Buona sera! oggi è Domenica 12 Maggio 2024 ore 19 : 44 - Visite 1493859 -

BENVENUTI SUL SITO WWW.ECROS.IT
Logo di Ecros.it con scritta a fuoco
divisore giallo animato
TestataYoga-510x151.jpg
MENU NAVIGAZIONE
SPAZIATORE bianco
Lineablu

SEZIONE: « ARCHIVIO ARTICOLI »

Lineablu
SPAZIATORE bianco

SCHEDA ARTICOLO N. «00135»

CLASSIFICAZIONE: 1
TIPOLOGIA: ESOTERISMO
AUTORE: DIZIONARIO ESOTERICO
TITOLO: RAZZE
SPAZIATORE bianco

TESTO ARTICOLO

RAZZE.

Il concetto di razza riveste dei significati cosmogonici, antropologici e spirituali. In Esiodo (1) come in Platone (2), in Fabre d'Olivet (3) come in Saint Yves d'Alveydre (4), in Max Heindel (5) come in Papus (6), le quattro (o cinque) razze corrispondono alle quattro età del mondo, ai quattro continenti, ma anche alle principali tappe necessarie alla formazione della struttura spirituale e psicofisica dell'essere umano, la cui trasformazione a lungo termine, in seguito all'evoluzione spirituale, si tradurrà nella comparsa di due razze supplementari.
Il concetto esoterico di razza va al di là del concetto sociologico e biologico di razza umana, e comporta il doppio processo di involuzione e di evoluzione proprio alla vita stessa del mondo.
Si può cercare di stabilire il quadro delle relazioni simboliche tra razze, epoche e aree geografiche, anche se gli autori spesso nominano indifferentemente come razze delle loro derivate.
La razza iperborea, che corrisponde all'età dell'oro e al tempo di Crono, è quella di un'eterna giovinezza, in cui i valori morali sono saldi. Tale razza si sarebbe sviluppata nella Lemuria. La razza d'argento, o atlantidea, assiste alla prima esperienza della perdita della misura: secondo M. Heindel (7), la statura dei suoi componenti era maggiore della nostra.
La seconda razza dà origine a sette ramificazioni: i Rmoahal, che sanno dare alle cose il loro nome in base alla natura magica delle corrispondenze, i Tlavatli, che accentuano il ruolo della memoria collettiva accordando valore alla persona e ai suoi atti meritori, i Toltechi, che valorizzano l'esperienza e adottano una monarchia ereditaria, poi i Turaniani e i Semiti, che costituiscono le prime razze-nazioni. Gli uni adottarono regimi dispotici, gli altri introdussero il ruolo del pensiero correttivo e divennero la 'razza madre' delle sette razze dell'epoca ariana attuale (8). La razza atlantidea, che deve il suo nome generale all'epoca in cui esisteva Atlantide, emigrò da Atlantide verso l'Asia Centrale, passando dall'Europa.
La razza ariana, razza del bronzo, nasce così nei pressi dell'attuale deserto del Gobi; essa pensa solo "alle tristi opere di Ares", alle guerre e alle azioni illecite provenienti da un uso egocentrico e perverso dell'intelligenza (9). E' anche un'epoca di sviluppo culturale, con dei metalli (10) e la produzione artistica. Heindel distingue sette sottorazze ariane: la razza ariana che è all'origine della civiltà indiana, la razza babilonese caldeo-assira, la razza persiana greco-latina, la razza celtica, la razza teutonica anglosassone e la nostra. Secondo tale autore dovranno seguire altre due razze: una, verso l'Era dell'Acquario, sarà la razza slava, giunta al suo punto ultimo di sviluppo: l'altra compirà il suo destino all'inizio della sesta epoca, e sarà nata dal mescolamento di gruppi etnici che "operano oggi negli Stati Uniti" (11).
Se si tien conto di un'altra razza dopo il ciclo completo della razza ariana, si ha un totale di sedici percorsi attraverso cui l'umanità rischia di non ritrovare la via verso Dio (12).
La quarta razza di Esiodo sembra annunciare le prime sottorazze ariane: si tratta di "Eroi che vengon chiamati semidei", alcuni dei quali morirono davanti alle mura di Tebe dalle sette porte, o a Troia, mentre Zeus diede agli altri una dimora "ai bordi dei profondi vortici dell'oceano" (13). La quinta razza esiodea, invece, quella dell'età del ferro (Kali-Yuga), sembra corrispondere alla nostra (14). Vi è una divergenza, in quanto M. Heindel prevede il raddrizzamento morale dell'umanità durante la sesta o la settima razza ariana, mentre Esiodo chiude il ciclo delle razze con la razza del ferro. La Grecia, però, riconosce se non altro un ripetersi periodico delle età, per esempio il ritorno platonico.
G. Georgel (15) stabilisce una corrispondenza delle razze ed epoche con i colori delle quattro razze; egli suddivide l'Età dell'Oro in due periodi: il primo grande anno iperboreo e la razza primordiale da una parte, il secondo grande anno orientale con la venuta della razza gialla. L'Età dell'Argento (terzo grande anno meridionale) è quella della razza nera, che regna sul continente detto Gondwana (16), mentre la terza Età del Bronzo (quarto grande anno) corrisponde all'era atlantidea, e sarà quella della razza rossa. Infine il quinto grande anno cosmico, quello della razza bianca, ha la sua culla nell'Euro-Asia. Ogni razza definisce un momento dell'evoluzione dell'umanità, in un certo senso la sua età. E ogni periodo è costellato di cataclismi cosmici, che fanno sparire i continenti di elezione di una razza, allorché questa ha finito il proprio ruolo. Per quattro volte Zeus ha inghiottito la sua creazione, e il diluvio biblico della "Genesi" ricorda quello di cui parla la Tradizione a proposito di Atlantide.
La finalità dell'evoluzione delle razze è quella stessa del processo antropogonico. M. Heindel situa nell'epoca polare la prima comparsa del corpo fisico in forma rudimentale, nell'epoca iperborea la creazione di un corpo vitale, nell'epoca lemurica quella del corpo del desiderio, nell'epoca atlantidea l'intelletto e nell'epoca ariana il pensiero e la ragione. Ogni razza è dunque quanto di meglio può fare l'umanità ai fini di uno sviluppo che si svolge secondo i ritmi della storia cosmica. Questa prospettiva è dunque agli antipodi di quella che ha preso piede all'inizio di questo secolo, come una trista e tragica perversione delle concezioni precedenti. Ciò non toglie che sia necessario tutto un lavoro di chiarimento a proposito dei concetti di razze, epoche ed evoluzione da parte dei depositari della tradizione esoterica, per evitare mescolanze troppo spesso nefaste e recuperi di ogni genere, dovuti alle ambiguità del linguaggio. Nessuna razza è superiore alle altre, ma ciascuna sviluppa un nuovo aspetto della struttura antropologica. Quanto all'idea di evoluzione dell'umanità, essa si realizza totalmente solo alla fine delle razze, in una forma spirituale e non razziale. Si tratta di un livello di coscienza raggiunto dall'uomo, di una fratellanza spirituale e politica, non del predominio di un'etnia su un'altra.
Quanto all'esistenza di razze o di gruppi etnici in via di estinzione, o con un ruolo culturale che per un certo periodo si affievolisce, essa deve essere considerata come la testimonianza di un'evoluzione specifica dell'umanità, non come il segno di una regressione. Ciò equivale a ridare alla storia la sua finalità, senza pregiudicare, etnocentricamente, una sua meta, che non può essere che spirituale.

SPAZIATORE bianco

Manina indica Giù Spaziatore Manina indica Giù
Spaziatore