DEFINIZIONE:
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Divinità egizia, la dea leonessa, la potente,
appartiene al gruppo delle divinità guerriere di Ra. Protettrice degli dei, S.
lo è anche del Faraone, che sa onorarla e rabbonirla, in modo che la sua forza
possente, ben controllata, sia benefica per il regno. Guardiana della soglia, S.
è sempre pronta a dilaniare il profano, o chiunque voglia accostarsi al segreto
con il cuore impuro. Rappresenta l'aspetto distruttivo di Hathor, l'esecutrice
dell'operazione alchemica in cui il fuoco svolge un ruolo essenziale. Però nulla
è più pericoloso del fuoco, e S. (come l'Atanor) può esplodere distruggendo. La
dea è un neter guaritore, capace di diffondere le epidemie nei cinque giorni
epagomeni, lei può porre fine ad esse e sconfiggere la malattia. I suoi
sacerdoti sono terapeuti. Congiuntamente a Ptah e Nefertum, S. appartiene alla
triade di Menfi. Le sono consacrati tutti i felini, gatti compresi. Infatti se
ben accolta, la terribile S. può trasformarsi nella dolce gatta Bastet. La
vigile leonessa dal corpo di giovane donna aspettava gli adepti nel labirinto di
Karnak. Ai pii ed agli attenti non sfuggiva il rumore dei suoi artigli che
graffiavano i pavimenti di pietra inondati dal chiarore lunare. Occorreva
coraggio e prudenza, poiché S. poteva sia sbranare il visitatore che fargli
varcare la fatidica soglia. "Sekhmet la cui potenza è grande come l'infinito"
(Iscrizione sulle statue della dea).
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