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SCHEDA ARTICOLO N. «00584»

CLASSIFICAZIONE: 5
TIPOLOGIA: AFFINE
AUTORE: SIMONA FONTANA
TITOLO: ARGILLA CHE GUARISCE
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TESTO ARTICOLO

Argilla che guarisce

(di Simona Fontana)

Un rimedio senza tempo, donato all'essere umano per la sua evoluzione.
Possiede diverse proprietà curative e può essere utilizzata per la salute e
a scopo estetico.

L'argilla da sempre è considerata una preziosa alleata della salute
dell'uomo.
Gli Egiziani la utilizzavano con altre sostanze come la propoli per il
trattamento estetico del viso e dell'intero corpo (nonché per la
mummificazione); i Greci la resero nota per le cure di bellezza femminili,
oltre che come medicamento e per sbiancare le lane, e naturalmente per usi
ceramici.

In seguito anche i Romani, oltre ad esaltare le proprietà dell'argilla
nell'artigianato,
ne sfruttavano le potenzialità terapeutiche anche per la bellezza e per
trattamenti idrotermali. All'epoca di Plinio. la cosiddetta "Terra sarda"
era argilla impiegata per diversi scopi (in Sardegna effettivamente ci sono
ancora oggi grandi giacimenti di argilla).

Ma che cosa è esattamente l'argilla? È un materiale inorganico appartenente
all'idrosfera, e in particolare al suolo terrestre, che presenta una sua
precisa struttura cristallina; questo particolare la differenzia dai fanghi,
che invece sono sostanze amorfe, le cui molecole cioè non hanno una precisa
organizzazione, e che sono derivati da una trasformazione chimica e
biochimica avvenuta su detriti organici di origine vegetale o animale, per
opera di agenti atmosferici quali calore, pioggia, vento ecc., ma anche a
causa dell'attacco di microorganismi come batteri, lieviti, muffe...

La sostanza base di cui è composta è la silice (biossido di silicio, in
media 65%) nella forma stabile di silicati idrati di alluminio. Contiene
anche acqua e numerosi sali minerali (in prevalenza ferro, magnesio,
potassio, calcio, sodio, manganese e altri oligoelementi) in percentuali
differenti a seconda della roccia base o delle trasformazioni ambientali cui
è stata sottoposta.

L'argilla quindi presenta una struttura cristallina ben definita, che serve
a classificare e a distinguere i vari tipi attraverso l'esame ai raggi X.
Esiste, infatti, una grande varietà di argille: le più comuni sono quelle
bianche, dette caoliniche (questo nome deriva dalla collina cinese Kaolin,
da cui venne estratto per la prima volta questo minerale); ci sono poi le
argille rosse, che hanno questo colore per la presenza di ferro in un
particolare stato, e le argille verdastre o grigiastre, la cui gamma
cromatica è data sempre dal ferro ma in uno stato chimicamente diverso.

Di ciascuno di questi tipi di argilla esistono molte varietà ancora, che
dipendono dalla loro composizione mineralogica, sulla quale non è il caso di
soffermarsi; si può dire soltanto che la classificazione delle argille è
stato un problema di non facile soluzione, anche perché in natura si trovano
associate nei vari tipi e anche ad altri minerali, e che tutte le argille
derivano dalle cosiddette "rocce madri", che si sono trasformate in argilla
sotto l'azione degli agenti atmosferici (acqua, vento, calore).

I vari tipi di argilla hanno una granulometria il cui diametro è inferiore
ai due micron (millesimi di millimetro) e hanno in comune le seguenti
proprietà:

1. si rigonfiano in acqua
2. si trasformano in gelatina collosa (plasticità)
3. sono detergenti
4. assorbono i gas
5. purificano le acque e i liquidi in genere
6. sono impermeabili
7. sono in grado di emulsionare varie sostanze eterogenee
8. sono in grado di scambiare ioni

Quest'ultimo particolare differenzia nettamente le argille che hanno un
potere terapeutico da quelle che ne sono prive o quasi. Infatti, un'elevata
capacità di scambio cationico (C.S.C.) sta a significare che un'argilla è in
grado di scambiare ioni e di assorbirne altri, quindi è attiva; invece
risulta meno attiva se ha una bassa C.S.C. A tale proposito, un articolo
interessante è stato pubblicato dall'Università di Pisa: Battaglia S., Leoni
L., Sartori F., Determinazione della capacità di scambio cationico delle
argille attraverso l'analisi in fluorescenza-X di pasticche di polvere.

