DEFINIZIONE:
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Termine di derivazione greca, che significa "morte dell’anima",
ed indica la teoria secondo cui l’anima muore con il corpo, per poi risorgere
quando quello risuscita. Secondo il Suzuki (Psicoanalisi e buddhismo Zen, Ediz.
Astrolabio, 1968), "La grande morte è l’ego che muore a sé stesso nella sua
radicale negatività. Non riguardabile in alcun senso come un contingente
distruggersi o spirare, nichilisticamente, in uno squallido vuoto o nel nulla,
quest’improvvisa spaccatura, quest’improvviso ribaltamento, sono piuttosto la
rottura e l’eliminazione della contraddizione, dell’abisso, dell’aporia.
L’annullamento e la negazione della negatività ultima sono in sé stesse
positive. La dissoluzione negativa è nello stesso tempo una risoluzione
positiva. L’Ego negato, in quanto Ego, nella sua contraddizione centrale della
coscienza dell’ego, persegue attraverso siffatta negazione, positivamente ed
affermativamente, la sua risoluzione e la sua realizzazione. Nel morire a sé
stesso in quanto Ego, nasce e si ridesta al suo Sé in quanto Sé" (v. anche
Reincarnazione, Morte mistica).
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