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SCHEDA ARTICOLO N. «00114»

CLASSIFICAZIONE: 1
TIPOLOGIA: ESOTERISMO
AUTORE: DIZIONARIO ESOTERICO
TITOLO: ESOTERISMO
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TESTO ARTICOLO

ESOTERISMO.

L'esoterismo, come indica il suo significato etimologico, si contrappone all'essoterismo, come l'interno (nascosto, segreto) si contrappone all'esterno.
Lo scritto esoterico non è rivelato alla folla, ma rimane appannaggio dei fedeli, dei discepoli di una filosofia, di un Maestro, come per esempio gli scritti 'acroamatici' di Aristotele. Il senso religioso, mistico, iniziatico di tali scritti si sovrappone, secondo le scuole, i maestri o i filosofi, al senso comune del termine esoterico stesso. L'esoterismo finisce per significare la dottrina segreta che svela i misteri dell'universo, i suoi ultimi fini. Generalmente essa non viene messa per iscritto, al fine di preservare le chiavi confidate all'adepto che le ha meritate portando la prova nella sua qualificazione.
Inizialmente questo senso ultimo si esprime sotto una forma velata o singolare, da bocca a orecchio. Così accadde per la tradizione orale rivelata da Mosè ai settanta anziani del Sinedrio, tradizione che è alla base della Cabala, così fu per il 'nutrimento solido' di Paolo, per l'interpretazione delle parabole, base dell'esoterismo cristiano, per gli Hadith di Maometto, per il ciclo dei profeti, di cui gli Sciiti e il Sufismo costituiscono gli sviluppi storici.
La dottrina o le dottrine esoteriche articolano sempre due livelli, quello dell'insegnamento orale, la trasmissione di un sapere sacro, base della Tradizione, la Parola, il Verbo, e quello dell'insegnamento scritto, il Testo Sacro, che occulta i misteri pur rivelandone le chiavi in un linguaggio coperto, che richiede un'interpretazione. Così è anche per la "Thora" scritta rispetto alla Cabala, per certi passi del Nuovo Testamento: "chi ha orecchie per intendere intenda". L'indicazione di un senso iniziatico, più profondo, che può esser inteso solo dagli iniziati, scaturisce da tali testi. La lettera non uccide lo spirito, lo scritto non uccide il Verbo, ma è lo spirito che dispone dei registri del senso, e fa dei testi un'architettura simbolica, polisemica.
L'esoterismo si vede conferire una funzione ermeneutica, che utilizza i criteri e la griglia della Tradizione. E' questo il caso dello "Zohar" rispetto al "Pentateuco", del "Vedanta" rispetto ai "Veda". Ne deriva un regresso storico apparente della letteratura rispetto all'epoca in cui son stati scritti i grandi testi sacri, come i darsana, lo yoga rispetto ai "Veda", il "Sefer Ha Bahir", il "Sefer Yezirah" o lo "Zohar" di Mosè di Leone (inizialmente forse di Simeon Bar Yochai) rispetto alla rivelazione della "Thora", così la Saggezza dei Profeti di Ibn Arabi rispetto alla rivelazione del "Corano".
Qui risiede il paradosso storico: la tradizione esoterica che vien supposta alla base delle religioni rivelate è conosciuta solo attraverso l'intermediario dei commentari, e anche questo tardivamente. Tuttavia la Tradizione non può essere né una glossa né un amalgama. Lo sfasamento storico non basta a dimostrare l'eterogeneità dei testi sacri e delle chiavi interpretative proposte dai diversi esoterismi. In effetti l'esoterismo rinvia a una tradizione orale che Dio, o gli dei, hanno sempre posseduto, che hanno avuto in retaggio e di cui i Profeti, i Maestri sono gli eredi. L'esoterismo non confonde la verità storica con la verità delle origini delle religioni (a differenza, per esempio, della "Formgeschichte" del teologo tedesco Rudolf Bultmann). L'esoterismo in quanto gnosi ha una vocazione universale. E' una saggezza, una sintesi dei simboli e dei miti di tutte le religioni, è la struttura semantica del loro linguaggio. Questa unità delle religioni ha le sue radici in una rivelazione primordiale. La sua ricerca passa attraverso la conoscenza di sé, in un'antropologia sacra. Il filosofo greco Socrate ha rivelato la chiave della scienza delle corrispondenze: "Conosci te stesso e conoscerai l'universo degli dei".
