DEFINIZIONE:
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Culto fondato nel 1824 dal teosofo Antoine Fabre
d’Olivet (1767-1825), che lo definì il "frutto di un’ispirazione divina che
abbraccia l’universalità delle cose". I membri della setta erano chiamati
Cultori uraniti della Sempre-viva o Celicoli. Secondo il d’Olivet, lo scopo
ultimo dei Misteri è quello di insegnare agli Iniziati (v.) la possibilità di
ricongiungersi con Dio attraverso l’alleggerimento del peso della materia, la
libera proiezione fuori del circolo delle generazioni, e l’elevazione fino alla
sorgente dell’esistenza. Secondo Leon Cellier (Fabre d’Olivet, la vera
Massoneria, Ediz. Basaia, 1986), "D’Olivet non aprì mai il suo Santuario alla
folla. Come la maggior parte dei pitagorici, pensava che la folla è cattivo
giudice di quello che è buono e bello. Egli celebrava il suo culto in un
alloggio modesto ed appartato. Piace immaginarlo ritto ai piedi del suo
misterioso altare, vestito della bianca veste di lino prescritta dal rituale
pitagorico, adorare le sante energie dell’Universo, ovvero l’Uno molteplice
nell’insieme delle sue infinite manifestazioni, offrendogli il pane, il vino, i
frutti della terra, conformemente alla dottrina originale di Pitagora".
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