Buona sera! oggi è Venerdì 19 Aprile 2024 ore 20 : 26 - Visite 1476046 -

BENVENUTI SUL SITO WWW.ECROS.IT
Logo di Ecros.it con scritta a fuoco
divisore giallo animato
TestataYoga-510x151.jpg
MENU NAVIGAZIONE
SPAZIATORE bianco
Lineablu

SEZIONE: « ARCHIVIO ARTICOLI »

Lineablu
SPAZIATORE bianco

SCHEDA ARTICOLO N. «00115»

CLASSIFICAZIONE: 1
TIPOLOGIA: ESOTERISMO
AUTORE: DIZIONARIO ESOTERICO
TITOLO: EVOLUZIONE
SPAZIATORE bianco

TESTO ARTICOLO

EVOLUZIONE.

Tutto ciò che vive si evolve, a ritmo diverso, il che definisce i campi o i regni propri della natura, dal minerale all'uomo, pur non escludendo la ricerca di un perfezionamento continuo da parte degli esseri appartenenti alla natura.
Ciò che non si evolve ristagna e finisce per regredire e scomparire. Così è accaduto, nell'esoterismo, agli esseri che, non avendo sviluppato le nuove facoltà simboleggiate dalle nuove razze, rappresentano le ultime tracce dell'umanità degli anni passati. Sono tali i popoli arcaici, che l'assenza di storia predispone non già alla felicità, ma a un ripiegamento, se non addirittura a una crudele liquidazione.
Non è con ciò meno vero che l'evoluzione è un passo successivo nei processi cosmogonici; questi ultimi sono infatti inizialmente delle figure dell'involuzione: caduta, discesa, materializzazione. E dunque l'involuzione che origina la temporalità dell'evoluzione sull'orizzonte della sua perfezione perduta. Tuttavia questa perdita è solo apparente e il peccato non è che un'allegoria. La rottura del piano di coscienza, il passaggio dalla felice universalità in cui l'armonia è il retaggio degli dei, degli uomini e delle bestie alla dura esperienza della separazione, della morte e del male è un mezzo per incarnare lo spirito nella particolarità. Anche se lo spirito trasforma la materia, ci vuol sempre una materia, una condensazione dello spirito che si riconosce come tale, al punto di essere sublimata dal fuoco interiore. Il ciclo completo non è una semplice ripetizione delle origini, ma il percorso ellittico che è la santificazione del creatore da parte della creatura. Così il "Pater" ci invita a dire "Così in terra come in cielo", "sia santificato il tuo nome".
Se l'involuzione precede l'evoluzione nella prospettiva a venire di un'eternità ritrovata ma magnificata, si deve quindi dire che la legge cosmologica dell'articolazione dell'involuzione dello spirito e dell'evoluzione delle forme definirà gli obiettivi della risalita spirituale, al prezzo però di un'inversione che rivela al tempo stesso l'identità delle strutture dall'alto in basso, la somiglianza di Dio e dell'uomo e la loro differenza. Perché se "ciò che in alto è come ciò che è in basso", come ci dice la "Tavoletta di Smeraldo", l'analogia riguarda i loro rapporti ed esclude l'identità.
Così, se Dio dice "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza" (1), l'analogia riguarda la relazione archetipica del dio creatore e dell'uomo perfetto, non la loro similitudine. L'uomo appare come un individuo, "fatto di polvere" (2), accompagnato da una donna (3), il quale dopo l'ingestione del frutto proibito, alla fine dell'episodio descritto dalla Bibbia, ha gli occhi "aperti" (4). La differenza tra principio e particolarità da come risultato l'involuzione, che con la reintegrazione diventa il campo da restringere.
L'evoluzione consiste quindi in un'inversione delle prospettive involutive, nella spiritualizzazione della materia, nella sua trasfigurazione in un corpo di gloria, quello di tutte le fisiologie sottili che accompagnano i mistici della rinascita spirituale, la seconda nascita, dall'acqua e dallo spirito, quella dei risuscitati in vita, che possiedono un "corpo di diamante" ("vajrayana").
L'evoluzione comincia dunque il più lontano possibile dal soggiorno degli dei, riferendosi alla catena degli esseri. Essa presuppone questa presa di distanza apparente dal Non Evoluto, luogo della coincidenza monadica di spirito e corpo, quel momento ultimo in cui lo spirito può perdersi, se all'umanità non vien impresso un impulso che la spinga a percorrere il cammino a ritroso della cosmogenesi. E' così che la teosofia e l'antroposofia contemporanea interpretano il ruolo cosmico di Cristo (5).
Come l'involuzione ha avuto per effetto la discesa dello spirito sotto forme diverse e in diversi corpi, germe del corpo fisico e dello spirito divino durante il periodo di Saturno, del corpo vitale e dello spirito vitale durante il periodo del Sole, del corpo astrale durante il periodo della Luna (6), parimenti l'evoluzione futura dell'umanità non sarà priva di ripercussioni sui corpi spirituali dell'uomo che son destinati a esser risvegliati dalla coscienza (Ego), né sui corpi fisici, la cui modificazione (per esempio quella degli organi sessuali) appare come la conseguenza prevedibile delle sue nuove capacità di creazione (7).
Il fine ultimo dell'evoluzione spirituale umana, caso particolare del fenomeno cosmico, non è la ricerca nostalgica delle origini, ma la partecipazione della creatura (dunque dell'uomo) alla creazione di Dio. L'evoluzione non è pertanto soltanto la via della salvezza consistente in una liberazione dalle leggi karmiche meritata attraverso una vita esemplare e vigile, ma è anche il superamento dei limiti imposti inesorabilmente da qualsiasi forma condannata, se rifiuta di adattarsi al 'nuovo', prima alla regressione, poi alla scomparsa. Tale superamento è al tempo stesso la reintegrazione nel Padre e il compimento della Sua Opera (8). E' allora l'opera che giustifica la divinità dell'adepto il quale non ha più da dimostrare l'evoluzione raggiunta (9).
E' questa la ragione per cui le applicazioni religiose o politiche dell'evoluzione passano sempre da una fase rivoluzionaria. Il cambiamento dei criteri interpretativi può avvenire solo in seguito a un'intromissione del Sacro stesso, un atto di forza del divino: il paradosso consiste nell'associare vittima e potere, come nella tradizione cristiana, in cui l'amore trionfa sulla forza e sull'uso farisaico delle scritture. L'evoluzione, lungi dall'essere lineare, conosce dunque crisi e mutazioni, in ogni ritorno ciclico di una storia che spezza la circolarità dei ritorni stessi per dar origine a possibilità nuove di nozze mistiche dell'uomo e del sacro.
Tutto ciò mostra anche l'esistenza di un duplice rapporto, nell'esoterismo, tra l'uomo e l'evoluzione. Da un lato un rapporto teorico e pratico, che è essenzialmente uno sforzo di decifrazione del senso dei cicli all'interno della scienza sacra, della teofania, della cosmologia, per meglio situare la sua storia personale e quella della sua cultura sul vettore dell'evoluzione generale; un rapporto creativo in seguito, iniziatico, quello dei Maestri, che, liberi da ogni preoccupazione per la propria evoluzione personale, partecipano al consiglio degli dei, per orientare il cammino dell'umanità.

SPAZIATORE bianco

Manina indica Giù Spaziatore Manina indica Giù
Spaziatore