DEFINIZIONE:
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Dal frontespizio della pubblicazione edita a Torino
nell’ottobre 1972, si rileva il titolo completo dell’opera, ovvero "Statuti
Generali della Società dei Liberi Muratori del rito Scozzese Antico ed
Accettato, pubblicati in Napoli nel 1820". Contiene 579 articoli , sanzionati e
firmati dai tre Grandi Oratori del Grande Oriente delle due Sicilie: Domenico
Gigli, della Loggia di Amministrazione; Tommaso Mazza, del Sovrano Capitolo
generale; Orazio De Attelis, della Gran Loggia Simbolica. Riprodotta
integralmente e fedelmente da un esemplare dell’edizione "Roma Stabilimento
Giuseppe Civelli 1908", vuole rappresentare un documento storico, ovvero il
primo tentativo ufficiale di formalizzare una Costituzione Massonica nel
territorio italiano. Eloquente la prefazione anonima agli S., che all’inizio
recita: "Quella unione di uomini saggi e virtuosi, che con allegorico
significato si appella ordinariamente "Società dei Liberi Muratori", è stata in
ogni tempo considerata come il santuario dei buoni costumi, l’asilo
dell’innocenza, la scuola della virtù ed il tempio della filantropia. Essa ha
per principio l’esistenza di un Dio, che rispetta e venera sotto il convenuto
titolo di Grande Architetto dell’Universo; ha per fine il perfezionamento del
cuore umano, e si propone, qual mezzo necessario per ottenere questo fine,
l’esercizio e la pratica della virtù. Lo stesso suo nome evidenzia la sua natura
eminentemente umanitaria, indicando chiaramente che dessa è incessantemente
occupata ad erigere e fabbricare templi alla virtù e scavare profonde prigioni
al vizio. La virtù che si coltiva con preferenza dai Fratelli Liberi Muratori, è
quella della carità e della beneficenza. Il vizio a cui, per forzata illazione,
fanno essi di continuo la guerra, è l’egoismo. Il Fratello Libero Muratore deve
per necessità essere uomo probo, sobrio, onesto e virtuosamente benefico. Chi
non possiede queste necessarie doti non può affatto aspirare al merito di poter
far parte di questa unione di saggi".
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