Buon giorno! oggi è Venerdì 29 Marzo 2024 ore 9 : 51 - Visite 1459222 -

BENVENUTI SUL SITO WWW.ECROS.IT
Logo di Ecros.it con scritta a fuoco
divisore giallo animato
TestataYoga-510x151.jpg
MENU NAVIGAZIONE
SPAZIATORE bianco
Lineablu

SEZIONE: « ARCHIVIO ARTICOLI »

Lineablu
SPAZIATORE bianco

SCHEDA ARTICOLO N. «00131»

CLASSIFICAZIONE: 1
TIPOLOGIA: ESOTERISMO
AUTORE: DIZIONARIO ESOTERICO
TITOLO: NUMERI
SPAZIATORE bianco

TESTO ARTICOLO

NUMERI.

I Numeri sono la struttura del mondo. Giamblico, riprendendo l'insegnamento di Pitagora, affermava: "Tutto dipende dal Numero" (1). Prima ancora di esprimere l'essere di una quantità, il Numero è una qualità dell'essere: un'essenza, un archetipo. Il connettere è per Platone la più alta vetta della conoscenza, è alla base della nostra salvezza, è un dono del Cielo. L'uomo stesso, dotato di intelligenza, è la cifra del "logos". "Comunque stiano le cose, ciò che egli ci ha donato, diremmo, insieme al Numero in generale è tutto il pensiero, così come il resto dei beni; ora, la cosa più grande di tutte è pertanto, una volta ricevuto da Dio il dono dei Numeri, accingersi a percorrere la rivoluzione dell'intero Cielo" (2).
I Numeri sono in realtà i caratteri del Libro del Mondo. Dal "Timeo" con i suoi otto anelli luminosi concentrici che racchiudono assialmente come una guaina il mondo e con la sua catena numerica che rende conto della relazione tra l'Io e l'Altro, algoritmo della struttura armonica (3), al progetto della 'caratteristica universale' di Leibniz, la cui idea combinatoria era già presente nello Yi-King, passando per il "Sefer Yezirah", questo denso riassunto di tutta la cabala numerica della creazione, il Numero è alla base di tutte le cosmologie e fonda i sistemi delle loro analogie. Il Numero, legato attraverso l'analogia delle lettere con la teurgia, con le forme, con l'antropologia, è il principio dell'interdipendenza universale dei linguaggi simbolici, dei livelli ontologici e delle pratiche iniziatiche.
"Per 32 vie misteriose della Saggezza, Ya, l'Eterno Sebaoth, il Dio di Israele, Dio vivente, Dio onnipotente, elevato e sublime che abita l'eternità e il cui nome è Santo, ha tracciato e creato il suo mondo sotto tre forme: il numerato (Sepher), il numero (Sephar) e il numeratore (Sippur). Dieci numeri primordiali, ventidue lettere fondamentali dunque: tre madri, sette doppie e dodici semplici. Dieci numeri primordiali secondo il numero delle dieci dita, di cui cinque sono in faccia a cinque..." (4).
Riconoscere il Numero, identificare le catene che esso dinamizza, è aprire il proprio pensiero all'atto creativo stesso. E' partecipare non a un gioco formale e vano, ma a un processo la cui padronanza, come già notava Abulafia nel Medio Evo, procura uno stato di contemplazione illuminativa, una 'estasi' gnostica, secondo R. Abellio (5). La lezione dell'etimologia fa del pensiero uno strumento di misura dell'essere. L'equilibrio sefirotico (Binah-Hochma, Intelligenza e Saggezza) ci situa nel dominio archetipico del mondo, dell'emanazione e del divino. Conoscendo il Numero, il conoscitore viene a conoscere se stesso.
Se il Numero è la chiave dell'Universo, cioè è dovuto al fatto che tutto è proporzione. La scienza delle corrispondenze della musica, dei colori e delle forme è un tema che da Pitagora (la musica delle sfere) a Saint Yves d'Alveydre (l'Archeometro) e al romanticismo letterario non ha mai cessato di unificare dei livelli di approccio dell'essere che la storia delle tecniche tende invece a separare (6). Ora, per principio, l'essere è analogico. E l'analogia è l'effetto di una struttura di ordine che il monaco italiano Fra Luca Pacioli da Borgo San Sepolcro definì nel 1509 'Divina Proporzione'. Si tratta del caso, già noto a Euclide, ma anche a Pitagora, a Nicomaco e a Tione di Smirne, in cui il rapporto tra la somma di due date grandezze e una di esse (la maggiore) è uguale al rapporto tra quest'ultima e la grandezza minore; in termini di segmenti AC/AB e AB/BC, in cui BC è diviso in due segmenti AB e BC dal punto B, adeguatamente scelto. La stessa struttura si può anche scrivere sotto forma della 'sezione aurea' a+b/a = a/b, che altro non è che la stessa legge delle proporzioni, formulata 'senza moltiplicare gli esseri'. Si ottiene in effetti una "proporzione continua partendo solo dalle due grandezze a e b, la cui somma a+b costituisce la terza grandezza in gioco" (7).
