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SCHEDA ARTICOLO N. «00009»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: GUIDO DA TODI
TITOLO: I KING: IL LIBRO DEI MUTAMENTI.
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TESTO ARTICOLO

IL LIBRO DEI MUTAMENTI.
La pietra angolare della filosofia cinese -

(di Guido Da Todi)


Appare un attimo di instabilità mentale in coloro che percorrono il sentiero, quando essi giungono a contatto con certe affermazioni spirituali, lette e studiate nei testi-guida storici dell’uomo, quali:
“Tutto è fugace! Tutto è in movimento perenne. Nulla può fissarsi a lungo nel tempo e nello spazio. Di conseguenza, non affezionarti alle tue esperienze esistenziali: esse non sono fini a sé stesse.”
Noi riteniamo che sia necessario un chiarimento a proposito.
Per iniziare, quindi, affrontiamo i concetti basilari di quello che rappresenta uno dei Monumenti al Pensiero umano: il Libro dei Mutamenti.
Esistono due Scuole di pensiero, in riferimento al Testo. Alcuni, pur riconoscendone la vetusta antichità di circa 5.000 anni, affermano che i concetti che sono contenuti in esso vennero, mano a mano, a stratificarsi, lungo i secoli, grazie all’intervento di pensatori diversi.
Altri si attengono alla tradizione cinese, che sostiene l’esistenza di un leggendario imperatore celeste, Fu-Hi, compagno di Ni-Kua, la Madre Santa dei Cieli, il quale regnò tra gli uomini appena essi si sparsero sulla terra. Egli formò con la Madre Santa la prima coppia primordiale della mitologia cinese. Fu-Hi ricavò il metodo dei trigrammi, cinquemila anni fa e la relativa divinazione con i gambi di achillea.
Sotto la dinastia degli Hia (verso il 2.000 a.C.) e sotto quella dei Chang (1.750-1.150 a. C) i trigrammi vennero uniti due a due, per ottenere sistemi più complessi e, forse, furono, proprio allora, associati per formare le sessantaquattro combinazioni possibili.
La tradizione riconosce al re Wen, appartenente alla dinastia del Tcheu, il collegamento di questi sessantaquattro segni così come sono giunti a noi. Egli avrebbe realizzato ciò nel 1092-1090 a. C., quando era prigioniero del tiranno Chu-Hsin; e sarebbe anche l’autore dei brevi “giudizi” che accompagnano ogni esagramma.
Il testo relativo al significato divinatorio dei tratti viene attribuito a suo figlio, il duca di Tcheu.
Confucio, infine, dopo avere esercitato numerose funzioni nell’ amministrazione di parecchi stati e dopo avere molto viaggiato, passò il resto della sua vita, circondato da discepoli, insegnando la sua dottrina e studiando I King, a cui aggiunse i suoi “Commentari”.
Questa, la necessaria sintesi storica che riguarda la nascita e lo sviluppo del Libro dei Mutamenti.
Ma parliamo della fondamentale importanza dei suoi concetti base; e descriviamoli.
La prima distinzione che occorre fare è che il Pensiero Cinese riconosce una sola realtà, composta da una serie variegata di aspetti; ognuno dei quali ha il medesimo ritmo ed il medesimo tono di valore cosmico, sia che si manifesti come pensiero, energia, materia, situazione, uomo, o altro.
Ciò indica il prevalere, in questa filosofia, di un eterno presente, ove l’ azione ed il risultato siano, in un certo senso, due aspetti implicitamente connessi di una medesima espressione..
Comprendere la natura di codesto ragionamento permette di eliminare le illusioni del passato e del presente; e mostra il ferreo, matematico legame di ogni causa ad un relativo, implicito suo concatenamento.
In effetti, la Cina indica, in tal modo, la padronanza filosofica del concetto di monismo, tanto dibattuto nei tempi odierni.
Immaginiamoci, quindi, una ruota in veloce movimento. Il mozzo della stessa sarà praticamente immobile; i raggi, quasi invisibili per la velocità impressa dal centro. Ecco la visualizzazione che la filosofia cinese ha dell ‘esistenza.
Il mozzo rappresenta la causa innata della vita manifesta; l’increazione; il caos primigenio; l’origine; l’eterno presente, privo di confini. Il Pre-Cielo.
I raggi sono, invece, il mondo della manifestazione provocata; gli effetti di ogni spinta all’azione; la molteplicità evidente del tempo e dello spazio. Il Post-Cielo.
Tutto è in continuo movimento. Ma, mentre la natura del Post-Cielo rappresenta, in qualche modo sottile, una sovrapposizione costante, e sempre cangiante al Pre-Cielo, quest’ultimo permane la matrice incausata di tutto.
In natura, nessuno ha provocato l’esistere dei novanta elementi che compongono ogni cosa tangibile e visibile. I nuclei e gli elettroni degli atomi si aggregano e, a seconda del rapporto numerico che esiste tra di essi, producono uno degli elementi.
Così, nel caos primigenio esiste un ritmo rituale innato che, secondo il Pensiero Cinese, predispone la musicalità espressiva e manifesta della vita. Questo mozzo della ruota esistenziale, nel suo aspetto di Pre-Cielo, produce un movimento costante, scandito da un ritmo eterno ed immutabile, da cui si frammenta una predisposizione di elementi matematici e cosmici, che costituiscono l’intelaiatura della molteplicità universale, rappresentata dai raggi della ruota stessa.
