DEFINIZIONE:
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Genealogia degli dei (teogonia), descrizione della nascita degli dei,
spesso collegata con la cosmogonia (v.) di cui costituisce uno stadio
successivo. Abbozzi di credenze teogoniche si ritrovano anche nelle religioni
primitive che pongono l’esistenza di un numero limitato di divinità, ma lo
sviluppo più ricco della T. si ha nelle religioni politeiste, anche in
connessione con la formazione del mito come racconto sulle origini della realtà.
L’evoluzione storica dei grandi politeismi, con la formazione dal nucleo
originario di nuove figure divine, rende necessaria una razionalizzazione del
mondo eterogeneo e stratificato delle divinità corrispondenti a diversi momenti
dello sviluppo storico e religioso. Tale razionalizzazione è possibile sulla
base di una visione antropomorfica della divinità, che consente di istituire
rapporti generazionali attraverso intrecci di amori e matrimoni: dagli dei più
antichi discendono i più recenti o di significato locale, od addirittura gli
eroi (dall’antichissima Latona nascono Artemide ed Apollo, il quale è padre di
eroi ed indovini). In tal modo la tradizione religiosa, storicamente
modificatasi nel tempo, viene organizzata in una unità coerente e compatta.
L’emergere di connotazioni cosmiche in certe divinità, o la sottolineatura di
legami con eventi e fenomeni naturali, fa spesso convergere temi teogonici e
cosmogonici (la separazione tra cielo e terra può essere interpretata come lo
sciogliersi dell’abbraccio di un dio-cielo e di una dea-terra: Urano e Gea nella
mitologia greca, Rangi e Papa in Polinesia, oppure di un dio-terra e di una
dea-cielo: Geb e Nut in Egitto). Spesso all’interno di una stessa cultura si
formano più T.: nell’antico Egitto se ne conoscono diverse, anche se la più nota
è quella eliopolitana del faraone eretico Akenaton: il dio primordiale Aton (o
Atum) genera Shu (l’aria) e Tefnut (l’umidità), da cui nascono Geb e Nut, che a
loro volta generano Osiride, Seth, Nefti ed Iside. Presso i popoli mesopotanici
ogni città aveva una propria T. legata al racconto delle origini della città
stessa. Al tempo dell’egemonia babilonese il poema della creazione narra di
Marduk (l’assiro Assur) che, vinto il caos, genera le altre divinità. Le T. del
mito greco sono contenute, in massima parte, nell’opera omonima di Esiodo. Anche
nei Veda si parla di vari rapporti genealogici tra gli dei. Nel Kojiki, opera
teogonica dello shintoismo, vi è una forte caratterizzazione cosmogonica:
perfino le piccole isole del Giappone sono fatte nascere dall’unione della
coppia divina Izanagi-Izanami. Talvolta nelle religioni primitive la T. sboccia
in una antropogonia, in quanto il primo uomo è considerato figlio dell’Essere
Supremo. Analogamente nelle religioni politeiste, grazie anche ai rapporti
intercorrenti tra mondo divino e mondo umano, i capostipiti sono spesso fatti
discendere direttamente dagli dei (Enea è considerato figlio di
Venere-Afrodite).
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