I CENTO CANTI
(di Kabir)
(Nota: la tradizione riporta che Kabir fosse una reincarnazione precedente di Sri Sri Sri Lahiri Mahasaya, il Guru del Guru di Yoganandaji)
SeaR Edizioni MCMLXXXVIII
RISTAMPA ANASTATICA
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INTRODUZIONE
KABIR (1440 ?-1518) non è tra le figure più note del misticismo orientale, ed a torto. La sua opera poetica e l'attività religiosa lo rendono degno di maggiore notorietà di quanto fino ad ora ne abbia avuta.
Trarre dalle leggende che circondano la sua vita una biografia storicamente esatta, non è facile impresa.
Un giorno due tessitori musulmani, Nuri e Nima - marito e moglie - se ne tornavano da una festa di nozze, quando, passando vicino al Lahartalab, un laghetto nei pressi di Benares, Nima scorse dentro un fiore di loto un bambino appena nato. Meravigliatissima, lo mostrò al marito, che si affrettò a raccoglierlo. Ma la meraviglia si mutò in spavento quando il piccino, rivolgendosi a Nuri, gli tenne un discorsetto, pregandolo di indicargli la via di Benares. Il tessitore, convinto di aver raccolto un diavolo incarnato, lo posò subito in terra e fuggì correndo.
Corse per circa un miglio, dice la leggenda, ma quando si fermò rivide davanti a sè il bambino. Tanta dolcezza v'era però in quel viso infantile che il buon Nuri si sentì pienamente rassicurato, e con Nima decise di portarsi a casa il piccino prodigioso, che chiamò Kabir ed amò paternamente.
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I. 13. "mo ko kahan dhunro bande"
O SERVO, dove Mi cerchi? Guarda!Io sono vicino a te.Non sono nel tempio, nè nella moschea; non sono nel Kaaba,(inizio nota: E' il nome di un tempietto che si trova nel cortile della grande Moschea della Mecca; fine nota), nè nel Kailash;(inizio nota: Montagna della catena dell'Himalaya e nel mito la sede del Dio Shiva; fine nota). Non sono nei riti, nè nelle cerimonie; non sono nello Yoga, (inizio nota : La concentrazione mistica, la pratica religiosa; fine nota) nella rinuncia. Se tu sei un buon cercatore Mi vedrai immediatamente: Mi incontrerai in un attimo.Kabir dice: "O Santo! Iddio è il respiro di ogni respiro".
I. 57. " sadho bhai, jivat hi karo asa"
O Amico! spera in Lui finchè vivi; finchè vivi, conosciLo; finchè vivi, comprendiLo; poichè, nella vita c'è liberazione. Se i tuoi legami non saranno spezzati mentre vivi, come potrai sperare liberazione nella morte? E' vano sogno il credere che l'anima si unirà a Lui soltanto perchè uscita dal corpo. Se lo troveremo ora, Lo troveremo poi; se no, andremo a dimorare nel Regno della Morte. Se ora hai l'unione anche dopo l'avrai. Immergiti nella verità; conosci il vero Guru; abbi fede nel vero Nome!Kabir dice:"E' lo Spirito della Ricerca che aiuta, e di questo Spirito io sono lo schiavo".
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I. 58. " bago na ja re na ja"
Non andare nel giardino fiorito! O Amico! Non andarci. Il giardino fiorito è nella tua persona.Siediti sui mille petali del loto e contempla la Bellezza Infinita.
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I. 101. " is ghat antar bag bagice"
Dentro questo vaso d'argilla vi sono pergolati e boschetti, e dentro c'è pure il Creatore. Dentro questo vaso vi sono i sette oceani e le innumerevoli stelle.Vi sono la pietra di paragone e lo stimatore del gioiello. Dentro questo vaso l'Eterno risuona e la fonte sgorga. Kabir dice: "Ascoltami, amico! Il mio Diletto Signore è lì dentro."
