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SCHEDA ARTICOLO N. «00204»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: SWAMI TATTVAVIDANANDA SARASWATI
TITOLO: ISVAROPASANAM. LA VISIONE DI ISVARA NEL GAYATRI MANTRA
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TESTO ARTICOLO

Isvaropasanam. La visione di Isvara nel Gayatri Mantra

- di Swami Tattvavidananda Saraswati -

Nella cultura vedica, l'adorazione di Isvara - Isvaropasana - possiede caratteristiche uniche, forse anche differenti da quelle che incontriamo nell'Induismo
odierno. La forma in cui è adorato Isvara è immediatamente percepibile come parte della Natura di fronte a noi. Per esempio, Isavara è adorato come il
Fuoco. Il Rig Veda, il primo dei Veda, inizia con l'invocazione: 'Io lodo la gloria di Agni, il primo benefattore'.

Qui, Agni è Isvara. Aurobindo spiega la parola Agni come Volontà Divina e Saggezza. Nella cultura vedica, il fuoco è universalmente conosciuto come il simbolo
di Isvara. Ci rapportiamo o adoraimo Isvara nella forma del fuoco. Un'altra ipostasi divina descritta nei Veda è il Sole. I popoli vedici praticano regolarmente
una modalità particolare di adorazione chiamata Sandhya vandana. E' la più nota forma di adorazione conosciuta anche ai nostri giorni. Vandana significa
Upasana o adorazione.

Sandhya significa il passaggio tra la notte e il giorno, quando il Sole sorge, o tra il giorno e la notte, quando il Sole tramonta. Gli ortodossi adorano
Isvara in queste ore del giorno. Offrono acqua (arghya) tre volte al levare e al calare del Sole e meditano Isvara come la divintà che governa l'orbita
solare, recitando il celebre Gayatri Mantra. Gayatri è il nome della metrica dei versi. Nella Gita (10-35), Bhagavan dice: 'Tra i metri, sono il Gayatri'.
Il metro Gayatri è composto di tre versi di otto sillabe ciascuno, quindi di ventiquattro sillabe totali.

Ogni mantra descrive la gloria di una divinità [devata]. Devata significa una particolare manifestazione di Quello, Para Brahman (o Isvara). Quindi la recitazione
di un certo mantra corrisponde all'adorazione di Isvara nella manifestanzione di un certo Devata. Il Devata del Gayatri Mantra è il Sole.

Tat Savitur Varenyam
Bhargo Devasya Dhimahi
Dhiyo Yo Nah Prachodayat

'Meditiamo sulla suprema luce (Coscienza) di Dio, che crea e nutre questo universo. Che solo dDo illumini e ispiri i nostri pensieri'

Para Brahman in essenza è privo di qualsiasi forma o definizione, perchè è intrinsecamente impossibile per la Suprema Realtà possedere forma o definizione
alcuna. Se Brahman possedesse una certa forma, sarebbe soggetto alle limitazioni del tempo e dello spazio, e perciò irreale. Spazio e tempo sono sempre
appaiati. Ciò che si trova limitato nello spazio è sempre limitato nel tempo. Isvara, origine del tempo e dello spazio, non può essere circoscrtto da essi.
Perciò Isvara è l'infinita Coscienza senza attributi. Bhargah significa caitanya, Coscienza. E' l'origine di Kirya Sakti (energia, potenziale o espressa
mediante l'azione) e Jnana Sakti (potere della conoscenza). Questo intero universo è la combinazione di Kirya Sakti e Jnana Sakti. Tutti gli eventi materiali
sono indentificati nella categoria di Kirya Sakti. Bhargah, la Coscienza è l'origine di entrambi. Bhargah, la Coscienza (caitanya) definita Para Brahman
è indicata come tat, tat bhargah. Tat è sarvanima, un pronome. La parola sarvanima significa il nome di ogni cosa. Tutto è manifestazione del Para Brahman.
Quindi il nome di tutto rappresenta anche l'origine di tutto.

L'adorazione del Para Brahman presso un certo altare è detta saguna (sakara) upasana. Saguna significa con attributi; sakara significa dotato di una forma.
Adorare il Para Brahman nella sua natura senza forma e senza attributi è difficile. Bhagavan dice nella Gita (12-5): 'Per coloro che hanno la mente attratta
dal non-manifestato, dall'aspetto impersonale dell'Assoluto, il progresso sara' molto faticoso. Avanzare su questa via e' sempre difficile per l'essere
incarnato'. Dunque Bhagavan avverte che i devoti possono iniziare con l'adorazione o la meditazione del Saguna.

La meditazione del Saguna è chiamata anche Apara Brahma upasana, a differenza della Para Brahma Jnana (conoscenza del Para Brahma). Per rendere accessibile
la meditazione, mediante un altare di devozione, si sovrappone il saguna sakara al Para Brahman senza attributi. La meditazione del Saguna aiuta il ricercatore
a purificare la mente, per attingere a un più elevato livello di consapevolezza del Para Brahman.

