonne).
- V.M.: Fratello 2° Sorvegliante, recatevi all’Ara, e controllate per noi se le
nostre Rose rosse, simbolo dei nostri sacrifici, siano al loro posto, e se il
fuoco di san Giovanni, simbolo della Gloria del G\ A\ D\ U\ , stia ardendo
regolarmente. Ti prego di avvolgere poi la pergamena delle firme di presenza,
apponendovi i segni di conferma del nostro sacrificio, ed appoggiandolo infine
su Libro Sacro.
- 2° Sorv.: (Accompagnato dal M.d.C. e dai due Diaconi con le verghe incrociate,
si accosta all’Ara: tende orizzontalmente la mano destra sopra il Fuoco, e
dice). Diffondete sempre più lontano la fragranza della pura Saggezza, o Rose,
simbolo dell’Io superiore, nella Sua veste di Luce iniziale fecondata dallo
Spirito. Voi, diventate rosse, foste bagnate dal sangue del sacrificio dei
nostri cuori. Voi, simbolo di Bellezza, di Riservatezza e d’Amore. O sacro
simbolo della Bellezza, splendido rappresentante del nostro Ordine, ardi sempre
più alto. Purificaci, come ha fatto Lui, così che noi si sia degni di ricevere
la Saggezza dell’Eterno e la Bellezza del Creatore, il supremo G\ A\ D\ U\ .
– Tutti: Amen, così sia.
- 2° Sorv.: (Accompagnato dal M.d.C. e dai due Diaconi, ritorna al suo posto.
Poi i tre Fratelli assistenti riprendono il loro posto tra le Colonne).
- Musich.: (Intervallo con brano mozartiano).
- V.M.: Fratello Oratore, a te la parola per ricordare a noi tutti la figura del
nostro Patrono.
– Oratore: "Vi fu un uomo mandato da Dio, che nominavasi Giovanni. Questi venne
come testimone, al fine di rendere testimonianza a Colui che era la Luce, onde
per mezzo suo tutti credessero. Egli non era la Luce, ma era per rendere
testimonianza a Colui che era la Luce. Quegli soltanto era la Luce vera, che
illumina ogni creatura che viene in questo mondo".
- V.M.: Il Fuoco di San Giovanni è il simbolo della Luce. È il Fuoco cosmico che
è all’origine di ogni vita, materiale e spirituale. Il Fuoco crea dunque la
vita: la sostiene, la conserva e la distrugge. Ma, distruggendola, da sempre
vita ad una nuova vita. Il Fuoco è in tutto: è nel sole, nei pianeti e
nell’uomo. Esso è negli animali, nelle piante e nei minerali. (Segue un minuto
di pausa, nel silenzio più assoluto) Fratello 2° Sorvegliante, qual è il compito
che ora ci attende?
- 2° Sorv.: Bruceremo il rotolo dell’anno trascorso, onde liberarci finalmente
dei pesanti fardelli del passato, consacrandoci interamente alle esigenze del
presente, per fissare la nostra attenzione su futuro, lasciandoci guidare dalla
saggezza della Luce Eterna.
- V.M.: (· )
- 1° Sorv.: (· )
- 2° Sorv.: (· )
- V.M.: Sorelle, Amici, Fratelli, unitevi a me con il pensiero, poiché mi
accingo ad offrire in sacrificio per tutti noi l’oblio del nostro passato, per
accrescere l’onore del nostro sublime Ordine. In esso noi operiamo per il
conseguimento del fine identificato dalla nostra Tradizione. Si tratta di un
compito che può essere svolto solo rivolgendo i nostri sforzi verso quel fine:
ricercare la Luce, ritrovarla, per poi elargirla all’Umanità che l’attende. Nel
Fuoco bruceremo simbolicamente il Libro della Memoria della Natura. Attraverso
l’apposizione dei nostri nomi su quella pergamena arrotolata (la indica), ora
essa contiene e racchiude tutti i nostri pensieri, i nostri desideri, le nostre
parole, e tutte le nostre azioni dell’anno trascorso. Noi confidiamo che, dalle
sue ceneri, possa risuscitare come la fenice quanto era di nobile ed eterno nei
nostri pensieri, nelle nostre parole e nelle nostre azioni. Noi auspichiamo che
possa scomparire ogni traccia del male commesso, così come qualsiasi piccola
animosità sorta tra noi. Tutto sparirà come il fumo generato dalla fiamma del
rotolo. Siete tutti invitati ad una breve riflessione su quanto il rituale già
ha proposto, e su quanto stiamo per compiere.
– Musich.: (Eseguire un brano mozartiano. Al termine).
