DEFINIZIONE:
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Concezione religiosa che privilegia l’unità di Dio rispetto
all’affermazione cristiana della Trinità. La prima forma moderna di U. si ha con
i Sociniani italiani, polacchi ed inglesi. In questa forma l’U. si accompagna ad
una concezione estremamente liberale e tollerante della religione. In
Inghilterra nel 1825 venne costituita l’Associazione unitarista, che ebbe
numerosi seguaci in America e nella stessa Inghilterra. Un secondo significato è
quello filosofico. In genere l’U. è quell’indirizzo che sfocia nel panteismo e
nel monismo idealistico. In tal senso il termine viene usato da Fichte per
esprimere il rapporto della dottrina della scienza con l’assoluto. Hamilton
chiama Unitarians i filosofi monisti in genere, sia che svolgano tutta la realtà
dal soggetto (realismo), sia dall’oggetto (materialismo). Analogo è l’uso
reperibile in Schelling. Rosmini infine chiama unitariani quei filosofi che
nell’essere trovano solamente l’unità: tali sono Plotino ed Hegel. Perciò sul
piano ontologico l’U. si contrappone al pluralismo.
Universale: In filosofia è il concetto generale ed astratto applicabile ad una
totalità di individui, ed opposto a particolari termini riferibili solo ad
alcuni individui. Nella filosofia medievale la questione degli U., a lungo
presente, concerneva il rapporto tra U. e realtà, ossia le diverse questioni: ·
se gli U. esistono in sé indipendentemente dalle cose individuali (posizione
realista); · se gli U. esistono nelle cose individuali (immanentismo); · se
hanno valore di concetti logici (concettualismo); · se sono solo simboli slegati
da referenti reali e concettuali (terminismo).
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