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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «02177»

TERMINE: VERGINE NERA
DEFINIZIONE:

Numerose sono in Europa le raffigurazioni della V considerate sacre. Quella venerata nel santuario di Oropa (Biella) è forse la più famosa: è alta un metro e 32 centimetri, con una coroncina di gusto gotico sul capo, ed è in legno di cirmolo colorato in nero nelle parti scolpite. Il volto è brunito, secondo una tipologia non rara e che si riscontra in molte parti d'Europa fra il XII e il XIII secolo. Il volto brunito della statua potrebbe evidenziare la volontà di tradurre figurativamente il versetto del Cantico dei Cantici "Bruna son io e pur leggiadra, non state a guardare se io son bruna, perché mi ha abbronzato il sole" oppure parrebbe avvalorata l’ipotesi dell'uso, soprattutto in area Medio Orientale, di antiche statue egiziane raffiguranti soprattutto la dea Iside, poi reimpiegate per l’adattamento al culto cristiano. Un'ultima ipotesi vede nella brunitura del volto l'influenza esercitata dall'iconografia di divinità galliche e romane, spesso brunite, venerate in cripte sotterranee come taumaturgiche per la fecondità ed il parto. La V. di Oropa (fig 1) è rappresentata in piedi, con il Bambino seduto sul braccio sinistro ripiegato. La più recente critica ritiene che la statua possa essere stilisticamente riferita ad un ignoto artista valdostano, e databile al finire del XIII secolo. Alcune ipotesi scientifiche sulle ragioni del colore scuro delle V. sono: · annerimenti per cause chimiche e temporali; · l'impiego di un particolare tipo di legno scuro; · l'unione della tradizione bizantina con il reimpiego cristiano di gruppi egizi in ebano; · la già citata influenza esercitata dalla iconografia di divinità galliche e romane talvolta brune. Tra le più note V. ricordiamo: La Madonna nera del Sacro Monte di Varese, in uno sperduto convento di Romite Ambrosiane Qui il padre cappuccino G. B. Aguggiari, volendo agevolare il flusso dei numerosi pellegrini, ottenne dal giudice delle strade l'autorizzazione a costruire una nuova via che salisse comodamente al monte. Per offrire al pellegrino spunti di preghiera durante il cammino, la strada venne trasformata in via sacra, dove meditare sui misteri del Rosario. San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, sostenne il monumentale progetto assieme al fratello, il ben noto cardinale Federico, e in piena controriforma ne fece un baluardo contro il protestantesimo. La Madonna nera (fig. 2) di Tresivio (Sondrio), cui sono state dedicate molte tabelle e quadri votivi, che testimoniano la grande devozione dei fedeli di tutta la Valle per le numerose grazie ricevute. Nostra Signora di Czestochowa (fig. 3), venerata nel monastero polacco costruito dal re di Opole Ladislao sul Jasna Gora, incoronata nel 1717 dopo la vittoria sull’esercito svedese; Santa Maria nel Santuario di Sovereto, a pochi chilometri dal famoso Castel del Monte (Terlizzi). In esso oltre all’immagine della V., fra le più belle in assoluto, sono visibili l'altare maggiore, restaurato di recente, tre lastre tombali appartenenti a due cavalieri Templari ed un chierico, e il simbolico albero dalla triplice radice. Il luogo, avamposto Teutonico e Templare, era ed è un omphalos, dove la natura convoglia le sue forze telluriche; Santa Maria, nell’omonima chiesa eretta in san Nicola, una delle isole Tremiti, inserita nell’imponente fortificazione dell’Abbazia, dove si respira ancora l’atmosfera medievale, fra simboli e segreti legati all’adorazione di una Madonna dal colorito bruno; Nella cripta di Notre Dame de la Mer (IX secolo) è custodita una Madonna nera, denominata Sara dai gitani, che ogni anno si riuniscono qui da tutto il mondo a maggio per onorare e celebrare la loro patrona; Nel complesso di Montserrat, la montagna segata alta 1.236 metri che ha ispirato anche Wagner per il Parsifal si trova il monastero, posto a 720 metri di altezza, fondato nel 1205 su un precedente edificio sacro del secolo IX da Oliva, abate del monastero benedettino di Ripoli. All’interno della Basilica di Santa Maria, edificata nel 1592, è custodita la statua romanica della Mére de Dèu de Montserrat, la Madonna nera patrona della Catalogna, detta la Moreneta; Degno di attenzione è il Museo Frederic Marès, grande scultore e collezionista di arte religiosa: qui è possibile ammirare alcune V. molto interessanti. Y (Esoterismo): La V. è sicuramente collegata al culto di Iside (v.) con in braccio il figlio Horus (v), diffuso fino al VI secolo sia in Oriente che in Europa, cui si riferiscono quasi tutti i rituali iniziatici. Ne furono influenzati soprattutto i Cavalieri dell’Ordine Templare, sensibili al fascino d’ogni dottrina esoterica, come Sufismo ed Islam, che lo parafrasarono a fondo. Il relativo simbolo iconografico venne introdotto nelle loro Cappelle, Chiese ed Abbazie, diffuse ovunque e tuttora esistenti in varie località, anche africane (Alto Egitto, Etiopia, ecc.). All’inizio venne sfruttato piuttosto diffusamente il riciclo di antiche immagini egizie, adattate ed esibite per la venerazione, specie in antichi templi pagani convertiti al culto cristiano. Intendeva evidenziare simbolicamente il loro amore per la verità assoluta ed adogmatica, scevra d’ogni servilismo e da ogni imposizione insultante le loro profonde conoscenze. Il colore nero, che ricorda il culto del Baphomet adottato dagli Assassini (v.), evidenzia la rilevanza dell’occulto sulle conoscenze superficiali note ai profani. Rappresentava le perle, da negarsi sa ai cani che ai porci, ovvero al volgo ignorante poiché non iniziato.

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