da: ANTHONY DE MELLO CHIAMATI ALL'AMORE RIFLESSIONI
EDIZIONI PAOLINE
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"Il giovane se ne ando' afflitto perche' aveva molti beni". Mc 10,22
Non ti ha mai colpito la sensazione di essere stato programmato per essere infelice, e che percio', qualunque cosa tu faccia per esser felice, i tuoi sforzi siano destinati a fallire? E' come se tu rimpinzassi un computer di formule matematiche e poi ti arrabbiassi ogni volta che gli chiedi di mostrarti a video dei versi di Shakespeare! Vuoi essere felice? La prima cosa di cui hai bisogno non e' lo sforzo, e neppure la buona volonta', ne' i buoni desideri, ma piuttosto la conoscenza precisa di come sei stato programmato.
Ecco come si sono svolte le cose: primi fra tutti, il tuo ambiente e la tua cultura ti hanno insegnato a credere che non sarai felice senza certe persone e certe cose. Guardati attorno: dappertutto gente che effettivamente imposta la propria vita sull'intoccabile presupposto che senza alcune cose (diciamo denaro, potere, successo, approvazione, buona fama, amore, amicizie, spiritualita', Dio) non e' possibile essere felici. In questo senso, qual' e' la tua formula specifica?
Una volta ingoiata la pillola della tua personale persuasione, in te naturalmente si e' scatenata una passione per quella data persona, o cosa, di cui sei convinto di non poter fare a meno per essere felice. Di qui, i tuoi sforzi per avvinghiarti a quella persona, o cosa, cosi' preziose, una volta che sei arrivato a impossessartene; e gli sforzi per spazzar via anche solo la eventualita' di perderle. Questo ti ha condotto a una abbietta dipendenza emozionale, per cui gli oggetti del tuo attaccamento hanno acquistato su di te il potere di farti fremere quando li hai raggiunti, di renderti ansioso quando ne sei privo, di farti sentire miserabile quando ti capitasse di perderli. Fermati un attimo, ora, e inorridisci nell'esaminare la lista senza fine dei legami di cui sei diventato prigioniero. Pensa a persone e cose in concreto, non a entita' astratte...
Dal momento in cui i tuoi legami ti stringono nella loro morsa, tu incanali tutti i tuoi sforzi, per dritto e per traverso, in ogni istante della tua vita, a ristrutturare in maniera diversa il mondo circostante, per garantirti la conquista degli oggetti cui sei legato. Ma, tutto questo diventa molto stressante e ti lascia, poi, poca forza residua per impegnarti a vivere, a vivere in pienezza. Oltre tutto, e' anche una incombenza difficile da adempiere, in un mondo che cambiando di continuo sfugge a tutti i tuoi tentativi di controllarlo.
E cosi', invece di una vita realizzata al massimo, ti ritrovi condannato a una vita di frustrazioni, di trepidazione, di disappunto, di insicurezza, di tensioni. Certo, per alcuni fugaci momenti il mondo cede ai tuoi sforzi e si adatta a seguire i tuoi desideri; e allora tu per un poco sei felice. O, meglio, sperimenti un lampo di piacere che non e' affatto felicita', perche' nasconde la paura che questo mondo di cose e di persone che hai faticosamente ristrutturato a tua misura sfugga improvvisamente al tuo controllo e ti lasci a terra; e cio', e' inevitabile che avvenga, presto o tardi.
C'e' poi un altro particolare da prendere in considerazione: ogni qual volta ti assalgono l'ansia e la paura, cio' e' dovuto al fatto che tu puoi perdere, o mancare di raggiungere l'oggetto del tuo attaccamento. Non e' cosi'?
E ogni volta che ti assale la gelosia non e' forse perche' qualcuno potrebbe svignarsela con l'oggetto cui sei attaccato? E tutta la tua rabbia non deriva forse, quasi sempre, dal fatto che qualcuno si para davanti all'oggetto che tu vai cercando? Vedi allora come diventi paranoico quando una qualche minaccia incombe sull'oggetto cui sei legato: non riesci piu' a pensare con obiettivita', il tuo modo di vedere le cose diventa distorto. Non e' cosi'?
E ogni volta che ti senti infastidito non e' forse perche' non riesci a raggiungere in sufficiente misura cio' che credi ti faccia felice, o cio' cui sei particolarmente attaccato? E quando sei cosi' depresso e malridotto, il motivo sta davanti agli occhi di tutti: la vita non ti sta dando cio' di cui sei convinto, di non poter fare a meno per essere felice.
Ogni sensazione negativa che ti assale e' quasi sempre la risultanza diretta di un tuo legame.
E cosi' tu ti trovi oberato negativamente dai tuoi legami, e i tuoi sforzi per raggiungere la felicita' vanno proprio a rafforzare quella carica negativa che e' in te. E' una situazione intrinsecamente assurda. La tragedia sta nel fatto che a ognuno di noi e' stato insegnato che questo e' l'unico sistema per arrivare alla felicita'. E' un metodo, al contrario, che e' garantito per produrre ansieta', delusioni e sofferenze. E' difficile che a qualcuno sia stata insegnata questa verita': che per essere autenticamente felici una cosa e' necessaria (e questa soltanto): depianificarsi, sciogliersi da ogni legame.
Quando la gente si imbatte in questa verita' cosi' evidente in se stessa, diviene preda del terrore al pensiero della sofferenza che prevedibilmente dovra' sostenere per sbarazzarsi dei legami.
Ma non si tratta di un procedimento doloroso.
Al contrario, liberarti dei tuoi legami puo' diventare una operazione del tutto piacevole, se la tecnica che usi non sara' quella della volonta', o della rinuncia, ma quella della... vista: cio' di cui hai bisogno e' solo di aprire gli occhi per vedere che in realta' tu non hai bisogno alcuno di quello che e' l'oggetto del tuo legame; aprire gli occhi per vedere che sei stato pianificato e hai subito un lavaggio del cervello che aveva lo scopo unico di convincerti che non saresti stato felice senza quella precisa persona, o cosa. Ricorda lo strazio che ti ha sommerso, la persuasione di non poter essere mai piu' felice, quando hai perduto quella persona, o quella cosa che ti sembravano cosi' indispensabili. Ma, poi, che cosa e' successo? E' trascorso del tempo, e tu hai imparato a venirne fuori molto bene, non e' vero? Cio' dovrebbe metterti in guardia contro la fallacia delle tue certezze, contro l'imbroglio in cui la tua pianificazione ti ha inviluppato.
Un legame non e' un fatto concreto: e' una persuasione, una fantasia della tua mente, acquisita attraverso la tua pianificazione. Se quella fantasia non avesse preso piede nella tua mente, non vi sarebbero legami: tu ameresti cose e persone e ne godresti profondamente; ma, senza quella fissazione, ne godresti con spirito libero da legami.
In effetti, esiste un'altra maniera di godere realmente di qualcosa? Passa in rassegna quelli che sono tutti i tuoi legami, e a ogni persona, o cosa, che ti passa davanti alla mente prova a dire: "Io non sono affatto legato a te: e' completamente illusoria la mia persuasione che senza di te io non possa esser felice ". Ripeti questa frase in tutta onesta' e vedrai quale cambiamento si verifichera' dentro di te: " Io non sono affatto legato a te: ho semplicemente truffato me stesso, nella persuasione di non poter essere felice senza di te ".
(Anthony De Mello)
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