A differenza, quindi, del buon senso comune occidentale, il Libro dei Mutamenti vede nel caos primigenio l’ unico ordinamento armonico delle cose; mentre, nel successivo ordine costituito del manifesto riconosce un’ instabilità essenziale.
La “fugacità delle cose” , di conseguenza, riflette - secondo I King - l’ aspetto non permanente della natura; quello che nasce e muore, che ha un’ origine ed una fine. Non sicuramente l’archetipo delle armoniche innate interiori, che fa parte dell’essenza assoluta delle cose. Esiste, quindi, il Tao (il “mozzo della ruota”).
Di Esso viene detto:
“Chi parla (del Tao) non (lo) conosce e colui che (lo) conosce non (ne)
parla”
“Il Tao (via) che può venire espresso in parole non è il vero Tao”
Un’altra illusione è, perciò, il continuo tentativo di confrontare la nostra natura divina (Tao) con quella relativa. Sarebbe come se conoscessimo (o potessimo, in futuro, conoscere) il Tao medesimo.
Vivere pienamente il dharma (dovere dell’immanente) è quanto provoca la gioia eterna e lo sviluppo della vera musicalità di ogni possibile perfezione formale.
La mutazione (i raggi della ruota) è la prima espressione del Tao. Ogni singola cosa, o sta per entrare nell’esistenza, nello sviluppo, nella decadenza, o sta per uscirne.
La divinazione dei I King - come si comprenderà meglio tra poco - non è, quindi, magia, ma il calcolo della tendenza generale delle cose e del loro evento.
La mutazione (il movimento eterno) sorge dall’interazione degli aspetti complementari di T’ai Chi: Yang e Yinn. Yang: cielo, attivo, positivo, mascolino, fermo, solido, forte, chiaro, ecc.. Yinn: terra, passiva, negativa, femminile, debole, scura, ecc..
Parallelamente a T’ai Chi, il centro delle cose, vi è un principio non infinito e quindi senza centro: il Tao, la strada.
Ed ecco il momento di paragonare la scala dei nostri 90 elementi innati in natura a quelli che si manifestano dal caos primigenio, e sui quali è basato tutto il sistema del calcolo generale delle cose e degli eventi che deriva dai I King.
Dall’Uno (intraducibile in essenza, ma esistente numericamente) emana il Due (la polarità eterna delle cose): il primo trigramma.
I trigrammi sono otto: questo è il numero massimo che può essere formato con due soli tipi di linea (Yinn e Yang).
Il raddoppio dei trigrammi, con i rapporti tra di essi, tra le linee, tra le posizioni delle linee; con l’analisi dei cosiddetti trigrammi nucleari porta al dispiego di un risultato geometrico e matematico in cui sono compresi tutti i possibili intrecci e tutte le situazioni di base dell’espressione vitale.
Ogni cosa esiste nell’eterno presente. Ogni sviluppo è celato in un “gomitolo” potenziale, non certo futuro, ma ancora estraneo alla coscienza dell’ente che agisce. Ed ogni aspetto del tutto, per quanto minimo possa apparire, fa parte -come dicemmo all’inizio dell’articolo - della rete di vita (uno dei significati dei termini di I King).
Qualsiasi atto, per quanto apparentemente casuale e banale, da una parte si immerge in una natura solare ed assoluta (il mozzo della ruota) dell’essere; dall’altra si sincronizza con le leggi e regole della rete di vita di cui fa parte, proponendosi come il rivelatore di un più ampio aspetto di sé stesso.
Il famoso psicanalista C.G. Jung (che scrisse la prefazione al testo dei I King di Wilhelm) affermò, in proposito che “..Qualsiasi cosa accada in un dato momento è legata all’intera situazione universale prevalente in quel momento stesso”. E chiamò tale principio: sincronicità.
Non nascondiamo ai lettori (come è esplicitamente affermato da molti illuminati studiosi) che il metodo delle monetine, o quello degli steli di millefoglie, adoperati nel calcolo delle previsioni, è semplicemente uno stabile binario utile a ricavare una lista di linee spezzate, o intere, che comporranno l’esagramma finale della consultazione. Non esiste alcunché di magico in tutto ciò.
Tuttavia, con ciò verrà creata un’azione che inserirà l’attore, in piena consapevolezza, nell’analisi cosciente della sua rete di vita universale, cogliendone un attimo preciso.
Sarà grazie all’aiuto del Libro dei Mutamenti che il consultante potrà risalire ai significati viventi della risposta, chiarendo a sé medesimo in quale punto esatto di sincronia con un’azione positiva o negativa egli si trovi.
La natura stessa del meccanismo cosmico, che è movimento costante ed assoluto, permette, inoltre, ai I King di indicare quali vie si mostrino a colui che è prigioniero di una situazione errata e problematica.
Il Libro dei Mutamenti appartiene al ristretto numero dei testi sacri planetari che contengono “in nuce” l’intera verità delle cose. Si dice che Confucio avesse consunto i legacci di cuoio che ne proteggevano la copia, a forza di aprirlo e richiuderlo, per i suoi studi. Egli affermò che se avesse potuto aggiungere 50 anni alla sua vita, li avrebbe dedicati esclusivamente all’approfondimento dell’Illuminato volume.

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