Buon giorno! oggi è Venerdì 26 Aprile 2024 ore 2 : 45 - Visite 1479368 -

BENVENUTI SUL SITO WWW.ECROS.IT
Logo di Ecros.it con scritta a fuoco
divisore giallo animato
TestataYoga-510x151.jpg
MENU NAVIGAZIONE
SPAZIATORE bianco
Lineablu

SEZIONE: « ARCHIVIO ARTICOLI »

Lineablu
SPAZIATORE bianco

SCHEDA ARTICOLO N. «01409»

CLASSIFICAZIONE: 5
TIPOLOGIA: AFFINE
AUTORE: SILVIO ANSELMO
TITOLO: DUE EPISODI DI VITA, DUE OCCASIONI DI PRATICA
SPAZIATORE bianco

TESTO ARTICOLO

Due episodi di vita, due occasioni di pratica

(di Silvio Anselmo)

[ Tratto da SATI, rivista dell'AMECO)

Il primo episodio mi è accaduto alcuni giorni fa. Avevo programmato di
prender parte al ritiro di Montefiolo guidato da Ajahn Chandapalo,
avrei fatto i due giorni di fine settimana. Ero rilassato e
intimamente gioioso, pregustando le dolcezze meditative e la compagnia
di amici del Sangha, oltreché la bellezza del luogo che in questo
inizio di primavera con i suoi colori delicati e l'incipiente
esplosione di energia vegetale è particolarmente commovente.

Lascio la Salaria e mi inoltro nella strada che mi condurrà alla mia
destinazione. Un blocco della polizia stradale mi ferma. Controllano i
documenti e scoprono - insieme con me - che ho la patente scaduta da
due anni. Sono costernato. Non è possibile! Guardate meglio. Ahimè, è
proprio così. Il poliziotto di grado superiore è gentile e
comprensivo: se fossero solo pochi giorni potrebbe lasciar correre, ma
con una infrazione così grave deve fare il verbale e ritirare la
patente, che potrò riavere andando alla prefettura di Rieti dopo aver
fatto tutte le pratiche di rinnovo. Dovrò anche pagare una multa, di
quelle che senti che ti svenano: 245.000 lire. Con aria mogia mogia,
sperduta, faccio un debole tentativo di farli soprassedere, ma senza
successo. Con il verbale ho tempo fino a mezzanotte per rientrare a
casa. Tutti i programmi vanno in fumo, e oltre alla multa salata dovrò
anche perdere una mattinata per andare a Rieti. M'aspetto una violenta
contrazione di rabbia, amarezza, dispiacere che durerà a lungo,
rovinandomi il week end, e invece subito, fin dall'inizio, è presente
una parte di me che vede il tutto come se accadesse a un estraneo; c'è
la contrazione dolorosa ma è leggera, e c'è anche una consapevolezza
durevole, fiorita autonomamente, che mi porta una profonda, naturale
accettazione serena.

Saluto i due poliziotti e riprendo la mia corsa, deciso a fare il
ritiro almeno per quel giorno. Durante il percorso continuo a
ripensare a ciò che è successo e scopro che una parte di me è
sconcertata, con dolore, per questa serena accettazione dell'accaduto;
come se avessi smarrito un po' della mia identità non provando rabbia
e dolore per quello che, stando al consueto, comune e 'normale' modo
di reagire, era così frustrante e negativo. Probabilmente ciò è
accaduto perché fin dall'inizio della giornata il mio animo si era
disposto a un modo d'essere dharmico, non identificato, consapevole,
leggero, arioso.

Tutta la breve giornata di ritiro è trascorsa poi in serena compagnia
con quell'accadimento. E con un'accresciuta fiducia nel Dharma.

Secondo episodio. Alcuni giorni dopo sono alle prese con la consueta
frenetica attività; frenetica anche quando non è assolutamente
necessario, per radicata abitudine, 'per vizio'. Devo fare alcune
telefonate noiose per riscuotere pagamenti. È una di quelle cose che
tendo a fare 'smarcando' il più possibile; me ne voglio liberare con
furia, con fretta contratta, dolorosa, tutto preso solo dal frutto
(dimentico della lezione di Corrado), e quindi non nel presente bensì
tutto proiettato nel 'dopo', quando verrà la vita vera, quella
rilassata, appagante, degna di essere vissuta. Un dopo che,
naturalmente, non viene quasi mai.

Durante una di queste telefonate, all'altro capo del telefono mi
risponde un'impiegata che è evidentemente nuova a quell'incarico;
risponde compunta e precisa ma senza 'capire' e 'non mi riconosce',
complicando l'operazione e chiedendomi per di più di ritelefonare.
Sento dentro di me salire una rabbia forsennata, assolutamente
sproporzionata, tanto che riesco a controllarla a stento, mantenendo
la dovuta correttezza formale; anche se questo mi è stato possibile
solo perché subito è corsa in mio aiuto la consapevolezza che ha tolto
energia alla rabbia e m'ha fatto uscire d'incanto dalla furiosa
identificazione in cui m'ero infilato. Messa giù la cornetta, sono
rimasto a lungo stordito, incredulo, ma consapevole e via via più
sereno. Dopo un po' ridevo di quella follia. Perché era accaduto?
Credo perché l'agire frenetico, teso solo allo scopo, al frutto,
aliena, reifica il prossimo e risucchia in un gorgo identificatorio
che stritola le nostre vite. Perdiamo l'Essere ipnotizzati-illusi dal
divenire. Una buona lezione che la consapevolezza, quando è presente,
rende proficua, maturante, benefica; da esser quasi contenti che sia
accaduta

SPAZIATORE bianco

Manina indica Giù Spaziatore Manina indica Giù
Spaziatore