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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «01900»

TERMINE: SCIAMANISMO
DEFINIZIONE:

Antica pratica mistica più che movimento filosofico-spirituale, impiegata da alcuni illuminati del XVIII secolo collocabili tra le frange magico misteriche, createsi con l’esasperazione delle tendenze spirituali. Per questi la perfetta conoscenza era data dall’unione dell’uomo con il divino, attraverso mezzi, quali esseri, animali o cose, che ne favorivano il processo. Lo S. è un complesso di credenze e pratiche magico-religiose incentrate sulla figura e sull’attività dello sciamano. Solitamente viene considerato una delle forme tipiche dell’animismo (v.), ossia la manifestazione religiosa primitiva la cui credenza attribuisce ad ogni essere, anche materiale, un’anima intesa come principio attivo. Il nome deriva dal termine "sciaman", comune alle lingue siberiane, indicante il veggente, lo stregone e l’asceta. Molti considerano erroneamente lo S. sinonimo di stregoneria e satanismo. Al riguardo Guenon, nel suo Regno delle Quantità e i Segni dei Tempi (Ediz. Adelphi, 1982) diceva : "La distinzione che taluni hanno voluto stabilire tra S. e feticismo, considerati come due varietà dell’animismo, non può essere né così netta né così importante com’essi ritengono: che siano esseri umani (nel primo caso) od oggetti qualsiasi (nel secondo caso) a fungere principalmente da supporti o da condensatori per certe influenze sottili, si tratta soltanto di una semplice differenza di modalità tecniche, la quale, in fondo, non ha nulla di assolutamente essenziale". In sostanza lo S. è una specie di animismo, in cui la parte preponderante è costituita dall’elemento magia (v.). Comunque non tutti i maghi sono sciamani, mentre tutti gli sciamani sono maghi, esperti in tecniche dell’estasi del tutto particolari. Alla base delle credenze sciamaniche c’è la convinzione che in ogni elemento naturale dimori uno spirito sacro di origine divina. Per entrare in contatto con queste forze misteriose, che tra l’altro infondono facoltà di guarigione e di interpretazione del futuro, gli sciamani si sottopongono a difficili prove fisiche. Questo carattere religioso, che di norma è estraneo a sistemi teologici ben definiti, riconosce l’esistenza di un Essere Supremo, quasi sempre androgino e quindi autogenerantesi, col quale lo sciamano entra in contatto. In breve, lo sciamano viene posseduto essenzialmente da uno spirito in uno stato ipnotico o di trance profonda. I suoi sogni sono viaggi estatici nella realtà. Il suo spirito, percorrendo mondi paralleli, incontra altre entità, altri mondi dei trapassati ed altri sciamani. Dai mondi esplorati trae l’energia che mette al servizio di riti magici per il bene dell’umanità. Nel momento dell’estasi, provocata in vari modi e sempre accompagnata dal battere d’uno speciale tamburo, attributo dello sciamano, egli s’identifica magicamente con il suo Dio unico. Nello sciamano si rileva l’esistenza di una cosmologia molto sviluppata (i cosiddetti tre mondi, v. Astrale), e si riscontrano riti di elevato livello esoterico che ricordano quelli primordiali o vedici. Tra gli sciamani del 1700 potrebbe essere annoverato il famoso taumaturgo Cagliostro, in quanto anch’egli nelle sue pratiche magico-rituali si avvaleva di una fanciulla medium, dal nome simbolico di Colomba, come mezzo coadiuvante nell’evocazione dei dodici profeti o dei sette angeli. Oggi lo sciamano esiste in tutti i paesi del mondo. Nella società moderna egli si esprime anche in gruppo, utilizzando vari riti propiziatori, come quello della pioggia. Normalmente un gruppo associato che celebra un rito magico è composto da 13 sciamani. Simbolo di queste congreghe ascetiche è il pentacolo, una stella a cinque punte inscritta in un cerchio, a cui si attribuisce valore magico. (La Luce Massonica di A. Sebastiani, Vol 6°, Ediz. Hermes, 1995).

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