Tratto da:
KUNDALINI YOGA by Swami Sivananda
Traduzione dalla 6 edizione a cura di Aumprakash & Roma
1971 by The Divine Life Trust Society 1981 by Editrice Vidyananda.
Chi è un Guru?
Guru è uno che ha piena Autoilluminazione e che rimuove il velo dell'ignoranza nei jiva illusi.
Guru, Verità, Brahman, Ishwara, Atman, Dio e Om sono tutt'uno. Il numero di Anime realizzate in questo kali yuga può essere inferiore, se comparato a quello del satya yuga, ma esse sono sempre presenti per aiutare gli aspiranti, sempre in cerca delle giuste persone qualificate.
Il guru è lo stesso Brahman. Il guru è lo stesso Ishwara. Il guru è Dio. Una parola da lui è una parola da Dio. Egli non ha bisogno d'insegnare a nessuno. Anche la sua stessa presenza, o compagnia è elevante, ispirante e tocca l'anima. La sua stessa compagnia è Autoilluminazione.
Vivere in sua compagnia è educazione spirituale. Quello che viene dalle sue labbra è vangelo di verità (Veda). La sua stessa vita è un'incarnazione dei Veda. Il guru è vostra guida e precettore spirituale, vero padre, madre, fratello, parente e amico intimo. È un'incarnazione di misericordia e amore. Il suo tenero sorriso irradia luce, beatitudine, gioia, conoscenza e pace. È una benedizione per l'umanità sofferente.
Qualsiasi cosa egli dice è upanishadico. Egli conosce il sentiero spirituale; conosce le fosse e le trappole sulla via. Dà avvisi agli aspiranti; rimuove gli ostacoli sul sentiero; imparte forza spirituale agli studenti; fa piovere la sua grazia sulle loro teste. Egli prende perfino il loro prarabdha su di sé.
È un oceano di compassione.
Tutte le agonie, le miserie, le tribolazioni, le ombre della mondanità, svaniscono in sua presenza.
È lui che trasmuta il piccolo jiva nel grande Brahman; è lui che aggiusta i vecchi, sbagliati, viziosi samskara degli aspiranti e li sveglia al conseguimento della conoscenza del Sé. È lui che solleva il jiva dalla palude del corpo e del samsara, rimuove il velo dell'avidya, tutti i dubbi, moha e paura, risveglia Kundalini e apre l'occhio interiore dell'intuizione.
Il guru non dev'essere soltanto un Brahma-shrotri, ma anche un Brahma-nishtha. Il mero studio di libri non può rendere uno guru. Solo chi ha studiato i Veda e ha conoscenza diretta dell'Atman tramite anubhava può essere considerato un guru. Se potete trovar pace in presenza di un mahatma, se i vostri dubbi sono rimossi dalla sua sola presenza, potete prenderlo come vostro guru.
Un guru può risvegliare la Kundalini di un aspirante tramite vista, contatto, parola o mero sankalpa (pensiero). Egli può trasmettere spiritualità allo studente come uno porge un succo d'arancia a un altro. Quando un guru dà un mantra ai suoi discepoli, lo dà con il suo potere e con bhava sattvico.
Il guru prova gli studenti in vari modi. Alcuni studenti non lo comprendono e perdono la fede in lui; perciò non sono beneficiati. Quelli che affrontano le prove coraggiosamente, alla fine ne vengono fuori con successo. Gli esami periodici all'università adhyatmica dei saggi sono davvero molto difficili. Nei giorni passati le prove erano molto severe. Una volta Gorakhnath chiese ad alcuni suoi studenti di arrampicarsi su un alto albero e di buttarsi a testa in giù su un tridente molto affilato. Molti studenti senza fede rimasero fermi, ma uno studente fedele si arrampicò subito sull'albero con la velocità del fulmine e si buttò giù. Fu protetto dalla mano invisibile di Gorakhnah, ed ebbe immediata Autorealizzazione. Egli non aveva deha-adhyasa (attaccamento al suo corpo). Gli altri studenti senza fede avevano forte attaccamento e ignoranza.
