DEFINIZIONE:
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Dal greco xulou legno e grajeau scrivere. Incisione a rilievo su
legno di disegni con relativo testo, in modo da poterli riprodurre in diverse
copie con un particolare procedimento di stampa. Questa tecnica si diffuse in
Europa nel XV secolo, principalmente per la stampa di libri a contenuto
religioso, come naturale evoluzione delle immagini religiose apparse su fogli
staccati fin dal secolo precedente. Sembra tuttavia che i Cinesi la conoscessero
già da diversi secoli, diffondendola specialmente in Giappone, dove acquistò
notevole importanza verso il XVIII secolo. Dopo l’invenzione dei caratteri
mobili per la stampa del testo, la X. diventò l’unica tecnica disponibile per la
stampa di illustrazioni, fino a che non si ricorse anche per queste
all’incisione su metallo. Nel XVI secolo conobbe in Europa momenti di
particolare splendore, grazie alla raffinata utilizzazione adottata da Drer ed
Holbein. Decadde nel XVII e nel XVIII secolo, ritornando poi in auge
nell’Ottocento, per illustrare la vignetta romantica. Nel mondo contemporaneo la
X. diventa una forma autonoma d’arte, per la riproduzione di disegni su fogli
isolati o su tela. Le incisioni possono essere ricavate sul piano delle fibre
(incisione di filo), oppure su un piano perpendicolare a queste (incisione di
testa). Le prime, più antiche, presentano una maggiore facilità d’esecuzione: il
disegno viene ricalcato su legno, i segni dei contorni sono ricavati con
appositi coltelli appuntiti, mentre i vuoti più ampi, che daranno adito agli
spazi bianchi al momento della stampa, sono scavati con sgorbie; Le incisioni di
testa, rese difficoltose dal fatto che su questo piano il legno si presenta in
piccole fibre, sono ottenute scavando la matrice con strumenti simili a quelli
usati per il metallo (bulini) e ricavando segni ad incrocio mediante strumenti a
pettine (ciappola) in corrispondenza delle zone d’ombra. Si ottengono in questo
modo delle stampe basate su scale di grigi, simili a quelle metalliche, a
differenza di quelle ricavate dalle incisioni di filo, caratterizzate dal
contrasto di spazi bianchi accostati a masse nere. Ricavata la matrice, la si
spalma d’inchiostro e la si applica sulla carta, pressandola con un torchio a
piano od a rulli.
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