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SCHEDA ARTICOLO N. «00161»

CLASSIFICAZIONE: 5
TIPOLOGIA: AFFINE
AUTORE: MARIO MADIA
TITOLO: SAN FRANCESCO D'ASSISI E I SUFI
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TESTO ARTICOLO

SAN FRANCESCO D'ASSISI E I SUFI

(di Mario Madia)


Di Francesco d'Assisi, oltre alla storia che tutti conoscono, pochi sanno
che, intorno ai trent'anni, il santo cercò di raggiungere l'Oriente e in
particolare la Siria, dove si erano stabiliti i Dervisci danzanti.

Per motivi a noi ignoti, non ci riuscì e tornò in Italia.

Provò nuovamente, questa volta attraverso il Marocco.

Attraversò quindi l'intero regno d'Aragona in Spagna, cosa che destò non
poche sorprese.

Le idee e le scuole Sufiche erano molto diffuse in Spagna..

Il viaggio anche stavolta non proseguì fino alla meta prefissata e nella
primavera del 1214, Francesco tornò a casa.

Partì in seguito però, con le Crociate, mentre si stava svolgendo l'assedio
di Damietta.

Francesco si incontrò con il Sultano Malik al Kamil.

Malik era un Sufi e, difatti, congedò Francesco in pace dandogli un
lasciapassare che gli permetteva di andare e venire con sicurezza,
concedendogli il permesso di predicare ai propri fedeli, e pregandolo di
tornare il più frequentemente possibile a fargli visita.

Questa visita ai Saraceni, fu ritenuta dai biografi un desiderio di
convertire il Sultano : è chiaro che non erano a conoscenza dei precedenti
di Francesco, nè tanto meno dell'impostazione di vita che aveva già assunto.

Nessun tentativo quindi di convertite qualcuno nel campo musulmano; l'unica
realtà fu quella che Francesco, riattraversando il Nilo, non fece altro che
dissuadere i cristiani dall'attaccare il nemico.i suoi avvertimenti furono
presi con disprezzo; ma, in seguito, quando i Crociati dovettero
indietreggiare per le gravosissime perdite, vennero maggiormente apprezzate.

Ma passiamo ora a considerare ciò che qualcuno ogni tanto " butta lì " senza
approfondire, quando dice che Francesco abbia appreso dal grande Al Ghazali.

Tutto in Francesco ricorda i Sufi :

Il Cantico del Sole, ritenuto come il primo poema italiano, venne composto
dopo il primo viaggio del Santo in Oriente ed è quindi impossibile pensare
che potesse essere maturato prima di allora, quando Francesco era solo il
capo dei giovani trovatori di Assisi, cantando ballate di guerra e di amori,
più in francese che in italiano. ( per chi non lo sapesse, Francesco, che si
chiamava Giovanni, si vide cambiato il proprio nome dal padre, che aveva una
venerazione per la Francia.tanto è vero che da giovane, il Santo parlava più
il provenzale che l'italiano ).

Jalaluddin Rumi, il capo dei Dervisci danzanti e massimo poeta in
Persia,scrisse numerose poesie dedicate al Sole, il sole di Tabriz. Chiamò
addirittura una delle sue raccolte di poesie " la Collezione del Sole di
Tabriz". Nella sua opera, viene continuamente usata la parola Sole.

L'atmosfera, inoltre, e l'ambiente dell'Ordine Francescano sono più vicini
ad un'organizzazione derviscia di qualunque altra.

L'abito dell'Ordine, la tonaca con il cappuccio e le larghe maniche, è
quella dei dervisci del Marocco e della Spagna.

Lo speciale metodo di quella che Francesco chiama " santa preghiera", indica
un'affinità con il "ricordarsi" derviscio.

Francesco rifiutò di diventare un prete.

Come i Sufi, egli accolse nel suo insegnamento i laici e, come i Sufi e
diversamente dalla Chiesa, cercò di espandere il movimento fra tutta la
gente con alcune forme di affiliazione, cosa inusuale nella Chiesa a
quell'epoca.