Le argille che presentano un'elevata C.S.C. sono le argille verdi, che hanno
dimostrato già dai tempi dell'abate Sebastian Kneip di possedere notevoli
proprietà per le malattie della pelle e per altri disturbi. Va precisato che
l'argilla verde usata a scopo terapeutico e cosmetico, deve essere essiccata
al sole e non nel forno; quella che si utilizza per uso interno deve essere
esclusivamente argilla ventilata essiccata al sole, cioè quella più
purificata e priva di impurità e a granulometria più fine, cosa che
garantisce una maggiore superficie di scambio, quindi una migliore attività.

ARGILLA PER LA SALUTE

Veniamo agli usi dell'argilla a scopo salutistico: essa può essere
utilizzata sia per uso esterno che interno, per un gran numero di disturbi,
ai quali può arrecare giovamento in maniera dolce, come sempre avviene con i
trattamenti effettuati con sostanze naturali, senza peraltro escludere altri
trattamenti, naturali e non, quando necessario.

I disturbi per i quali si può ottenere un beneficio dall'argilla sono
legati, oltre che alla sua capacità di scambio cationico, anche alla sua
capacità adsorbente, cioè di fissazione chimica di un corpo, che dà
all'argilla
la possibilità di intrappolare batteri e microbi, tossine e scarti del
metabolismo intestinale, gas e veleni. Quindi ha un alto potere
disintossicante, senza assorbire i nutrienti, come vitamine e minerali; ha
quindi un'assorbenza selettiva, oltre a fornire essa stessa numerosi
minerali e oligoelementi, per cui è anche remineralizzante.

L´argilla ha dunque un'azione:

1. alcalinizzante e disinfettante sui tessuti (epidermide e epiteli di
rivestimento);

2. antidolorifica e antinfiammatoria;

3. rimineralizzante, riequilibrante e antiendemigena. Combatte cioè la
ritenzione idrica con un meccanismo osmotico, assorbendo i liquidi e i
prodotti di scarto del metabolismo. I sali minerali in essa contenuti
attirano, infatti, l'acqua e altri soluti per osmosi, così come il sale
integrale si umidifica assorbendo l'acqua presente nell'ambiente. In questo
modo l´argilla funziona da catalizzatore dei processi biologici.

4. L'argilla riequilibra inoltre la termoregolazione grazie alla sua
capacità termoassorbente.

5. Infine rigenera l'attività organica e risveglia il potenziale energetico,
grazie alla sua capacità di cedere debolissime dosi di energia
elettromagnetica.

Viene impiegata soprattutto per:

- infiammazione degli organi addomino-pelvici;
- febbre;
- disturbi digestivi cronici;
- alterazioni o congestioni del flusso sanguigno.

Argilla per uso interno

La preparazione dell'argilla per l'uso interno può avvenire con pastiglie
oppure nel seguente modo: la sera si versa un cucchiaino circa di argilla in
un bicchiere di acqua potabile a temperatura ambiente, utilizzando un
cucchiaino non metallico né di plastica, ma, ad esempio, il normale mestolo
di legno da cucina, regolandosi a occhio per la quantità; l'argilla va
quindi mescolata a lungo per emulsionarla bene.

Si ripone il tutto per l'intera notte; la mattina vedremo che si è formato
un deposito in fondo al bicchiere; noi dobbiamo bere appena alzati e a
digiuno l'acqua che sovrasta quel deposito (non ha nessun sapore), cioè
l'acqua
argillosa, ogni mattina per circa un mese, facendo poi una pausa per una
decina di giorni e quindi ripetendo ancora per un mese l'assunzione di acqua
argillosa. Questo schema si può ripetere due o tre volte durante l'anno.