Su che cosa si fonda l'unità della dottrina? E innanzi tutto, dove comincia l'esoterismo? Comincia con l'origine delle razze umane: ne derivano un'archeologia e una storia. Comincia con l'origine delle lingue: da qui una sua linguistica. Per l'Egitto si conosce l'uso codificato e cifrato dei geroglifici. Per il sanscrito, l'ebreo, l'arabo, si conoscono le chiavi di una linguistica del sacro, adatta per la traduzione dei messaggi ispirati. Comincia con le mitologie che conferiscono agli dei delle funzioni analoghe di ispirazione e di rivelazione esoteriche.
L'unità dell'esoterismo sta soprattutto nella struttura sacra della natura umana. La conoscenza esoterica è specifica. Vi si accede, quale che sia il contesto, nello stesso modo: attraverso l'iniziazione, la meditazione, l'ascesi, il digiuno. Platone parla nel "Fedone" e nel "Simposio" di una 'psicagogia' per designare la conoscenza dei piani superiori della coscienza dell'uomo, e quella dei corpi spirituali. E' alla stessa riscoperta che conducono i Maestri, i Santi e i Profeti: quella dei rapporti tra il Tutto e l'uomo, tra Dio e la sua creatura, tra il macro e il microcosmo. Nasce così l'unità trascendentale delle religioni.
Di cosa è fatta la scienza esoterica? Ciò equivale a porre il problema di una chiave del contenuto dell'esoterismo. In tale occasione si dovrà distinguere tra ermetismo, occultismo, gnosi, spiritismo (vedi). L'occultismo è un termine entrato nell'uso di recente e creato da Eliphas Levi (il cui vero nome era Alphonse Louis Constant, 1810-1875) nel diciannovesimo secolo per designare le verità dell'esoterismo, le sue leggi, staccate da qualsiasi ambiente specifico, sul piano spirituale e storico di una religione o anche di una data tradizione. Concepito in tal modo, l'esoterismo comprende lo studio di un insieme di discipline come per esempio l'astrologia, l'alchimia, la numerologia (cabala).
E' anche ciò che vien chiamato ermetismo (vedi). Ma quest'ultimo termine ha una storia più antica, che, attraverso il nome di Ermete Trismegisto (semidio dell'antico Egitto, in seguito ellenizzato), attraverso i Greci e le testimonianze dei filosofi dell'Islam, si ricollega al Dio Thot, il dio della scrittura.
La gnosi è un fenomeno storico che accompagna tutte le religioni. In senso lato essa designa la fusione dei diversi apporti religiosi in una sintesi che si occupa dei rapporti del sacro con l'anima umana. Trasmette anche l'idea che la conoscenza del sacro trasforma l'essere umano, e, reciprocamente, che la trasformazione spirituale del mondo della vita implica la conoscenza dell'essenza spirituale, del divino; libera inoltre dai legami con la materia. Nei suoi confronti, come verso tutte le dottrine esoteriche, è stata formulata l'accusa di eclettismo e di sincretismo, per denunciare la falsa unità delle conoscenze rivelate: l'esistenza di gnosi diverse costituirebbe già una prova dell'eterogeneità interna di tale sapere, riducendo l'idea di una tradizione comune sottostante a tutte le religioni a niente più che una finzione storica. Ora, è necessario distinguere tra:
- l'ideale regolatore della conoscenza, la Gnosi, o meglio la Tradizione in quanto polo ideale del sapere e le incarnazioni storiche di tale ideale a cui si riferiscono tutte le gnosi, reintegrando il passato nel presente (ebraico, cristiano, islamico);
- l'esoterismo e il fenomeno storico della gnosi, nella misura in cui l'ideale della conoscenza mistica può esser presente altrove, oltre che nei vari linguaggi simbolici (per esempio, nell'arte).
