DEFINIZIONE:
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Denominati anche Si’iti, dall’arabo si’a, divisione, partito. Seguaci
della fazione di ‘Alì, cugino e genero di Maometto, del quale aveva sposato la
figlia Fatima. Dopo l’uccisione di ‘Alì (661), i suoi sostenitori diedero vita
ad un partito fondato sul principio del legittimismo tanto politico quanto
religioso, che rivendicava ai discendenti dell’assassinato la massima autorità
sull’Islam. In pratica gli S. respingevano il principio del consensus della
comunità in riferimento alla designazione dell’imam, sostenendo la dottrina che
in ogni tempo Dio affidi a un imam infallibile "per natura" la guida dei suoi
servi, tanto come capo religioso quanto come capo temporale. Di qui
l’individuazione dell’imam "del tempo", al quale il fedele deve credere perché
investito da Dio di qualità sovrumane, in quanto in lui è impiantata una
particella divina trasmessagli da Adamo attraverso Maometto. In riferimento con
questa problematica tra gli S., che si opposero tenacemente sia agli omayyadi
che agli abbasidi, sorsero numerose tendenze e sette. Tra le principali, che
ebbero come punto centrale di contrasto proprio l’interrogativo a che spettasse
la suprema direzione della comunità musulmana, gli zaiditi (da Zaid, pronipote
di ‘Alì), gli imamiti o duodecimani, che sostenevano che con il dodicesimo imam
la serie s’era estinta, e gli ismailiti (da Isma’il, il settimo imam), ai quali
si possono collegare la setta degli Assassini (v.) ed i Drusi. Sul piano
politico queste ed altre correnti hanno avuto notevole importanza, dando origine
a varie dinastie locali. In materia di osservanza rituale, gli S. hanno una
visione rigida della purezza rituale, con evidente conseguenza per quanto
concerne i rapporti con cristiani, ebrei ed anche musulmani di altro rito.
Inoltre, rispetto ai sunniti, una tradizione per essere autorevole deve risalire
esclusivamente alla famiglia del Profeta, e non eventualmente ai compagni dello
stesso. Attualmente circa il 10% dei musulmani è S., secondo le differenti
correnti, con comunità particolarmente consistenti in Iran (dal 1979 un imam
governa l’intero Paese, dopo aver esiliato l’ultimo scià Reza Pahlavi), Iraq,
Marocco e Yemen.
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