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SCHEDA ARTICOLO N. «00104»

CLASSIFICAZIONE: 1
TIPOLOGIA: ESOTERISMO
AUTORE: DIZIONARIO ESOTERICO
TITOLO: CADUCEO
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TESTO ARTICOLO

CADUCEO.

Il caduceo, riferito sempre a Ermete (Mercurio), sintetizza la Scienza Sacra. Ciò spiega la sua costante presenza nelle correnti esoteriche di tutte le religioni (1). Esso costituisce al tempo stesso un simbolo vivente e una struttura universale, è la chiave che permette di decifrare il senso delle corrispondenze tra cielo, mondo e uomo. Possedere il caduceo è possedere la bacchetta magica e aver compiuto la Grande Opera.
Dal punto di vista antropologico, esso rappresenta la colonna vertebrale o il canale centrale ("Sushumna"), attraverso cui circola l'energia universale ("Shakti"), che va risvegliata alla sua base ("Muladara", ove si annoda "Kundalini"), e fatta risalire fino al sommo della testa perché si espanda il loto dei mille petali ("Sahasrara"). Intorno a questo asse si allacciano due correnti, polarizzate l'una positivamente e l'altra negativamente ("Pingala" e "Ida"). La respirazione e la meditazione permettono di purificare "Sushumna" mediante le due correnti laterali. O.M. Avanhov ha mostrato le dimensioni sessuale e astrologica del caduceo, con l'accostamento analogico del simbolo di Mercurio e dell'ingiunzione fatta all'uomo di 'prendere il toro per le corna' (2).
Il caduceo è formato da una corrente solare e una lunare, la cui unità dinamica e controllata produce il figlio, il Mercurio (3). Analogamente il controllo della sessualità attuato dalla volontà consente la conoscenza dell'agente universale e il potere della trasmutazione. Si verifica così l'incontro simbolico dell'alchimia e dell'astrologia, nell'interpretazione data da O.M. Avanhov della quarta tavola del "Mutus Liber" (4). L'Opera alchemica si può realizzare quando il Sole è in Ariete e la Luna in Toro: l'analisi astrologica ritrova il segreto alchemico: Sole in Toro più Luna in Ariete dà Mercurio in Pesci.
Dal punto di vista antropologico il caduceo è anche suscettibile di molteplici adattamenti (5); noi considereremo quello che fa del caduceo un vero e proprio paradigma della fisiologia sottile e dell'anatomia. Le due correnti, Ida e Pingala si incontrano a livello della nuca, del plesso solare, dell'ombelico e del centro "Hara". Esse partono dagli emisferi (sinistro e destro) del cervello e attraversano i polmoni, il fegato, i reni e le ghiandole sessuali. La struttura a tre stadi del caduceo è sempre presente: il livello superiore è rappresentato dalla testa, quello intermedio dal tronco e quello inferiore dalle ghiandole sessuali. Il caduceo di Ermete rappresenta così la padronanza perfetta delle energie spirituali e psicosomatiche che fanno dell'uomo un adepto confermato.
Il caduceo rappresenta anche il mondo, la sua genesi. Max Heindel vede nei due serpenti avvolti intorno all'asse centrale le due correnti cosmiche dell'involuzione e dell'evoluzione che sono all'opera nella genesi. In tal modo può realizzarsi l'auspicio "così in cielo come in terra" espresso nella preghiera, auspicio che può esser esaudito perché, come già insegnava la legge di Ermete Thot nella "Tavoletta di Smeraldo", "quello che è in alto è come quello che è in basso" (6), almeno per quanto riguarda i principi e le strutture ontologiche.
Il serpente che rappresenta l'involuzione necessaria (la discesa) dell'umanità, cioè l'incarnazione delle sue potenzialità, passa alternativamente da sinistra a destra, e, secondo i livelli stessi dell'involuzione, collega i periodi saturnino, solare, lunare e terrestre, quest'ultimo sottoposto per la metà della sua durata all'influenza interna di Marte. Là si trova il punto massimo della discesa, il 'nadir della materialità'. La risalita inizia a partire dall'altra metà del periodo della terra, che è sottoposto all'influenza di Mercurio, per collegare poi, salendo e passando alternativamente da destra a sinistra, i successivi periodi di Giove, Venere e Vulcano. Il concetto di iniziazione ha origine nell'intersezione inferiore delle due correnti, per culminare nella loro intersezione superiore (7).
Il caduceo è anche l'archetipo della ierofania. In quanto 'albero della vita', esso rappresenta le due forze del rigore e della clemenza da una parte e dall'altra dell'"axis mundi", mentre le due correnti che si incrociano indicano chiaramente il senso e il livello dei due tipi di evoluzione spirituale, centrato l'uno sul cuore e sulla trasfigurazione dell'amore (triangolo che collega Hochma, Geburah e Netzach) e l'altro sul pensiero e sulla scienza sacra (triangolo che collega Binah, Hesed e Hod) (8). Si osserverà che l'asse centrale collega le Sefirot Kether, Dath, Tiferet, Yesod, Malkut. Si tratta della via rapida dell'iniziazione, le cui qualità sono simboleggiate in senso ascendente dall'ottenimento della Pietra Filosofale (Malkut), dell'elisir di lunga vita (Hesod), della panacea (Tipheret), dello specchio magico (Dath) e della bacchetta magica (Kether) (9). Con le sue due correnti laterali e la colonna centrale, il caduceo è la spada a doppio taglio che sintetizza i due alberi del paradiso, quello della vita e quello della conoscenza del bene e del male.
I serpenti si avvolgono intorno alla colonna e sono elemento di condensazione, di coagulazione. La conoscenza implica la separazione (10) e la coscienza della personalità, ma al tempo stesso è l'albero della vita lo strumento necessario dell'opera cosmica, un agente alchemico (11). L'altro albero, quello della conoscenza, rappresenta il potere di spiritualizzazione della materia. Entrambi però "sono necessari per fare i miracoli di una sola cosa", come ci invita a fare ancora la "Tavoletta di Smeraldo", separando il sottile dallo spesso.
Archetipo del mondo, dei cieli, paradigma di ogni struttura antropologica, strumento operativo della Grande Opera, il caduceo di Ermete è comunque suscettibile di molteplici interpretazioni, tutte isomorfe (12). Il suo permanere attraverso i secoli e le culture (13) è dovuto alla sua natura eterna di cifra del mondo e di Dio.

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