Così, nel suo aspetto dottrinale, la gnosi riprende, ogni volta in modo diverso, certi aspetti della scienza esoterica; ne costituisce progressivamente la teosofia e l'antropologia sacra per lo studio della natura del divino, della struttura del cielo, per esempio, dei nomi dello spirito.
Lo spiritismo è al tempo stesso la pratica e la teoria delle esperienze psichiche con l'aldilà, il mondo degli scomparsi, allo scopo di ricostituire la scienza esoterica attraverso il contatto ripetuto tra gli spiriti dei defunti e il "medium". La qualità dell'informazione dipende dalle qualità proprie del "medium", che resta quasi sempre inconsapevole del messaggio trasmesso durante le sedute (sdoppiamento, incorporazione). Tuttavia questo insegnamento spirituale è:
- frammentario, malgrado certi tentativi esemplari di sintesi come quelli di Allan Kardec, Leon Denis, Charles Webster Leadbeater, Annie Besant, Edgar Cayce, che hanno ricollocato lo spiritismo in un prolungamento di una ricerca e di un perfezionamento morale di se stessi;
- introduttivo, in quanto sensibilizza alla scienza occulta e non costituisce un fine in se stesso.
La scienza esoterica, quindi, nel suo aspetto tradizionale, è l'insegnamento segreto trasmesso da un Maestro al suo adepto, e/o la riscoperta da parte dell'adepto, in se stesso, dei legami che l'uniscono alle forze cosmiche, alle entità superiori del Cielo e della Natura vivente.
Dato che la conoscenza esoterica si basa su un risveglio e un ampliamento della coscienza nei diversi piani della realtà che le sono propri, essa si accompagna a una padronanza di sé e a un potere sugli elementi, perfino sugli esseri, che sono simbolicamente e analogamente in rapporto con le diverse qualità sviluppate o acquisite dall'uomo. E' così che l'astrologia, l'alchimia, la cabala, per esempio, sono non solo le scienze dei simboli che mettono in risonanza l'uomo e il Cielo, l'uomo e la Natura, l'uomo e il Divino, ma anche delle pratiche, come testimoniano le mantiche, le previsioni oroscopiche, l'Opera Filosofale, le invocazioni magiche e gli scongiuri.
L'esoterismo, in quanto scienza che costituisce il fondo comune delle religioni, delle mitologie, delle iniziazioni, delle scienze sacre stesse, resta innanzi tutto un modo di vivere e un'educazione dello sguardo che permette di scorgere la presenza ineffabile del Sacro nel quotidiano. Sotto tale forma l'esoterismo attraversa, nella storia della cultura, la filosofia, senza confondersi con essa. Continua a nutrire la storia stessa del pensiero, con cui mantiene dei rapporti espliciti. Fornisce a Platone il nucleo della sua temantica, a Friedrich Schelling il senso della mitologia, a Emmanuel Swdenborg le strutture della sua cosmologia, a Origene, allo pseudo-Dionigi, come a Basilide, a Valentino, a Jacob Boehme, a Raimondo Lullo, le chiavi e i criteri del sapere e dell'esperienza mistica. Costituisce l'orizzonte della riflessione filosofica, il progetto della 'caratteristica universale' di Gottfried Leibniz, le credenziali della 'nuova gnosi'.
L'esoterismo presenta dei rapporti impliciti con la filosofia. Si possono ritrovare alcune delle sue intuizioni nel punto di partenza delle metafisiche, che lo rifondano in un sistema, le cui strutture presentano degli isomorfismi con quelle della Tradizione. Così la Cabala e la struttura dell'albero sefirotico per l'opera di Spinoza e la sua teoria degli attributi, l'alchimia e la fabbricazione dell'elisir di lunga vita per la "Siris" di George Berkeley.
