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SCHEDA ARTICOLO N. «00122»

CLASSIFICAZIONE: 1
TIPOLOGIA: ESOTERISMO
AUTORE: DIZIONARIO ESOTERICO
TITOLO: INIZIAZIONE
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TESTO ARTICOLO

INIZIAZIONE.

L'iniziazione è al contempo un inizio e una fine: colui che viene iniziato si è elevato a un altro livello di coscienza e di percezione che è il germe di tutti gli sviluppi futuri. Ma si è iniziati da un Maestro, un Guru, uno Sceicco.
L'iniziazione è un dono, si ricollega alla rivelazione, con la differenza però che riguarda in primo luogo una data persona, un adepto. E' come dire che ciò a cui il discepolo viene iniziato lo riguarda personalmente; ma la dottrina trasmessa, il mistero svelato, rivelano al tempo stesso l'universalità del messaggio e il potere di chiave per il singolo adepto. Attraverso l'iniziazione, la coscienza sulla via della rigenerazione si riappropria del sapere, il quale cessa di essere una questione di opinione, per assurgere a esperienza dei rapporti tra il Sé, il Sacro e il mondo; la coscienza fa sua la chiave che rivela rispettivamente l'anima e lo spirito, nella loro infinità ed eternità.
Ma già si delinea per l'iniziato un altro destino, che spezza la circolarità karmica, alleggerisce il suo peso sostituendo ai pesanti fardelli delle pene troppo umane le ragioni che l'incitano a servire i progetti del Cielo. Queste ragioni sono liberatrici, e val la pena di soffrire per esse. Iniziazione vuol dire inaugurare un nuovo modo di essere, nuova nascita, quella vera, perché nascita a se stessi. Sta all'adepto dar ragione al suo genitore spirituale, cioè 'essere in saggezza', giustificando il dono della vita che ha fatto di lui una 'creatura nuova'.
Come si nasce fisicamente in una famiglia, così l'iniziazione viene al mondo, un mondo angelico e divino, all'interno

