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SCHEDA ARTICOLO N. «01507»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: JIDDU KRISHNAMURTI
TITOLO: ASCOLTARE
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TESTO ARTICOLO

Ascoltare

(di Jiddu Krishnamurti)

--

*Saper ascoltare*

Vi siete mai seduti in silenzio senza fermare l'attenzione su una cosa
qualsiasi, senza fare il minimo sforzo per concentrarvi, con
una mente davvero calma? Se lo fate, potete ascoltare i rumori lontani e
quelli vicinissimi a voi: siete in contatto coi suoni.
Allora state veramente ascoltando. La vostra mente non si limita a
funzionare attraverso un solo insufficiente canale. Quando
ascoltate in questo modo, con grande tranquillità, senza sforzo, scoprite
che dentro di voi avviene un cambiamento straordinario,
un cambiamento che non dipende dalla vostra volontà e che si produce senza
che voi lo chiediate; è un cambiamento che porta
con sé l'immensa bellezza di una percezione profonda.

*Ascoltare senza schermi*

Come ascoltate? Ascoltate attraverso le vostre proiezioni, le vostre
ambizioni, i desideri, le paure, le angosce? Ascoltate
solo quello che volete sentire, solo quello che vi soddisfa o che vi
lusinga? Ascoltate solo quello che vi conforta e che attenua
momentaneamente la vostra sofferenza? Se ascoltate attraverso lo schermo dei
vostri desideri è ovvio che state ascoltando solo la
vostra voce: state ascoltando solo i vostri desideri. Ma esiste un altro
modo di ascoltare? Non è forse importante scoprire come
si possa ascoltare, non solo quello che dicono gli altri, ma qualunque cosa:
il rumore della strada, il cinguettio degli
uccelli, lo sferragliare del tram, il fragore delle onde, la voce di vostro
marito o di vostra moglie o quella dei vostri amici, il
pianto di un bambino? Ascoltare diventa importante quando smettiamo di
proiettare i nostri desideri. Possiamo mettere da
parte tutti gli schermi che ci impediscono di ascoltare veramente?

*Il rumore delle parole*

Ascoltare è un'arte che non è facile acquisire, ma che porta con sé bellezza
e comprensione profonda. Ascoltiamo dalle profondità
del nostro essere, ma il nostro ascolto è sempre alterato da preconcetti o
dai nostri particolari punti di vista. Non siamo
capaci di ascoltare direttamente, con semplicità; in noi l'ascolto avviene
sempre attraverso lo schermo dei nostri
pensieri, delle nostre impressioni, dei nostri pregiudizi... Per poter
ascoltare ci deve essere calma dentro di noi, un'attenzione
distesa, e non deve esserci il minimo sforzo tendente ad acquisire qualcosa.
Questo stato vigile e tuttavia passivo è in grado di ascoltare quello che è
al di là dei significati delle parole. Le parole portano confusione; sono
solo un mezzo di comunicazione esteriore, ma per trovarsi al di là del
rumore
delle parole è necessario ascoltare in uno stato di vigile passività. Coloro
che amano sono capaci di ascoltare, ma è estremamente raro trovare chi sia
capace di farlo. La maggior parte di noi è troppo occupata a raggiungere
degli obiettivi, a ottenere dei risultati; stiamo sempre cercando di andare
oltre,
di conquistare qualcosa, così non siamo in grado di ascoltare. Solo chi
ascolta veramente può cogliere la melodia delle parole.

*Non lasciate spazio al pensiero*

Avete mai ascoltato il canto di un uccello? Per poter ascoltare, la mente
deve essere calma, una calma che non c'entra nulla col
misticismo. Io vi parlo e voi, se volete ascoltarmi, dovete stare in
silenzio; non potete farvi ronzare nella testa le idee più
diverse. Quando guardate un fiore, guardatelo senza dargli un nome, senza
classificarlo, senza stabilire a quale specie
appartenga; solo così potete guardarlo veramente. Ma farlo è una delle cose
più difficili, proprio come è estremamente difficile
saper ascoltare: ascoltare un comunista, un socialista, un politico, un
capitalista; oppure vostra moglie, i vostri figli, il vostro vicino, A
conducente dell'autobus, il canto di un uccello. Potete ascoltare con
estrema semplicità solo quando non date spazio a un'idea o a un pensiero:
allora può esserci contatto diretto; e quando siete in contatto, capite se
quello che vi dicono è vero o falso. Non avete bisogno di discutere.

*Il vero ascolto porta con sé la libertà*

State davvero ascoltando quando vi sforzate di farlo? E vostro sforzo non è
forse una distrazione che impedisce l'ascolto? Dovete forse sforzarvi per
ascoltare qualcosa che vi rallegra? Finché la vostra mente sarà impegnata a
fare sforzi, a confrontare, a giustificare, a condannare, non potrete
rendervi
conto della verità, non potrete vedere il falso per quello che è...
L'atto di ascoltare è completo in se stesso; il semplice atto di ascoltare
porta con sé la libertà. Ma a voi interessa veramente ascoltare? Oppure
quello che vi importa è intervenire per tentare di modificare la confusione
che vi portate dentro? Se ascoltaste... cioè se vi rendeste conto delle
vostre
contraddizioni, dei vostri conflitti, senza preoccuparvi di costringerli a
entrare in un particolare schema di pensiero, forse questi finirebbero.
Vedete, noi stiamo sempre cercando di essere qualcosa, di raggiungere uno
stato particolare; vorremmo fare determinate esperienze ed evitarne
accuratamente altre. Ma in questo modo la nostra mente rimane sempre
occupata, non è mai tranquilla, non è mai in grado di ascoltare il rumore
delle sue lotte e delle sue pene. Siate semplici... non cercate di diventare
qualcosa o di aggrapparvi a qualche esperienza.

*Guarda intensamente*

Ho l'impressione che tanto l'atto di imparare, quanto l'atto di ascoltare ci
risultino straordinariamente difficili. Noi non ascoltiamo mai veramente,
perché la nostra mente non è libera; le nostre orecchie sono imbottite di
tutta la conoscenza che portiamo sempre con noi, così ascoltare diventa
straordinariamente difficile. Penso - anzi, è un fatto - che se potessimo
ascoltare con tutto il nostro essere, con una vigorosa vitalità, allora
l'atto di ascoltare diverrebbe un fattore di liberazione. Ma sfortunatamente
voi non ascoltate, perché non avete mai imparato a farlo. In fondo, potete
imparare qualcosa
solo quando vi impegnate con tutto il vostro essere. Imparate la matematica
solo quando vi ci dedicate totalmente; ma se vivete in uno stato di
contraddizione, cioè se venite forzati ad imparare mentre non avete alcuna
intenzione di farlo, allora l'imparare si riduce ad un vuoto processo di
accumulazione.
Quando leggete un romanzo nel quale si muovono innumerevoli personaggi, se
volete seguirne le vicende, dovete impegnare tutta la vostra attenzione; non
potete pensare ad altre cose. E' di un'attenzione simile che avete bisogno
per imparare. Se volete sapere come è fatta una foglia, una foglia di
primavera o una foglia d'estate, dovete guardarla per vederne la simmetria,
l'intessersi delle fibre, per sentirne la qualità. Una foglia è
viva. In ogni foglia c'è bellezza, vigore, vitalità. Se volete imparare
qualcosa che riguardi una foglia, un fiore, una nuvola, un tramonto o un
essere umano, dovete guardarli con tutta l'intensità del vostro cuore.

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