In realtà si potrebbe bere anche il deposito di argilla, ma bere la sola
acqua argillosa è più prudente, perché in questo modo il trattamento risulta
molto più delicato e senza complicazioni, che talvolta si presentano, come
ad esempio la stipsi, seppure di breve durata e solo in fase iniziale. Con
l'uso
interno dell'argilla si effettua una profonda depurazione di tutto
l'organismo,
con l'eliminazione delle tossine e il recupero dei sali minerali
dall'argilla
stessa.

Argilla per uso esterno

Per l'uso esterno dell'argilla invece si procede nel modo seguente: si versa
l'argilla macinata fine in un recipiente non metallico né di plastica, ma ad
esempio di vetro o ceramica, quindi si versa l'acqua sufficiente a
impastarla velocemente, in modo da ottenere un impasto morbido e omogeneo,
che non va maneggiato troppo e possibilmente si lascia riposare qualche
tempo.

Questo impasto va spalmato sulla parte da trattare, direttamente sulla pelle
e nello spessore di circa mezzo centimetro; si copre con un panno di lana e
si lascia l'impacco da almeno mezz'ora, fino a un paio d'ore, o anche una
notte intera se lo si sopporta. Quindi si asporta con acqua tiepida.

Un impasto della consistenza di una pappa che si applica localmente di
argilla può essere il cataplasma applicato più volte durante la giornata,
utilizzando sempre nuova argilla, senza riusare quella già applicata che
ormai è carica di tossine e non è più attiva e potrebbe essere addirittura
dannosa.

È importante che l'applicazione dell'argilla non dia mai sensazioni di
disagio; se questo accade, l'impacco deve essere subito rinnovato, freddo o
tiepido, secondo il "gradimento" dell'organismo.

Per gli usi esterni per i quali non è indicato applicare il cataplasma di
argilla, essa va mescolata con acqua in modo da fare una sospensione che si
utilizza per lavaggi, lavande, bagni, pediluvi, sciacqui, gargarismi ecc.

Ma come e perché funziona questo impacco? Attraverso la pelle, che è in
grado di assorbire e di secernere le sostanze idro e liposolubili, si
verifica uno scambio tra i preziosi minerali di cui è composta l'argilla e i
prodotti di scarto del metabolismo. Gli uni vengono assorbiti, gli altri
eliminati con meccanismo osmotico. Consideriamo più dettagliatamente il
processo che si verifica quando applichiamo il cataplasma d´argilla.

L'applicazione dell'argilla sulla pancia causa di norma (dopo una brevissima
fase di freddo, fase importantissima perché lo stimolo riflesso del freddo
produce una vasodilatazione con un intenso afflusso di sangue) una maggiore
traspirazione e sudorazione da parte della pelle.

L'argilla assorbe calore, liquidi e gas (i materiali di scarto), e cede i
sali minerali di cui è composta (ferro, magnesio, potassio, calcio, sodio,
manganese e altri oligoelementi) e debolissime dosi di energia
elettromagnetica.

Questo scambio, che facilita proprio la guarigione delle infiammazioni
pelvico-addominali e dei disturbi digestivi cronici. L´impacco lasciato per
una o più ore lavora infatti sui tessuti e organi a rapidissimo ricambio
come la pelle e le mucose dell'apparato digerente. Agisce però anche sulle
funzioni viscerali, che vengono stimolate per via riflessa dalla cute. Sui
tessuti infiammati il fenomeno si verifica con maggiore intensità: più vi è
calore, maggiore è il flusso sanguigno e di conseguenza più rapidamente
avviene lo scambio tra i preziosi minerali dell'argilla e le sostanze
tossiche di scarto.

L'argilla si rivela quindi un rimedio senza tempo che è stato donato
all'essere
umano per la sua evoluzione.

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