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SCHEDA ARTICOLO N. «01552»

CLASSIFICAZIONE: 4
TIPOLOGIA: CONGENERE
AUTORE: KABIR
TITOLO: I CENTO CANTI
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TESTO ARTICOLO

I CENTO CANTI

(di Kabir)

(Nota: la tradizione riporta che Kabir fosse una reincarnazione precedente
di Sri Sri Sri Lahiri Mahasaya, il Guru del Guru di Yoganandaji)



SeaR Edizioni
MCMLXXXVIII

RISTAMPA ANASTATICA

SeaR Edizioni
P.za L.Spallanzani,9
42019 Scandiano- R.E.



INTRODUZIONE

KABIR (1440 ?-1518) non è tra le figure più note del misticismo orientale,
ed a torto. La sua
opera poetica e l'attività religiosa lo rendono degno di maggiore notorietà
di quanto fino ad
ora ne abbia avuta.

Trarre dalle leggende che circondano la sua vita una biografia storicamente
esatta, non è
facile impresa.

Un giorno due tessitori musulmani, Nuri e Nima - marito e moglie - se ne
tornavano da una festa di nozze, quando, passando vicino al Lahartalab, un
laghetto nei pressi
di Benares, Nima scorse dentro un fiore di loto un bambino appena nato.
Meravigliatissima, lo
mostrò al marito, che si affrettò a raccoglierlo. Ma la meraviglia si mutò
in spavento quando il
piccino, rivolgendosi a Nuri, gli tenne un discorsetto, pregandolo di
indicargli la via di
Benares. Il tessitore, convinto di aver raccolto un diavolo incarnato, lo
posò subito in terra
e fuggì correndo.

Corse per circa un miglio, dice la leggenda, ma quando si fermò rivide
davanti a sè il bambino.
Tanta dolcezza v'era però in quel viso infantile che il buon Nuri si sentì
pienamente rassicurato,
e con Nima decise di portarsi a casa il piccino prodigioso, che chiamò
Kabir ed amò
paternamente.

-

I. 13. "mo ko kahan dhunro bande"

O SERVO, dove Mi cerchi? Guarda!Io sono vicino a te.Non sono nel tempio, nè
nella moschea; non
sono nel Kaaba,(inizio nota: E' il nome di un tempietto che si trova nel
cortile della grande
Moschea della Mecca; fine nota), nè nel Kailash;(inizio nota: Montagna della
catena
dell'Himalaya e nel mito la sede del Dio Shiva; fine nota). Non sono nei
riti, nè nelle cerimonie;
non sono nello Yoga, (inizio nota : La concentrazione mistica, la pratica
religiosa; fine
nota) nella rinuncia. Se tu sei un buon cercatore Mi vedrai immediatamente:
Mi incontrerai in
un attimo.Kabir dice: "O Santo! Iddio è il respiro di ogni respiro".



I. 57. " sadho bhai, jivat hi karo asa"

O Amico! spera in Lui finchè vivi; finchè vivi, conosciLo; finchè vivi,
comprendiLo; poichè, nella
vita c'è liberazione. Se i tuoi legami non saranno spezzati mentre vivi,
come potrai sperare
liberazione nella morte? E' vano sogno il credere che l'anima si unirà a Lui
soltanto perchè
uscita dal corpo. Se lo troveremo ora, Lo troveremo poi; se no, andremo a
dimorare nel Regno
della Morte. Se ora hai l'unione anche dopo l'avrai. Immergiti nella verità;
conosci il vero
Guru; abbi fede nel vero Nome!Kabir dice:"E' lo Spirito della Ricerca che
aiuta, e di questo
Spirito io sono lo schiavo".

-

I. 58. " bago na ja re na ja"

Non andare nel giardino fiorito! O Amico! Non andarci. Il giardino fiorito è
nella tua
persona.Siediti sui mille petali del loto e contempla la Bellezza Infinita.

-

I. 101. " is ghat antar bag bagice"

Dentro questo vaso d'argilla vi sono pergolati e boschetti, e dentro c'è
pure il
Creatore. Dentro questo vaso vi sono i sette oceani e le innumerevoli
stelle.Vi sono la pietra
di paragone e lo stimatore del gioiello. Dentro questo vaso l'Eterno risuona
e la fonte
sgorga. Kabir dice: "Ascoltami, amico! Il mio Diletto Signore è lì dentro."

