Vivere momento per momento
(di Franca Zucalli) - Review article di Vivere momento per momento, di Jon Kabat-Zinn. Corbaccio, Milano 2005. Euro 15,00. NB. Il libro è la riedizione di un testo già tradotto in italiano e pubblicato nel 1993 dalla RED di Como con il titolo Guida alla meditazione come terapia.Scritta attraverso un dialogo fittizio tra due personaggi (A e B).
- A - Sai quale concetto considero centrale in questo libro? .La pace interiore si trova fuori del tempo.. L’.autore lo sottolinea nel capitolo dedicato a Stress del tempo e insonnia, quando parla del rapporto con il tempo come principale fonte di stress dei giorni nostri. C.è chi ha la sensazione di non avere mai tempo per fare tutto ciò che dovrebbe fare (e io ahimè mi riconosco nel personaggio) e chi ha tanto tempo vuoto, che sembra non passare mai.
Ad entrambe le categorie di persone egli propone di dedicare anche solo qualche minuto al giorno alla meditazione, al .non fare.. Perché, per quanto paradossale possa sembrare a un non praticante, .la consapevolezza ti regala tempo, offrendoti la pienezza di ogni momento che hai a disposizione.. .La consapevolezza è istantanea e riempie semplicemente ogni momento..
- B - Bello, davvero. Anche se mi sembra un concetto alquanto difficile da comprendere, una consapevolezza fuori dal tempo. Io, per conto mio, ho trovato invece molto chiara e ben scritta la prima parte, dove Jon Kabat-Zinn spiega con tanta cura e tanto amore, sì, direi proprio tanto amore, come lavora nella sua clinica dello stress con i pazienti, come li conduce piano piano sulla via della meditazione di consapevolezza. Lui non usa parole difficili, vedi, non parla con linguaggi antichi che potrebbero disorientare le persone normali, quelle che si rivolgono a lui per via dei loro mal di testa cronici, degli attacchi di panico, dei dolori ai piedi e altre patologie. Li fa sentire a casa loro, compresi e assistiti amorevolmente, sì di nuovo mi viene da usare questo termine. Insegna loro passo dopo passo le tecniche per concentrarsi sul respiro, per fare attenzione alle sensazioni e a tutto ciò che ci circonda.
Proprio quelle che impariamo anche noi nei corsi di meditazione vipassaná. E dice chiaramente che per i loro mali non c.è cura, ma che possono, se vogliono, guarire. Per guarire lui intende .rapportarci in modo diverso alla nostra malattia, alla nostra invalidità, perfino alla nostra morte, imparando a guardarla con gli occhi della totalità.. Così scrive nel capitoletto intitolato appunto: Guarire.
- A - E hai detto niente! Ti pare un concetto .per illuminati. La consapevolezza fuori del tempo, ma trovi semplice e di normale amministrazione una guarigione come quella che Kabat-Zinn offre ai suoi pazienti! I quali appunto non devono aspettarsi niente dal loro lavoro su se stessi, se non una maggiore conoscenza di sé, e l'accettazione delle cose così come sono: se invece desiderano troppo che la malattia o il dolore se ne vadano, la loro pratica sarà seriamente ostacolata, dice Jon. Questo ci sembra ragionevole, giusto, eppure quante volte cadiamo nella trappola, e speriamo che la meditazione ci risolva tutti i problemi e le angosce, dal cancro alla sofferenza perché abbiamo perso il lavoro o il marito ci ha lasciato. A proposito, hai notato come il traduttore spesso usi il femminile nel rivolgersi al lettore? Curioso, no?
- B - Sì, l’.ho notato e mi è piaciuto. Questo particolare di certo non c’.era nel testo originale, perché in Inglese gli aggettivi non si declinano. Comunque, per tornare al contenuto del testo, trovo che la prima parte, La pratica della consapevolezza, sia preziosa per un principiante come me. Alla fine c.è anche un riepilogo su come impostare una specie di .corso di meditazione autodidatta. della durata di 8 settimane. Dopodiché, mi pare di capire, si continua applicando le varie tecniche apprese, e ogni tanto facendo qualche ritiro di una giornata o anche di più.
- A - Io devo dire che quella prima parte, per quanto scritta bene, non mi ha detto molto di nuovo. Inoltre ho qualche perplessità sul fatto che dopo sole 8 settimane lui mandi i suoi alunni, diciamo, .nel mondo., a fare da soli. Secondo me per meditare c.è bisogno di un maestro che continui a seguirti per ben più di 8 settimane! Invece estremamente interessanti mi sono sembrate le parti centrali: Un nuovo modo di pensare la salute e la malattia e soprattutto Lo stress. È vero che alcuni concetti da lui illustrati non sono ormai una novità, tuttavia si deve pensare che la prima edizione del libro risale a circa 15 anni fa, e da allora la coscienza sociale su determinati temi, come la salute e l’ambiente, si è molto sviluppata. Credo che comunque ancora oggi ci sia bisogno di chiarire meglio certe relazioni e analizzare più da vicino le cause dei nostri disagi esistenziali.
Kabat-Zinn distingue tra eventi potenzialmente stressanti, gli .stressori., e la nostra reazione ad essi, che non è affatto inevitabile. La reazione inappropriata allo stress, se momentaneamente ci dà sollievo, a lungo termine ci fa precipitare nei buchi neri delle dipendenze. Fumo, alcool e droghe sono solo alcune delle vie che possiamo imboccare per evitare di affrontare i problemi dolorosi della vita. Altre modalità altrettanto negative sono ad esempio l’eccesso di lavoro, di cibo o anche di ore passate davanti alla TV (che non rilassa affatto come alcuni pensano, ma provoca ulteriore stress).
- B - Già, l.autore è molto chiaro nell.indicare la soluzione alternativa, tutto sommato semplice, direi prevedibile date le premesse: bisogna affrontare ogni situazione difficile con consapevolezza. Una parola! Però è veramente affascinante seguire le sue indicazioni di percorso e addirittura, sai, da quando ho letto queste pagine mi sembra di riuscire già a metterle un po. in pratica.
- A - Bravo! Vedi che stai usando il libro nel modo giusto? Non è un trattato teorico, è un testo pratico, e si rivolge veramente a tutti. Ognuno poi ci troverà qualcosa di particolarmente interessante per lui. Per esempio, io che pratico il focusing ho letto con piacere anche il capitoletto Ascolta il tuo corpo. Il focusing, come sai, è una tecnica psicologica che si basa sull’osservazione delle sensazioni fisiche per arrivare alle emozioni e alle memorie sottostanti. Il concetto di disidentificazione per esempio, è fondamentale nella meditazione ma anche nel focusing.
- B - Ma sai che se continuiamo così raccontiamo ai nostri compagni del sangha tutto il libro, e poi nessuno sarà più interessato a leggerlo? Mentre direi che vale la pena che il lettore si gusti il testo, piuttosto che questa nostra chiacchierata un poco alla buona, senza ordine e forse anche senza troppo giudizio. Che ne dici?
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