DEFINIZIONE:
|
Atto con cui un individuo dispone di tutto o di parte del proprio
patrimonio a favore di terze persone, con effetto nel tempo successivo alla
propria morte. Designa anche le due diverse parti della Bibbia, concernenti il
Patto od Antico T., stretto da Dio con Israele, ed il Nuovo T., o Patto Nuovo,
annunciato da Gesù Cristo, e comprendente i quattro Vangeli, gli Atti, le
Lettere e l’Apocalisse. Y (Massoneria) Al profano in procinto d’essere iniziato,
allorché si trova rinchiuso nel Gabinetto di Riflessione (v.), viene chiesto di
redigere il proprio T., che è di tipo puramente filosofico. Si trova così a
dover rispondere a tre distinte domande, riferite a Dio, a sé stesso ed al
prossimo. Premesso che ogni rito è necessario alla creazione di un’atmosfera
particolare, impregnante il subcosciente a cui dà potenza ed efficacia reali, e
che l’uomo deve a sé stesso soprattutto la sincerità, il che non è semplice da
attuare visto che l’uomo ama assumere parecchie personalità a seconda del ruolo
ricoperto nei vari momenti della sua vita, ed anche della persona avvicinata od
incontrata; nella fattispecie l’iniziando è aiutato ritualmente
dall’Istituzione, ma egli deve rispondere alle domande con spontanea ed assoluta
sincerità. Per muovere correttamente il primo suo passo, egli deve mostrarsi
spoglio di ogni superficialità, pregiudizio ed artificiosità. Non facendolo,
rispondendo per esempio com’egli ritiene che le sue affermazioni possano essere
gradite a chi le legge, magari alla luce di quanto ha fino a quel momento
appreso della Massoneria, egli renderebbe fittizia ogni azione successiva,
compromettendo pesantemente la validità della sua stessa iniziazione. In tal
caso la sua susseguente esperienza nella Libera Muratoria non potrà che
risultare stupida, povera, dispersiva, inconsistente, pesante, e quindi
soprattutto assolutamente inutile. L’atto iniziatico che avrebbe dovuto
nobilitarlo non rappresenterà che tempo perso stupidamente.
|