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al di là di tre o quattro secoli. Lo spirito resta presente dall'Antichità e dal Medio Evo ai nostri giorni, nell'antico Egitto, in Asia, perfino in Occidente (con il beneplacito di R. Guénon). Schurè si è sforzato di tracciare le linee di forza della catena esclusivamente esoterica che unisce Fo-Hi, Lao Tse, Rama, Pitagora, Platone, Budda e Gesù. Anche se una simile impresa è in definitiva più suggestiva che dimostrativa, essa trae precisamente la sua forza dall'idea tipicamente tradizionale che la catena degli iniziati va al di là delle scuole e scandisce la storia dell'umanità. Le chiese e i riti durano un tempo che solo uno spirito settario, quindi antiesoterico, può desiderare di sostenere contro l'ineluttabile scansione dei ritmi cosmici.
Così i tre criteri abituali dell'iniziazione, la qualificazione del discepolo, la catena dei Maestri e la presenza dei riti, devono essere estesi, nel senso che non devono escludere i candidati all'evoluzione, e neppure immobilizzare il rinnovamento delle forme di trasmissione del Sacro.
Si deve essere iniziati per poter dire cosa sia un'iniziazione autentica? L'iniziazione sarà giudicata dai suoi frutti, con il rischio dei falsi Maestri e dell'abbandono delle ricerche individuali. Se ne deve concludere che, dato che l'iniziazione è al suo compimento una rivelazione a se stessi, si è iniziati solo da se stessi, quale che sia, del resto, l'eccellenza della guida?
Anche se è un risveglio, una rivelazione, l'iniziazione associa due poli di una relazione, e il discepolo come il Maestro sono impegnati in un processo che sollecita lavoro dall'uno e contributi dall'altro. Sta qui la radice del concetto di 'opera' che caratterizza lo yoga ellenico, in cui il Guru rivela ai discepoli le sue facoltà; lo stesso Cristianesimo (3), per il quale la fede implica la protezione del cielo sulla terra, quindi l'autenticità del cristiano; i misteri greco-egizi in cui il discepolo deve superare delle prove per meritare la scienza, fino al modello alchemico della Grande Opera, sintesi ideale di tutte le trasmutazioni "che fanno i miracoli da una e sola cosa", e spiritualizzano la materia materializzando lo spirito (4).
Così l'iniziazione, prima di essere l'obiettivo di una scuola, è un fatto religioso. La dimensione iniziatica delle diverse religioni implica sempre l'approfondimento, intellettuale come pratico, della loro nascita. E' con l'iniziazione che una religione comincia e si sviluppa; è attraverso una nuova concezione delle forme iniziatiche che un'altra religione prende il sopravvento a poco a poco, senza che il fenomeno iniziatico cessi mai.
Così da Abramo a Gesù corre il filo conduttore di un'iniziazione in cui Melchisedeck è il Grande Sacrificatore (5), che sancisce le alleanze e forse prepara già il nuovo evangelo dell'era novella, nella visione apocalittica di Giovanni, il vegliardo (6), la cui destra mentre brandisce una spada a doppia lama contiene sette stelle. L'augusto personaggio, rivestito "di una lunga veste d'oro", che definisce se stesso "il primo e l'ultimo, il Vivente", rappresenta sicuramente la figura compiuta di tutte le iniziazioni, che sono le sette chiese (7). Egli è il maestro del verbo creatore, a somiglianza di Ermete, ma possiede in più il potere sulla morte. Gesù, "che compie il sacrificio secondo l'ordine di Melchisedeck", si iscrive dunque nella più profonda linea di un'iniziazione fondata sulla scienza del pane e del vino, dunque di due principi. La sua iniziazione è solare, come quella di colui che presiede l'assemblea dei ventiquattro vegliardi il cui "viso è come il sole che brilla in tutto il suo splendore" (8).
Analogamente le visioni di Rûzbehân di Shirâz illustrano l'esistenza di un polo invisibile: l'Imam nascosto dello Sciismo, la cui immagine e la cui struttura teofanica ne fanno una soglia dell'al di là e il luogo di nascita delle teofanie, quindi delle iniziazioni. Questo essere si manifesta anche attraverso l'algoritmo del 7: "settemila soglie... fino alla soglia del pleroma angelico" (9). H. Corbin situa nel cuore dell'Islam la realtà fondatrice dell'iniziazione (Walâyat). "Le visioni di Rûzbehân illustrano nel modo migliore un duplice tema: quello del polo e quello della Walâyat, la 'iniziazione' di cui il polo è la chiave di volta, attorno a cui si raggruppano e si dispongono in gradi i membri di una pura "Ecclesia spiritualis", che restano sconosciuti agli uomini comuni e invisibili ai loro occhi." (10) Questo Imam interiore che apre e comanda i cicli della profezia è quindi all'origine di "tutti i cicli di iniziazione nel senso nascosto della parola rivelata" (11).
Attraverso la via iniziatica dei fondatori delle religioni e attraverso la rivelazione, la storia delle religioni conosce dunque un rinnovamento e uno sviluppo permanenti. Ciò che è vero per la storia cosmica delle grandi religioni, lo è a maggior ragione per i discepoli o gli apostoli. La grande differenza sta nel livello delle rispettive iniziazioni. Il piano cosmico delle iniziazioni dei Maestri è quello della manifestazione personale del Sacro attraverso opere di portata collettiva, opere umane e opere angeliche, planetarie e cosmiche. E' attraverso tali opere che Dio entra nella storia. Così gli Avatar di Vishnu, così le Alleanze. La maggior parte degli avvenimenti che scandiscono la vita dei Grandi Iniziati corrispondono quasi sempre a dei ritmi cosmici, a delle feste sacre, a dei cicli solari o planetari.
Se i Grandi Iniziati sono al di là del processo stesso dell'iniziazione, gli adepti sono ancora presi della problematica del perfezionamento e della salvezza individuale, anche se la prospettiva delle iniziazioni cambia con le modificazioni apportate dai rinnovamenti cosmici propri della vita esoterica e della sua trasmissione. Così, dopo Gesù, l'iniziazione, pur non scomparendo in quanto tale, fa tuttavia emergere una dimensione comunitaria, che non è il 'regno della quantità', ma uno stato d'animo e una visuale, centrati più sulla realizzazione di un Regno, di una Città di Dio, di una Chiesa nello spirito e nelle verità, che sul desiderio ristretto di salvarsi l'anima.
Simultaneamente la più grande trasmissione della Scienza Sacra, senza sostituirsi per nulla alla necessità, sempre urgente, di una formazione spirituale interiore, sembra far scoppiare i confini troppo stretti delle chiese o delle scuole, a vantaggio di una ridefinizione ancora latente delle forme iniziatiche.
La ricerca del Sé, la decifrazione delle lingue simboliche, la pratica dei riti saranno sempre più integrati alla nostra vita quotidiana, restituita alla sua vocazione primaria, quella di riflesso dell'Altissimo, che una conversione dello sguardo sembra poter ricollegare in coscienza all'Albero della Vita.

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