Si tratta di una proporzione che può essere indefinitivamente prolungata. Se la proporzione geometrica implica l'uguaglianza di due rapporti, la legge analogica dell'essere indica una struttura d'ordine. Secondo l'espressione del poeta francese Paul Valery, essa è "divina proporzione", "misura generalizzata". Il concetto di proporzione, al di là dei differenti tipi che possono essere stati definiti (per esempio 10 da Nicomaco e Tione di Smirne), è una categoria dell'essere ancor prima di essere una modalità di ragionamento matematico.
Il pensiero esoterico è collegato all'ossatura del mondo, perché si occupa della serie aperta delle proporzioni dell'essere. Se l'essere è obiettivamente misurabile, è perché in ciascuna delle sue manifestazioni il tutto dà la piena misura delle sue armonie (8). Così i Numeri regolano non solo l'armonia fisica e le leggi vitali degli esseri, spaziali e temporali, ma anche, come dice L.C. de Saint Martin, i loro rapporti con il principio.
I Numeri hanno inoltre un'architettura esoterica. Non si differenziano (9) solo per le loro dimensioni simboliche, psicagogiche, cosmiche e teurgiche; il loro stesso profilo si anima, con il calcolo del loro 'valore segreto' e suscita degli accostamenti talora inattesi. Similmente al procedimento gematrico, che nella cabala da il valore di una parola sommando le lettere che la costituiscono, il 'valore segreto' di un numero si ottiene addizionando le cifre che lo precedono. E' 'l'addizione teosofica', detta anche dei numeri 'triangolari' (trigoni), perché il valore segreto può esser rappresentato mediante dei triangoli; per esempio, 1 ha come valore segreto 1; 2 ha 3, 3 ha 4 e 4 ha 10. L'ultimo caso è quello della "Tetraktys", la Tetrade sacra di Pitagora. La formula che dà il trigono di un numero sarà n (n+1)/2. L'interesse di questi valori numerici che crescono molto rapidamente sta nello svelare, secondo R. Abellio, "quello che si nasconde in seno ai numeri originali" (10), in particolare il loro "simbolismo sessuale", chiamato "parti affinitive", maschile e femminile. Sulla base di una sua numerazione delle lettere che compongono i nomi ebrei di Binah e di Hochmah, i cui numeri globali sono rispettivamente 66 e 70, R. Abellio opera un confronto, come sembra invitare a fare il "Sifra di Tzeniutha" (11)- La struttura così ottenuta, 66-70, dà un nuovo numero, 6670, che è il valore segreto di 115. Quest'ultimo diventa l'ago della Bilancia, alla cerniera tra i due mondi dell'emanazione e della creazione. L'importanza del risultato, come della modalità operativa, aumenta con la relazione tra 115 e 411 (valore della parola 'conoscenza', cioè Da'th): 115 [freccia verso destra] 1114 [freccia verso destra] 411. In effetti Da'th è la Sefirot situata a metà distanza tra Binah e Hochma.
Al valore numerico tradizionale di ventidue lettere dell'alfabeto ebraico, R. Abellio aggiunge il 'valore esoterico' che per ciascuna di esse risulta dal numero di lati del poligono che le corrisponde. Come vi sono ventidue lettere, vi sono anche ventidue poligoni regolari. "Essi sono, nell'ordine, il triangolo equilatero 3), il quadrato 4), il pentagono regolare 5), l'esagono regolare 6), l'ottagono regolare 8) e successivamente i poligoni regolari di 9, 10, 12, 15, 18, 20, 24, 30, 36, 45, 60, 72, 90, 120, 180 e 360 lati" (12).