- V.M.: Fratelli, Sorelle ed Amici, avviciniamoci tutti insieme all’Ara.
– Tutti: (Lasciano i loro posti, si avvicinano all’Ara, e formano una Catena
d’Unione diritta, cioè senza incrociare le braccia).
- V:M: (Lascia momentaneamente la Catena per gettare sul Fuoco alcuni granelli
di frumento, dicendo) Che il grano possa nutrire il nostro corpo per tutto il
tempo necessario. Consacriamo ogni energia al servizio della Luce Eterna. (Getta
sul Fuoco un goccio di vino, dicendo) Che lo spirito penetri la nostra
coscienza, e che ogni nostra aspirazione sia sempre volta verso la Luce.
(Afferra il rotolo di pergamena e, tenendolo bene in alto con entrambe le mani
dice) Con questo noi Ti offriamo noi stessi: i nostri spiriti, le nostre anime
ed i nostri corpi. Quale simbolico sacrificio offerto per la Tua eterna gloria,
o G\ A\ D\ U\ . (Prende il rotolo con una pinzetta, e lo brucia sul Fuoco di San
Giovanni. Quando è interamente bruciato, lascia cadere la cenere sul Fuoco) Che
questo mio atto sia il simbolo della nostra liberazione da quanto ostacolava i
nostri sforzi verso la Luce. Possa essere anche il simbolo dell’unione tra
coloro che hanno apposto il loro nome sul rotolo, nonché tra i Liberi Muratori
sparsi nell’Universo, che celebrano oggi la stessa Cerimonia rituale. Accetta
quest’offerta Tu, che ci hai dato tutto ed a cui noi nulla abbiamo da offrire,
eccetto la nostra sincera e solenne promessa di rimanere sempre Tuoi leali e
fedeli collaboratori, al servizio dell’Umanità intera, e nei limiti della
migliore consapevolezza e capacità.
– Tutti: Amen.
- M.d.C.: (Accende il carbone nell’incensiera).
- V.M.: (Prende un pò di incenso e lo versa sul carbone acceso. Appena il fumo
comincia a salire, dice) Come il fumo di questo incenso sale sempre più in alto,
possano i nostri sacrifici salire fino al Più Alto, ovvero al tuo cospetto, o G\
A\ D\ U\ . (Riprende posto nella Catena dicendo) Per suggellare ancor più la
nostra unione, fortifichiamo questa Catena d’Amore. Sia pace tra gli uomini, di
tutte le nazioni. Lingua, razza e fede. Formuliamo tutti, in raccolto silenzio,
i nostri migliori voti per la prosperità e la pace, nella Fratellanza, nella
Giustizia e nell’Armonia. Sia Pace nell’intero Universo. Ricordiamo sempre che
non ci sarà mai pace nel mondo finché ciascun individuo non l’abbia saldamente
instaurata, entro sé stesso e tra quanti gli sono vicini. Amici, Sorelle e
Fratelli, affinché si possa commemorare l’avvenimento che abbiamo vissuto
insieme, adorniamoci tutti con le Rose rosse, simbolo delle intenzioni che
abbiamo espresse. (Cominciando dal Maestro Venerabile, seguito da tutti gli
altri presenti, si procede in processione in senso orario, ed ognuno prende
dall’ara una Rosa rossa. Quando tutti sono muniti di una Rosa, si ferma e dice)
Sorelle, Amici, Fratelli, che il G\ A\ D\ U\ ci faccia comprendere appieno le
significanze più profonde di questa Cerimonia della Festa di San Giovanni
d’Estate, ovvero della Festa delle Rose. Che la Luce della Verità, unica ragione
di vita che rende veramente liberi, sia in noi, con noi e per noi. Riprendiamo i
nostri posti. (Quando tutti hanno ripreso posto) Fratello Oratore , ti prego di
illuminarci con qualche parole di circostanza.
– Oratore: (Traccia una breve Tavola. Al termine)
- V.M.: Fratelli, Sorelle ed Amici, vi invito tutti caldamente ad intervenire in
questa nostra palestra di libere opinioni. (Al termine di tutti gli interventi)
Fratelli, Sorelle ed Amici, la Cerimonia della Festa delle Rose è finita.
Andiamo in pace. Fratello M.d.C., ti prego di accompagnare le care Sorelle, i
nostri graditi ospiti ed i Fratelli al di fuori del Tempio. - Musich.: (Un brano
musicale di particolare imponenza e solennità accompagna l’uscita dal Tempio di
tutti i partecipanti alla festa. Ultimi ad uscire saranno i tre Dignitari di
Loggia).
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