Esiste infine una dialettica particolare tra l'esoterismo e l'epistemologia, determinata dal confronto tra gli atteggiamenti verso il mondo e la conoscenza indotti dai principi dell'esoterismo e gli atteggiamenti che permettono le grandi mutazioni della civiltà e l'evoluzione delle idee, soprattutto nella scienza.
Gaston Bachelard vede nell'esoterismo un ostacolo da superarsi se si vuol costruire uno spirito scientifico. Egli relega le giustificazioni teoriche dell'animismo, le strutture qualitative del cosmo, l'esistenza di un linguaggio simbolico, nell'immaginario di poeti e filosofi e perfino degli scienziati che non hanno, o non hanno ancora, affrontato il contraddittorio dell'esperienza. Ora, egli è indotto al tempo stesso a porre nell'immaginario il motore della dinamica dell'innovazione scientifica, anche se a prezzo di una dialettica.
Carl Gustav Jung confronta gli apporti della scienza tradizionale dello spirito con i risultati della procedura psicoanalitica: da qui una nuova definizione degli archetipi di un simbolismo nato dall'adattamento psicoanalitico dei concetti dell'alchimia, dell'astrologia, della cabala e del tantrismo.
Resta da farsi oggi tutta una reinterpretazione della storia delle scienze, a partire dai legami reali che uniscono la ragione e la dimensione esoterica dell'immaginario. Tale reinterpretazione sembra in grado di restituire ai miti come ai simboli la loro forza creatrice, e ciò per ogni epoca della storia del nostro sapere. L'esoterismo è presente anche presso gli oracoli caldei, così come presso i sufi dell'Islam e gli illuministi dell'Europa. E' conosciuto dai mistici come dagli uomini di scienza, da Ippocrate e da Paracelso, da Keplero e da Newton, così come da certi ricercatori delle 'scienze avanzate', dalla quasi totalità dei mistici egiziani, indiani, tibetani, cinesi, giapponesi, sciamani o greci, ebrei, cristiani dei primi tempi, occidentali o islamici. E' impossibile citare tutti coloro che, letterati, scienziati, artisti o filosofi, hanno conosciuto, avvicinato l'esoterismo, se ne sono nutriti e vi hanno trovato un'ispirazione per le loro opere, un fermento per le loro scoperte.
Esistono degli studi specifici su alcuni pittori e scrittori, ma manca una teoria globale, una ricerca sistematica sul rapporto del campo esoterico con la storia della cultura.
L'esoterismo è un fatto di cultura e non una creazione culturale. E' esso a sottendere la cultura. E' il soffio della poetica, il Verbo del proferito. I miti della scrittura ci rimandano a noi stessi, scrivani della nostra esistenza. Il nostro sguardo, chiuso o inconsapevole di fronte alla vita dei simboli che ci guidano e ci attraversano, resta impunemente nella banalizzazione del sacro come dell'umano.
Bisognerebbe quindi scrivere questo capitolo importante della storia umana: quello della sua storia sacra e fondante, attraverso cui le vite di scienziati, filosofi, artisti, mistici, di uomini semplici ma 'nuovi', son riuscite a trascendersi, ricrearsi, prima di appartenere alla cultura.
Esiste, certo, una storia culturale dell'esoterismo: quella delle scuole, dei grandi insegnamenti che spiegano le filiazioni, le influenze, e danno in tal modo uno spessore storico alla tradizione iniziatica.
L'esoterismo, tuttavia, non va confuso con le sue figure storiche né ridotto a una semantica, di cui rinnova periodicamente non le strutture, ma la tradizione culturale. Attraverso la storia della parola, come attraverso quella dei grandi momenti dell'esoterismo, corre la vita esoterica stessa, quell'esoterismo della storia culturale dell'esoterismo che ne costituisce il senso, la finalità, la forza.
E' pensando a questo rinnovamento e a questo ricreare nuovi cieli e nuove terre spirituali che si è potuto riconoscere la dimensione politica degli esoterismi, che hanno il potere di generare gli uomini del possibile.
"Gli esoterismi, con il loro potere di agire sui piani ideologici, guidano il mondo" (1).

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