L'ultima modalità operativa considerata, la seconda stando a "La Fin de l'ésotérisme", è il gioco simultaneo dell'ordinale e del cardinale (13). Le strutture procedono le une dalle altre, fino al punto di essere 'poste insieme'. Così l'En Soph, con valore gematrico 166, ammette come strutture sia 1-6-6, sia 6-1-6, sia 6-6-1, che "devono essere trasformate in numeri cardinali della numerazione decimale e manipolati come tali" (14). La somma di questi numeri, 166+616+661, è uguale a 1443, che si può scrivere come 1-443, cioè il valore della decima Sefirot, Malkut, all'estremità inferiore, staccata dalla trascendenza, che è situata in alto (valore numerico 1).
Ci si dirige così verso una duplice concezione della scienza dei numeri.
La prima porta alla conoscenza simbolica dei numeri considerati separatamente, alla conoscenza delle relazioni genetiche che li uniscono. Da questo punto di vista, essa è, secondo R. Abellio, "la scienza dei cicli e delle vibrazioni che compongono il mondo" (15). Deve tuttavia definire il metodo sintetico che giustifica l'uso delle sue modalità operative (16). Comunque stiano le cose, la scienza numerologica è un'esegesi a tre livelli dei testi cabalistici; è la scoperta sistematica del senso metafisico delle radici; l'individuazione delle relazioni numerali (gematria propriamente detta); l'analisi intenzionale nel senso fenomenologico, suscettibile di estrarne il senso ontologico, realmente vissuto.
La seconda concezione implica la generalizzazione della genetica dei numeri e delle sue tecniche così definite nell'area culturale di una data tradizione, per esempio dello Yi-King o della cabala. L'universalizzazione, la combinatoria delle modalità operative, la loro traduzione e il loro adattamento regolato da un sistema all'altro, lasciano pensare a R. Abellio che una disoccultazione dell'esoterismo sia ormai possibile, e che essa comporti un perfezionamento e la sua 'fine'. E' la costituzione della lingua universale, anche se al tempo stesso il sistema dei numeri deve necessariamente restare 'aperto' (17). "Quando la genetica dei numeri sarà abbastanza sicura delle proprie tecniche, certe traslitterazioni da una lingua all'altra permetteranno, applicando valori numerici universali, di riconoscere l'identità delle divinità e delle parole-chiavi, e di seguire le tracce del movimento stesso e delle manifestazioni delle civiltà" (18).
Questo secondo obiettivo della scienza dei numeri, la costituzione di una scienza delle civiltà in generale, essa stessa soggetto e oggetto di una propria ermeneutica, non poteva lasciar da parte la scienza stessa. Da quando comparve "La Bible document chiffré" nel 1950, cioè ben prima che fosse stabilita la relazione tra i numeri magici nucleari e la Cabala e tra il codice genetico e lo Yi-King (19), R. Abellio scriveva: "Non vi è una sola questione sollevata... dalla scienza tradizionale dei numeri che non evochi in modo più o meno preciso delle questioni della stessa natura sollevate dalle più alte e dalle più recenti teorie matematiche, soprattutto quelle attualmente in corso di elaborazione, e che non faccia presentire la possibilità di una futura e prodigiosa sintesi tra le scienze esoteriche e la conoscenza concreta" (20).
Una scienza totale del Verbo è possibile appunto perché il Numero è l'Archetipo della materia e del pensiero al tempo stesso. Ma la questione è di sapere se il progetto della sua costituzione integrale non resti di fatto un ideale regolatore dell'esoterismo, alla sua origine come alla sua fine; se di conseguenza le rivelazioni (come gli attributi della sostanza in Spinoza) non esauriscano la totalità della sostanza, ma esprimano la sua infinità, ciascuna secondo il proprio genere. Il Numero resta animato dalla vita di Dio anche se ne è la più alta espressione, secondo l'intelligenza umana.
In ultima analisi la scienza appare quindi come la cifra della potenza creatrice del Verbo.

SPAZIATORE bianco

Manina indica Giù Spaziatore Manina indica Giù
Spaziatore