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SCHEDA ARTICOLO N. «00849»

CLASSIFICAZIONE: 2
TIPOLOGIA: BUDDISMO
AUTORE: GIAMPAOLO VISETTI
TITOLO: IL LAMA REINCARNATO, CHE STUPISCE LA RUSSIA
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TESTO ARTICOLO

IL LAMA REINCARNATO CHE STUPISCE LA RUSSIA

Di Giampaolo Visetti (da "la Repubblica", domenica 13 marzo 2005, p. 39)

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MOSCA. La testa, rasata, suda. Le mani, morbide, sono calde. Il cervello
trasmette impulsi elettrici. Le unghie crescono. Il corpo perde e riacquista
peso. La pelle, tesa, è elastica. Gomiti e ginocchia si muovono. Naso e
orecchi sono dove ognuno li ha. Gli occhi, intatti, stanno chiusi: qualcuno,
raramente, nota le palpebre sollevarsi. Il cuore sembra pronto a riprendere
il battito. Vene e arterie sono piene di sangue, di gelatinosa consistenza.

Il lama Khambo Itighevolv è tornato. Prima di morire, nel 1927, lo aveva
promesso. Ora i buddisti russi lo venerano come "il dio rinato". Sette volte
all'anno, nelle feste solenni, la sua cella nel monastero di Ivolghinskij,
affacciato sul lago Baikal, si apre ai fedeli. A migliaia lasciano i
villaggi dell'estremo Oriente e della Mongolia per accorrere a Ulan-Ude, in
Buriazia. Non c'è posto per tutti. Attorno alla cassa di cedro protetta da
una campana di cristallo, dove il corpo disteso 78 anni fa è riemerso seduto
nella posizione del loto, possono sfilare 15.000 persone al giorno. Per
quest'anno gli accessi, aumentati a 130.000, sono esauriti.

Medici e scienziati di tutto il mondo non sanno spiegare il fenomeno. Nei
laboratori si esaminano campioni di tessuti, capelli, cartilagini. Le
radiografie confermano solo il mistero: gli organi di quella che fu la guida
spirituale dei buddisti russi sono perfettamente conservati. Dove si ferma
la ragione, accorre la fede. I monaci del "dazan" sono sicuri.

Il lama Khambo, dopo aver raggiunto lo stato della "perfetta vuotezza", è
vivo. In lui si è reincarnato il primo capo della chiesa buddista, Pandito
Khambo, lama Zajaev. Era nato nel 1702. Morì a 75 anni, promettendo agli
allievi di tornare dopo altrettanti. Alla data stabilita, 1852, venne alla
luce Khambo Itighelov. Visse altri tre quarti di secolo, confermando a sua
volta il ritorno dopo un tempo corrispondente. Alla scadenza, tre anni fa,
ha rispettato l'appuntamento. Da allora la vita, identificata con la
"trasmigrazione dell'anima", riprende a scuotere il suo corpo: mummificato
pur senza aver subito alcun trattamento.

Aveva lasciato il mondo in modo sorprendente. Nel 1917, mentre l'impero
degli zar Romanov crollava sotto i colpi dei bolscevichi di Lenin, aveva
rinunciato a governare la chiesa buddista. Per dieci anni Khambo Itighelov
si era ritirato in un monastero. Sedeva immobile, solo nella cella: "Devo
perfezionare - spiegava - il mio spirito".

Il 15 giugno del 1927 convocò i suoi discepoli. Chiese che recitassero per
lui la preghiera dei defunti: "Auguri di bene per chi se ne va". Gli
allievi erano incerti. "Perché maestro - chiesero - dobbiamo recitare questi
versi per lei che è sano e forte?". Il lama sorrideva. Li pregò di tornare a
guardare il suo corpo dopo 30 anni. Volle che venisse scritto che dopo 75
anni il suo spirito sarebbe stato nuovamente tra loro. Poi, dopo aver
pronunciato da sé l'orazione funebre, smise semplicemente di respirare. Lo
stupore, dominato dalla paura, ha impedito che venisse cremato. Fu messo
nella terra, avvolto in un lenzuolo e cosparso di sale.

"Nel 1957 - racconta oggi la direttrice dell'istituto religioso a lui
dedicato, Yanzhima Dabaevna - il lama Itighelov è stato esumato. Era
intatto, non si è potuto bruciare come prescrive la legge buddista. Nel 2002
la conferma del miracolo. Pesava 37 chili, oggi oscilla sui 42". Nessuno ha
diffuso la notizia della mummia reincarnata. Si temeva che attorno al
Maestro fiorisse un'ingiustificata idolatria. Poi, misteriosamente, decine e
quindi centinaia di fedeli hanno iniziato a battere al portone del convento.

"Chiedevano di Khambo - spiega la sua discendente - abbiamo dovuto prendere
atto della verità". Il fenomeno è stato contenuto fino a gennaio. Il centro
di medicina legale del ministero della salute, assieme all'università di
Mosca, esitavano a pronunciarsi. Quindi il verdetto choc: "Gli esami di
laboratorio - scrive il professor Viktor Zvjagin - non hanno rilevato nei
tessuti organici del corpo qualcosa che li distingue da quelli di una
persona vivente". Dieci giorni fa, su richiesta dei monaci, gli esami sono
stati sospesi. Il "lama rinato" smette di essere un fenomeno scientifico e
si consegna all'insondabilità della credenza. I buddisti dell'estremo.
Oriente russo, ma anche quelli sparsi lungo il confine cinese, giovedì hanno
festeggiato, pregato e ringraziato. Al monastero sono stati fissati i giorni
in cui, entro un anno, si potrà onorare il Maestro: 24 aprile, 23 maggio, 10
luglio, 27 settembre, 24 ottobre, 26 novembre, 29 gennaio 2006.

"I dubbi sono fugati - dice l'attuale capo dei buddisti, Khambo lama
Ajuscejev - gli esperimenti non servono più. Il lama Itighelov è come noi,
solo in uno stato di assenza. La reincarnazione è compiuta". I monaci della
Buriazia ricordano così l'origine dell'enigma. La "mummia vivente", appena
onorata anche dall'attore Richard Gere, avrebbe raggiunto il livello di
astrazione dal corpo descritto nel 1400 dal famoso lama Bogdo Zonkhavy.

"E' uno stato paranormale straordinario. Si ottiene attraverso lo
svuotamento: un percorso spirituale ignoto, che consente di abbandonare e
riacquisire il proprio corpo". A provarlo, un vecchio verbale della locale
guarnigione della polizia russa. "Il lama - si legge - nel pomeriggio
correva a cavallo sulla superficie del lago Beloje, come fosse sul
selciato".

Altri raccontano che fosse in grado di spostarsi fulmineamente: si riduceva
ad un punto, riapparendo in un istante a un chilometro di distanza.
Yanzhima Dabaevna ha scoperto che i magici poteri si sono rivelati al
ritorno del maestro dopo vent'anni di studi alchimistici in Tibet. Il
monastero, oggi cinese, è stato distrutto. Khambo Itighelov rimane l'ultimo
custode del proprio segreto".

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