DEFINIZIONE:
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Termine derivato dall'arabo suf, lana grezza. Tendenza mistica
musulmana, originata dal rigido ascetismo di alcuni settori dell'Islam
primitivo, e dalla predicazione di taluni zelanti che esortavano ad abbandonare
le cose del mondo per isolarsi il località desertiche. La dottrina si rifà alla
figura di Maometto profeta e pietoso predicatore (in età giovanile9 alla Mecca,
mentre la shari’a (v. Islamismo), fondamento dell’Islam, sviluppa l’insegnamento
di Maometto nel periodo di permanenza a Medina, dove fu capo politico e
militare, nonché severo legislatore. I primi Sufi dell’VIII secolo furono asceti
e quietisti piuttosto che mistici, ma successivamente (IX Secolo) l’ascetismo
venne considerato solo come il primo tratto di un lungo viaggio, allenamento
preliminare ad una più ampia vita spirituale. Il S. ebbe una prima impronta
dottrinaria da Hasan al-Basri (?-728). Altri maestri, detti appunto Sufi, che
proclamarono la possibilità dell'intuizione di Dio in contrapposizione
all'intellettualismo ed al formalismo, furono al-Mhasibi (?-857) ed al-Hallag
(ucciso nel 921 come eretico). Illustri mistici furono pure Abu hamid al-Ghazali
(?-1111), as-Suhrawardi Maqtul (condannato a morte nel 1191 per eresia) ed Ibn
al-Arabi (m. 1240). In parte influenzato dal neoplatonismo e dal monachismo
cristiano, il S. delineò una complessa dottrina ascetica, il cui primo passo
consiste nel pentimento, cioè nella conversione. In seguito il penitente, sotto
la guida di un maestro spirituale, compie un periodo di prova di tre anni, che
gli permette di diventare padrone del proprio cuore. Si realizzano così i vari
stadi della via mistica, ai quali corrispondono gli stati del mistico stesso
culminanti nel lampo dell'intuizione divina. Il S., specie all’inizio, fu
fortemente osteggiato da tutte le correnti teologiche musulmane, a causa della
sua esaltazione della virtù deIl’amore, ritenuta più importante persino della
prerogativa cardine della legge islamica: l’obbedienza. Il punto d'arrivo del
sufi è quindi un'esperienza emozionale, il rapimento nell'amore divino. Tale
esperienza mistica può realizzarsi esclusivamente in comunità organizzate. Per
questa fondamentale ragione il S. è articolato in confraternite ed ordini di
poveri (faqir) oppure di mendicanti (darwis), tuttora presenti soprattutto nelle
regioni dell'Africa settentrionale. Queste si diffenziano tra loro per gli
abiti, per il giorno settimanale dedicato ad Allah, e per il tipo di esercizi
religiosi. La via di elevazione spirituale del S. è detta "Sentiero", già
esposto nel più antico e completo trattato, il Kitab al Luma, che lo descrive
composto da Sette Gradi, ognuno risultante dai precedenti e che descrivono la
disciplina ascetica ed etica , ovvero il Metodo, lungo il quale si sviluppano i
Dieci Stati, che ne sono la conseguenza e la finalità. I Sette Gradi sono: il
Pentimento, l’Astinenza, la Rinuncia, la Povertà, la Pazienza, la Fiducia in Dio
e la Sottomissione. Mentre i Gradi possono essere acquisiti e padroneggiati con
la volontà, gli Stati sono disposizioni e sentimenti sui quali l’uomo non ha
poteri, poiché provengono da Dio per catturare il cuore di ognuno, senza che ci
sia possibilità di accettarli o respingerli. I Dieci Stati sono: la Meditazione,
la Vicinanza a Dio, l’Amore, il Timore, la Speranza, il Desiderio ardente,
l’Intimità, la Tranquillità, la Contemplazione e la Certezza.
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