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SCHEDA ARTICOLO N. «00026»

CLASSIFICAZIONE: 3
TIPOLOGIA: YOGA
AUTORE: SAI BABA
TITOLO: IL VEGETARISMO
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TESTO ARTICOLO

Sai Baba ed il vegetarismo

Anche Swami ha parlato molte volte del Vegetarismo. Per Veganitalia
ho scelto due brani, tratti, rispettivamente, dai Discorsi e da "Sai
Baba parla all'Occidente". Sai Ram.

Alcuni dicono: "Voi siete vegetariani; ma quando tagliate le verdure
esse soffrono!"
Per la verità, le verdure non sono sensibili alle azioni che compiamo
su di loro. Solo l'uomo, infatti, è composto dai cinque involucri:
Annamaya kosha (corpo fisico); Pranamaya kosha (copro dell'energia
vitale); Manomaya kosha (corpo mentale); Vijnanamaya kosha (corpo
della saggezza), Anandamaya kosha (corpo della beatitudine). Le
verdure, gli alberi, insomma, tutto il regno vegetale, è composto
solamente dal prana, dall'energia vitale (Pranamaya kosha) ma non
dalla mente; non possedendo il corpo mentale (Manomaya kosha), i
vegetali non soffrono. E non è tutto. Non possiedono nemmeno
Vijnanamaya kosha, l'involucro della Saggezza.
Quando tagliamo della verdura o della frutta, esce dell'acqua.
Qualcuno potrebbe pensare: "Cielo! Il vegetale sta piangendo perché
lo sto tagliando! Sta versando lacrime!" Ma quella non è altro che
semplice acqua, non lacrime di dolore. C'è dolore, infatti, solo
quando c'è un cervello, una mente, e lo stesso vale per la felicità.
Solo colui che ha la mente, può provare beatitudine. Gli esseri umani
hanno la mente. Anche gli animali, gli uccelli e le bestie hanno la
mente; vermi ed insetti hanno una mente, mentre il regno vegetale
possiede solo l'involucro dell'energia vitale, ma non quello della
mente. Di conseguenza, non c'è ragione di pensare che si infligga
della sofferenza a ciò che non ha mente, ed è ovvio che non ci sia in
questo caso violenza. Un essere privo di mente non soffrirà mai.

La cultura di un popolo si riconosce, tra l'altro, dai suoi riti,
cioè dai suoi modi.
La riconosci anche dalle sue abitudini alimentari. Le abitudini
alimentari di molti popoli sono piuttosto spaventose. Presso molti
non vi è quasi un piatto senza pesce o carne.
La cucina vegetariana per molti è ancora qualcosa di esotico.
Rifletti sempre: tu diventi ciò che mangi.
Con il cibo si immettono così tante sostanze nel corpo, che mi
meraviglia che innumerevoli persone si preoccupino così poco di
quello che mangiano.
Chi mangia carne sviluppa qualità animalesche e dolori.
Inoltre, nel suo sviluppo spirituale, non può uscire da un certo livello.
Se qualcuno ritiene diversamente, dimostra solo di non conoscere le
grandi interdipendenze.
Considerata sotto questo aspetto, la cultura di un popolo si esprime
specialmente nella sua cucina.
Un popolo che ritiene naturale la cucina vegetariana, io lo ritengo
altamente sviluppato.
Il cibo vegetariano si diffonderà sempre di più.
La consapevolezza aumenterà, la mentalità cambierà fondamentalmente.
Ora molti popoli si trovano in un vicolo cieco.
Un fondamentale cambiamento del pensierro, a tutti i livelli, incluse
le abitudini alimentari, sarà la loro salvezza. Deve avvenire presto,
perché resta solo poco tempo.

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