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SCHEDA ARTICOLO N. «00978»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: ANDREA BIGGIO
TITOLO: I CHING, MANUALE DI VITA
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TESTO ARTICOLO

I Ching, MANUALE DI VITA

ANDREA BIGGIO  

I Ching, manuale di vita (di Andrea Biggio) "Ci sono libri profetici, non tanto perché prevedono in anticipo quel che succederà, ma perché colgono e raccontano
le condizioni attuali, in presenza delle quali, ciò che capiterà non poteva non capitare." - Confucio, Lao Zi L'I Ching è uno di questi libri profetici;
ma è importante accedere ad esso non facendone un uso divinatorio, che ne eliminerebbe ogni rilievo morale a causa della esclusione del libero arbitrio,
bensì un utilizzo introspettivo e strategico. Per comprendere questo Libro sui generis, che più che un libro è una "struttura", è ondamentale: 1. Innanzitutto,
integrare bene ciò che accogliamo dell'oriente, non perdendo di vista quanto Rudolf Steiner ricorda, e cioè che "se onoriamo l'oriente per la sua spiritualità,
ci deve essere peraltro chiaro che noi dobbiamo formare la nostra propria spiritualità sulla base del nostro inizio occidentale." 2. In secondo luogo:
seguire il modo di procedere degli antichi Greci quando consultavano un oracolo. Come sostiene James Hillmann: "Quale Dio o quale eroe devo pregare, a
quale offrire sacrifici per ottenere questo o quello scopo?" Con quale modello archetipico devo mettere in relazione il mio problema? Entro quale fantasia
posso intravedere il mio complesso? Una volta che il problema sia stato posto sull'altare adeguato, ci si può entrare in relazione secondo i propri bisogni
e attraverso di esso si può entrare in contatto con il Dio. E' un passaggio delicato, dall'esterno all'interno, che l'I Ching ci permette di effettuare,
quando versiamo in una crisi, grande o piccola; un passaggio che se non curato lascia il varco aperto alla malattia del corpo. "Quel qualcosa di divino
dentro di noi funziona come nevrosi dello stomaco o del colon o della vescica, semplicemente disturbi del mondo infero. I nostri Dei sono andati a dormire
e semplicemente si muovono nelle viscere della terra. Le divinità sono diventate malattie e Zeus non governa più l'Olimpo, ma il plesso solare ed è motivo
di interesse per i medici, nella loro ora di consultazione." (C.G.Jung). I cinesi per definire la parola "crisi" usano due ideogrammi congiunti: wei ji:
il primo significa pericolo, rischio, e il secondo vuol dire occasione, opportunità. Il Libro dei mutamenti, in coerenza con questa weltahnshauung, ci
offre, in ogni sua risposta, sia la radiografia esauriente del momento di crisi sia l'opportunità che abbiamo per cambiare; questo grande Libro ci aiuta,
in altri termini, a individuare, con una certa precisione, il potenziale di situazione. E' un' "operazione" di collegamento tra un momento critico e una
decisione da prendere che non era assolutamente estranea neanche al mondo greco (Lao Zi ed Eraclito, quasi contemporanei avevano una visione filosofica
parallela) e quindi anche a quello latino. I latini, infatti, facevano derivare la parola crisis dal greco krisis che vuol dire appunto: scelta, decisione;
derivato dal verbo krino, io decido, io separo, io discrimino, io giudico, da cui derivano anche critico, critica, criterio, etc. Parola mutuata, poi,
dalla medicina ippocratica per indicare il momento culminante di una malattia, quello in cui si "scollina", decisivo per un cambiamento in meglio o in
peggio. Parola, infine, approdata nella psicologia per delineare quelle fasi della vita in cui siamo costretti a prendere una decisione perché un equilibrio
si è rotto ed è necessario trovare il "potenziale della situazione presente" per aprirsi al cambiamento e a un nuovo equilibrio! Quello de l'I Ching è
un grande in-segnamento che, con il tempo e con la pazienza, ci aiuta: * a lavorare sulle divisioni e sui dualismi: io/sé, spazio/tempo, mente/corpo, spirito/natura,
psiche/soma, mascolinità/femminilità, passato/presente * a superare la limitata visione umana che non vede l'unità di tutta la realtà, di tutta la molteplicità;
* a trasformare il modo di metterci in relazione con gli altri esseri umani e con noi stessi. Lo studio del Libro, secondo Jung, rappresenta una sola lunga
ammonizione a scrutare accuratamente il carattere, le attitudini, ed i motivi propri e, pertanto, ci porta nel cambiamento.

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