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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «01910»

TERMINE: SCRITTURA
DEFINIZIONE:

Sono definite S. sacre il complesso di testimonianze dottrinali, cultuali e liturgiche di una certa fede, che rispondono al bisogno, comune a tutte le religioni, di fissare il contenuto di formule, racconti e gesti rituali. La S. è ritenuta strumento privilegiato di obiettivazione di credenze e culti avendo potenzialmente in sé la capacità di esprimere ogni cosa, come prova l’antichissimo uso magico-superstizioso dell’alfabeto, basato appunto sul valore sacrale della S. in quanto virtualmente già contiene ogni espressione dello sviluppo del sapere. A seconda delle caratteristiche del contenuto, le S. si distinguono in magiche (testi babilonesi, Atharvaveda dell’antica India, il Libro dei Morti egizio, le laminette orfiche); rituali con descrizioni analitiche di riti e formule (testi egizi piramidali, inni dei Veda, dell’Avesta, del Corano, salmi dell’antico testamento, l’Akitu o rituale del capodanno babilonese): mitologiche, a volte facilmente confondibili con fonti letterarie che contengono racconti mitologici-cosmogonici (Kojiki con miti cosmogonici e leggende della protoatosia giapponese, Poema di Gilgames mesopotanico), oracolari (I-ching cinese, libri sibillini romani); profetiche (libri dei Profeti dell’Antico Testamento). Un gruppo a sé, per le loro caratteristiche peculiari, compongono le S. di popoli minacciati dall’estinzione, che insieme al patrimonio religioso cercano di tramandare un’immagine più ricca del proprio pensiero e della propria storia (Popul Vuh e Chilam Balam dei Maya). A volte le S. contengono precipuamente le leggi religiose, come accade per le leggi di Mani in India; talvolta assumono innanzitutto la natura di libri dottrinali (il Tao-tè-ching che contiene le enunciazioni fondamentali del taoismo, le Upanisad che costituiscono la sistemazione organica di un corpo dottrinale-normativo e pratico risalente ad un’elaborazione teorico-religiosa più antica). Le succitate divisioni non vanno comunque intese rigidamente, e non sempre sono nettamente rilevabili nella pratica. In particolare vi sono S. incentrate sulla figura di un maestro rivelatore che si articolano in diverse parti, storica, dottrinale, rituale, legislativa, normativa, morale, profetica (Pentateuco per la religione di Mosé, Vangeli e Corano). Spesso le S. si presentano come sistema complesso, canone generale di teorie e pratiche religiose (Tipitake buddhistico, contenente una parte disciplinare ed organizzativa, una dottrina ricavata dalla predicazione di Buddha, ed una parte filosofico-speculativa con legami ad argomenti più generici di carattere profano. Anche i libri canonici del Confucianesimo (Wu-ching) hanno contenuti diversi: normativo, rituale ed oracolare. In senso più tecnico, con S. si designano i testi dotati di carattere canonico, posti a fondamento di una determinata religione, in genere perché ritenuti di origine divina. Le maggiori religioni sono fondate su libri direttamente ispirati dalla divinità(Bibbia e Corano). Questi libri, pur essendo il risultato di un lungo processo storico di elaborazione e di sistemazione, ad un certo punto del loro sviluppo si fissano in una redazione che da quel momento diventa intoccabile, e costituisce propriamente le S., come testo base di origine soprannaturale del patrimonio dottrinale e pratico-rituale della religione.

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