Come i Sufi, i seguaci di San Francesco, attraverso le sue regole, poterono
notare che, diversamente dai cristiani, non si doveva pensare prima alla
propria salvezza. Tale principio viene continuamente messo in rilievo dai
Sufi, che considerano una vanità l'interesse per la salvezza personale.

Egli iniziava così la predicazione : " La pace di Dio sia con voi ".Questo,
per chi non lo sa, è un saluto arabo ( Assalamu' Alaykum ).

Molti di voi, avranno sicuramente visto il film di Francesco con Raul Bova e
si ricorderanno dell'episodio di quando il anto si reca da Innocenzo III
( Il Papa che avversò l' eresia Catara in modo non troppo " conciliante ".).

Ebbene, sì, le cose andarono veramente come nel film.a differenza di alcuni
particolari che non sono stati tenuti nella dovuta osservazione.

Francesco andò dal Papa "armato " di una parabola che raccontava di quei
giovani, figli di una bellissima donna che viveva nel deserto ehe aveva
avuto questi figli da un re.

Quando questi divennero grandi, la donna li mandò dal re, il quale gli
chiese :

"Di chi siete figli ?" .

- e loro risposero :

"Siamo figli di una povera donna che vive nel deserto".

Il re rispose loro :

" Non abbiate paura, voi siete miei figli ".

La tradizione che i Sufi siano cristiani esoterici venuti dal deserto e che
siano figli di una povera donna (Hagar, moglie di Abramo, per la loro
discendenza araba), si adatta perfettamente alla possibilità che Francesco
avesse cercato di spiegare al Papa come la corrente del Sufismo
rappresentasse la cristianità senza soluzione di continuità.

Come nel film, Francesco venne prima allontanato, ma poi richiamato;
richiamato dal Papa per un sogno.

- Conclusioni e considerazioni ( * )

I giovani quindi, sono i sufi che si presentano al re . Quest'ultimo, in un
primo momento chiede : " di chi siete figli ?"

( come per dire : a quale religione appartenete ? ), alla loro risposta :
" siamo figli di una povera donna che vive nel deserto "

( qui è chiaro il riferimento all'altra moglie di Abramo, Hagar, che rimase
però una schiava, la schiava della moglie Sara ), rammentando la discendenza
d'Ismaele, non trova nulla di sconveniente nel dichiarare loro : " non
abbiate paura, voi siete miei figli ".

Quindi, il Papa, che in un primo momento fece allontanare Francesco, il
giorno successivo, essendosi immedesimato in quel re, così come nella favola
del poverello di Assisi, fece subito richiamare il santo, annunciandogli la
sua decisione di fondare l'Ordine dei Frati Minori .

" Non abbiate paura, voi siete miei figli ".Le parole di Francesco lo
avevano convinto.

Il sogno di Innocenzo III fu quello di una palma che cresceva gradualmente
ai suoi piedi, fino a raggiungere una statura d'uomo..A quel punto, quella
palma si configurò con Francesco, quel povero che il giorno prima era stato
condotto in sua presenza.

Ora, la palma è un simbolo usato dai Sufi e questo sogno è probabilmente la
conseguenza dell'analogia usata da Francesco durante l'udienza.

Papa Innocenzo, quindi, diede il permesso per la fondazione dei " Frati
Minori " o francescani.

Umiltà a parte, sarebbe più facile pensare che esistesse un Ordine noto come
"Frati Maggiori", se così fosse quale sarebbe Il collegamento ?

Le uniche persone conosciute con questo nome e contemporanee di Francesco
avente il nome appunto di "Frati Maggiori", era un Ordine di Sufi fondato da
Najmuddin Kubra, detto " il Più Grande".

Una delle maggiori caratteristiche di questo grande Maestro Sufi era la sua
misteriosa influenza sugli animali. Le immagini lo mostrano circondato da
uccelli.Domò un cane feroce semplicemente guardandolo negli occhi, come fece
Francesco con il lupo di Gubbio.

I miracoli di Najmuddin erano ben noti in Oriente 60 anni prima della
nascita di Francesco.

( * ) nota : tratto liberamente da " Gli Eredi del Cenacolo " di Mario
Madìa - Ursini Edizioni -

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