C'è un'enormità di calorosi dibattiti e controversie, tra molte persone, circa la necessità di un guru. Alcuni asseriscono con forza e veemenza che per l'Autorealizzazione non è affatto necessario un precettore, e che si può avere progresso spirituale e Autoilluminazione soltanto attraverso i propri sforzi. Citano diversi passi delle scritture e trovano argomenti e ragionamenti che li sostengano. Altri asseriscono energicamente, con più grande enfasi e forza, che nessun progresso spirituale è possibile per un uomo, per quanto intelligente possa essere e per quanto faticosamente possa provare a sforzarsi nel sentiero spirituale, finché non ottiene la grazia benigna e la guida diretta di un precettore spirituale.
Adesso, aprite gli occhi e osservate attentamente ciò che succede in questo mondo, in ogni professione. Perfino un cuoco ha bisogno di un maestro; presta servizio sotto un cuoco anziano per alcuni anni, gli obbedisce implicitamente, compiace il maestro in tutte le maniere possibili, e impara tutte le tecniche del cucinare. Ottiene conoscenza per grazia del cuoco anziano, suo maestro. Un giovane legale vuole l'aiuto e la guida di un avvocato più anziano.
Gli studenti di matematica e medicina necessitano l'aiuto e la guida di un professore. Uno studente di scienze, musica e astronomia vuole la guida di uno scienziato, di un musicista e di un astronomo. Se è così per l'ordinaria conoscenza secolare, cosa dire allora dell'interiore sentiero spirituale, dove lo studente deve camminare da solo e con gli occhi chiusi? Quando siete in una fitta giungla, v'imbattete in parecchi incroci di sentieri. Siete in dubbio, non conoscete la direzione e per quale sentiero dovete andare. Siete confuso, e vorreste lì una guida che vi diriga sul giusto sentiero. È universalmente ammesso che su questo piano fisico c'è bisogno di un competente maestro in ogni ramo della conoscenza, e che la cultura e la crescita fisica, mentale e morale può aversi solo mediante l'aiuto e la guida di un capace maestro. Questa è un'universale e inesorabile legge della natura. Allora, amico, perché negate, nel regno della spiritualità, l'applicazione di questa legge universalmente accettata?
La conoscenza spirituale è una questione di guruparampara. È trasmessa da guru a discepolo.
Studiate la Brhadaranyaka Upanishad, capirete esaurientemente. Gaudapadacharya impartì la conoscenza del Sé al discepolo Govindacharya; Govindacharya al discepolo Shankaracharya; Shankaracharya al discepolo Gorakhnath; Gorakhnath a Nivrittinath; Nivrittinath a Jnanadeva.
Totapuri diede la Conoscenza a Ramakrishna; Ramakrishna a Vivekananda. Fu Ashtavakra che modellò la vita di re Janaka. Fu Gorakhnath che formò il destino spirituale di re Bartrihari. Fu il Signore Krishna che fece stabilire Arjuna e Uddhava nel sentiero spirituale, quando le loro menti erano in una condizione instabile.
Lo studente e il maestro devono vivere insieme come padre e figlio devoto, o come marito e moglie, con estrema sincerità e devozione. L'aspirante deve avere un'attitudine sincera e ricettiva, per assimilare gli insegnamenti del maestro. Solo allora l'aspirante sarà spiritualmente beneficiato; altrimenti, non c'è per lui la minima speranza di vita spirituale e di completa rigenerazione della sua vecchia natura asurica.
È un gran peccato che l'attuale sistema di educazione in India non è favorevole alla crescita spirituale dei sadhaka. Le menti degli studenti sono saturate dal veleno del materialismo. Gli aspiranti del giorno d'oggi non hanno nessuna idea della vera relazione tra guru e discepolo.
Non è come la relazione tra uno studente e l'insegnante o il professore, nelle scuole e nelle università. La relazione spirituale è completamente differente; implica dedizione; è molto sacra, è puramente divina. Sfogliate le pagine delle Upanishad: nei tempi passati: i brahmacari erano soliti avvicinare i loro maestri con profonda umiltà, sincerità e bhava.
|