--

II. 37. " angadhiya deva"

O Signore Increato, chi Ti servirà? Ogni fedele offre il suo culto al Dio
della propria
creazione: ogni giorno, Egli riceve il servizio divino. Ma nessuno cerca
Lui, il Perfetto,
Brahma, l'Indivisibile Signore. Essi credono in dieci Avatar (inizio nota:
Rincarnazione del
Nume - fine nota), ma lo Spirito Infinito non può assolutamente essere un
Avatar, poichè l'Avatar
soffre le conseguenze delle proprie azioni. Ben altra cosa deve essere
l'Altissimo. Lo Yoghi, il
Sannyasi (inizio nota :Coloro che hanno rinunciato al mondo- fine nota) e
l'Asceta ne disputano
insieme. Kabir dice:"O fratello!Salvo è colui che ha visto quella radiosità
d'amore".

-

II. 56. "dariya ki lahar dariyao hai ji"

Il fiume e le sue onde sono lo stesso flutto: dove è la differenza? Quando
l'onda si solleva,
non è che acqua, e quando ricade è sempre la stessa acqua. Dimmi, Signore,
dov'è la differenza?
Forse perchè si chiama onda non si deve più considerare come acqua?
Nel supremo Brahma i mondi si contano come i chicchi di un rosario: E tu
quel rosario guarda
con gli occhi della sapienza.

--

II. 20. "paramatam guru nikat virajain"

O mio cuore! Lo Spirito Eccelso, il grande Maestro è vicino a te! Destati,
oh, destati! Gettati
ai piedi dell'Amato, poichè il tuo Signore sta ritto presso al tuo capo. Hai
dormito per
innumerevoli evi; e neanche stamane vuoi destarti?

--

II. 33. "ghar ghar dipak barai"

Lampade ardono in ogni casa, o cieco! E tu non puoi vederle. Un giorno,
improvvisamente,
i tuoi occhi si apriranno e vedrai; e i ceppi della morte cadranno da te.
Non v'è nulla da dire,
o da udire; nulla da fare: è colui che, sebbene vivente, è già morto, che
non più morrà.

Poichè vive nella solitudine, lo Yoghi dice che la sua casa è lontana.Il tuo
Signore è vicino,
eppure ti arrampichi sul palmizio per cercarLo.Il sacerdote di Brahma va di
casa in casa ed
inizia le genti alla fede.Ahimè! la vera fonte di Vita è presso di te, e tu
hai inalzata
sull'altare una pietra per adorarla! Kabir dice:" Non potrò mai esprimere
quanto sia dolce il
mio Signore.Yoga e recitazione di rosari, virtù e vizi sono nulla al
paragone di Lui"

-

II. 38. "sadho, so satgur mohi bhawai"

O Fratello, il mio cuore brama quel santo Guru, che, ricolmata la coppa del
vero amore, prima ne
beve Egli Stesso e, poi, me l'offre. Egli allontana il velo dai miei occhi e
mi dà la vera visione
di Brahma; Egli in Se Stesso rivela i mondi e mi fa udire una Musica,
suonata senza
strumenti; Egli mi dimostra che gioia e dolore sono una sola cosa; Egli
riempie d'amore ogni
espressione. Kabir dice: "In verità non teme chi ha un tale Guru, che lo
guida all'asilo di
salvezza".



II. 45. "Hari ne apna ap chipaya"

Il mio Signore Si nasconde; il mio Signore Si rivela meravigliosamente; Il
mio Signore mi ha
circondato di avversità; il mio Signore mi ha abbattuto ogni barriera
innanzi a me. Il mio
Signore mi porta parole di dolore e parole di gioia: ed Egli Stesso risana
il loro contrasto.
Al mio Signore voglio offrire il corpo e la mente. Rinuncerò alla vita, ma
non dimenticherò mai
il mio Signore!

--

II. 81. "satgur soi daya kar dinha"

E' la misericordia del mio verace Guru che mi ha fatto conoscere l'ignoto.
Ho appreso da Lui a
camminare senza piedi, a vedere senza occhi, a udire senza orecchi, a bere
senza bocca, a
volare senza ali. Ho portato il mio amore e la mia meditazione in quella
terra dove non sono, nè
sole, nè luna, nè giorno, nè notte. Senza mangiare ho gustato la dolcezza
del nettare, e senza
acqua ho spenta la mia sete. Dove è corrispondenza di delizia, la gioia è
perfetta. Innanzi a
chi può essere espressa quella gioia? Kabir dice :"Il Guru è grande oltre
ogni parola; e grande
è la buona fortuna del discepolo".

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