DEFINIZIONE:
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Riformatore religioso svizzero (1484-1531), discepolo di
Erasmo da Rotterdam. Accolse l'appello di Martin Lutero, ma lo intese in maniera
fondamentalmente diversa. Cappellano alla cattedrale di Zurigo (1522-23),
riformò la Chiesa della città con l'appoggio del Senato che ne assunse la
direzione (1523), provocando in tal modo la rottura da Roma. Da Zurigo la
riforma si estese al resto della Svizzera (Berna, Basilea, Costanza e Biel), e
nella Germania meridionale. Nel 1524 emerse il conflitto tra Z. e Lutero,
particolarmente incentrato sulla dottrina dell'Eucarestia e dei Sacramenti. Il
mancato accordo nel colloquio di Marburgo (1529) fece fallire anche il progetto
di una grande lega politica diretta contro gli Asburgo, che Z. aveva preparato
con Filippo d'Assia. Nel 1531 si venne allo scontro armato di Kappel, nel quale
perì Z., e che risultò favorevole ai cantoni cattolici. Con il progressivo
avanzare del Calvinismo, le dottrine di Z. persero gran parte del loro
significato, rimanendo confinate nei cantoni originari della Svizzera tedesca.
Opera principale di Z. è il Commentarius de vera et falsa religione, del 1524.
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