Nel Gayatri Mantra il dio Sole è presentato col nome di Savitur devasya. Isvara è chiamato Savita perchè crea, protegge e sostiene la vita di questo universo.
Perciò il Gayatri Mantra è detto anche Savitri.

Piuttosto spesso alcune persone chiedono: Swamiji, anche le donne possono recitare il Gayatri Mantra? Un verso dello Yama Smrti risponde a questa domanda.
'Nell'antichità, l'iniziazione con il cordone sacro, l'insegnamento dei Veda e la recitazione del Gayatri Mantra erano permessi (e auspicabili) alle donne'.
Sitadevi è descritta da Valmiki in meditazione nella foresta di asoka, quando viene rapita da Ravana. Ci si deve rivolgere a Isvara ogni mattina all'alba,
indipendentemente dalla situazioni contingenti in cui ci si trova, che siano favorevoli o avverse. Questa preghiera quotidiana, detta sandhya vandana non
si dovrebbe mai eliminare.

L'Essere Cosmico (Isvara), che ha emanato questo universo, è spesso chiamato nella letteratura vedica col nome di Hiranyagarbha, per via dell'Universale
Potere dell'Onniscenza. Nella letteratura puranica Isvara è chiamato Vishnu (Quello che pervade tutto) o Shiva (il Benevolo). Hiranyagarbha è adorato sull'altare
del Sole, poichè nel sistema solare il Sole è la sorgente di tutta l'energia, tutte le attività e tutta la vita.

Quell'Isvara che si manifesta dinnanzi a noi nella forma del Sole, è presente anche dentro di noi come Atman, la Coscienza che illumina i nostri pensieri
e rende possibile la conoscenza variegata. Se la Coscineza non fosse manifesta, non avremmo alcuna facoltà di pensiero. Il potere di pensare (dhi sakti)
è la base dell'esistenza umana. L'essere umano dato dalle sue idee e dal suo intelletto (buddhi). Noi pensiemo che la buddhi si trovi all'interno del corpo,
ma sbagliamo. Il corpo si trova nella buddhi e la buddhi si trova nell'Atman, la Consapevolezza, il Para Brahman. Questa Coscienza (caitanya) che manifesta
il complesso fisico-psichico nella forma della consapevolezza e ispira le buddhivrtti [attività dell'intelletto] è anche visibile davanti a noi come orbita
solare, dimora di Hiranyagarbha. Questo è il significato del Gayatri Mantra in breve.

Nello Rudradhyaya (1-7), Shiva è chiamato Nilakantha (dal collo blu). Shiva ha il collo blu e il resto del corpo rosso. Questo è il Signore che si innalza
davanti a noi nella forma del Sole. Una storia popolare dei Purana racconta che quando l'oceano di latte era agitato dagli dei e dai demoni, inizialmente
ne emerse un veleno potentissimo. Su loro richiesta, Shiva inghiottì e trattenne nella gola il veleno senza inghiottirlo, prendendo così il colore blu
della gola. Ma non possiamo usare la narrazione dei Purana per spiegare il testo Vedico, poichè il Purana discende dai Veda, e non il contrario. La parola
Nilakantha può essere letta in maniera diversa, guardando la Persona Cosmica. Le parole nila e lohita si riferiscono rispettivamente ai colori blu e rosso
del cielo. Shiva è l'Essere Cosmico, Hiranyagarbha, e il sole è l'Adhibhuta (il piano fisico o grossolano) o l'Adhidaiva (che pertiene alla divinità) simbolo
di Dio. Il mantra decrive il Sole che sorge. Durante l'alba e il tramonto l'orizzonte appare rosso con delle zone di blu. Questo orizzonte è visualizzato
come il collo dell'Essere Cosmico.

Normalmente si ritiene che Isvara sia conosciuto direttamente solo da un numero ristretto di persone chiamate rishi. Le persone comuni si suppone non abbiano
la visione diretta (saksatkara) di Isvara. Ma i Veda affermano il contrario: (Rudradhyaya Taittirya Samhita, 4-5-1) 'Anche i guardiani delle vacche e le
donne che trasportano l'acqua vedono Dio nella forma del Sole. In realtà tutti gli esseri viventi lo vedono. Anche noi lo vediamo. Che ci protegga'. I
guardiani delle vacche e le donne che trasportano l'acqua rappresentano le masse illetterate delle campagne. Anche loro vedono Isvara. Ma non solo, gli
uccelli e tutte le creature e tutti gli animali conoscono l'arrivo del visvabandhu, il protettore dell'intero universo.

Quando il sole sorge ad oriente, l'evento è riconosciuto da quasi ogni forma vivente, tranne le persone che scelgono di dormire anche in quell'istante.
Pregando Isvara all'altare del Sole nascente, il devoto acquista una salute robusta, sia a livello fisico che mentale.

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