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II. 37. " angadhiya deva"
O Signore Increato, chi Ti servirà? Ogni fedele offre il suo culto al Dio della propria creazione: ogni giorno, Egli riceve il servizio divino. Ma nessuno cerca Lui, il Perfetto, Brahma, l'Indivisibile Signore. Essi credono in dieci Avatar (inizio nota: Rincarnazione del Nume - fine nota), ma lo Spirito Infinito non può assolutamente essere un Avatar, poichè l'Avatar soffre le conseguenze delle proprie azioni. Ben altra cosa deve essere l'Altissimo. Lo Yoghi, il Sannyasi (inizio nota :Coloro che hanno rinunciato al mondo- fine nota) e l'Asceta ne disputano insieme. Kabir dice:"O fratello!Salvo è colui che ha visto quella radiosità d'amore".
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II. 56. "dariya ki lahar dariyao hai ji"
Il fiume e le sue onde sono lo stesso flutto: dove è la differenza? Quando l'onda si solleva, non è che acqua, e quando ricade è sempre la stessa acqua. Dimmi, Signore, dov'è la differenza? Forse perchè si chiama onda non si deve più considerare come acqua? Nel supremo Brahma i mondi si contano come i chicchi di un rosario: E tu quel rosario guarda con gli occhi della sapienza.
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II. 20. "paramatam guru nikat virajain"
O mio cuore! Lo Spirito Eccelso, il grande Maestro è vicino a te! Destati, oh, destati! Gettati ai piedi dell'Amato, poichè il tuo Signore sta ritto presso al tuo capo. Hai dormito per innumerevoli evi; e neanche stamane vuoi destarti?
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II. 33. "ghar ghar dipak barai"
Lampade ardono in ogni casa, o cieco! E tu non puoi vederle. Un giorno, improvvisamente, i tuoi occhi si apriranno e vedrai; e i ceppi della morte cadranno da te. Non v'è nulla da dire, o da udire; nulla da fare: è colui che, sebbene vivente, è già morto, che non più morrà.
Poichè vive nella solitudine, lo Yoghi dice che la sua casa è lontana.Il tuo Signore è vicino, eppure ti arrampichi sul palmizio per cercarLo.Il sacerdote di Brahma va di casa in casa ed inizia le genti alla fede.Ahimè! la vera fonte di Vita è presso di te, e tu hai inalzata sull'altare una pietra per adorarla! Kabir dice:" Non potrò mai esprimere quanto sia dolce il mio Signore.Yoga e recitazione di rosari, virtù e vizi sono nulla al paragone di Lui"
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II. 38. "sadho, so satgur mohi bhawai"
O Fratello, il mio cuore brama quel santo Guru, che, ricolmata la coppa del vero amore, prima ne beve Egli Stesso e, poi, me l'offre. Egli allontana il velo dai miei occhi e mi dà la vera visione di Brahma; Egli in Se Stesso rivela i mondi e mi fa udire una Musica, suonata senza strumenti; Egli mi dimostra che gioia e dolore sono una sola cosa; Egli riempie d'amore ogni espressione. Kabir dice: "In verità non teme chi ha un tale Guru, che lo guida all'asilo di salvezza".
II. 45. "Hari ne apna ap chipaya"
Il mio Signore Si nasconde; il mio Signore Si rivela meravigliosamente; Il mio Signore mi ha circondato di avversità; il mio Signore mi ha abbattuto ogni barriera innanzi a me. Il mio Signore mi porta parole di dolore e parole di gioia: ed Egli Stesso risana il loro contrasto. Al mio Signore voglio offrire il corpo e la mente. Rinuncerò alla vita, ma non dimenticherò mai il mio Signore!
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II. 81. "satgur soi daya kar dinha"
E' la misericordia del mio verace Guru che mi ha fatto conoscere l'ignoto. Ho appreso da Lui a camminare senza piedi, a vedere senza occhi, a udire senza orecchi, a bere senza bocca, a volare senza ali. Ho portato il mio amore e la mia meditazione in quella terra dove non sono, nè sole, nè luna, nè giorno, nè notte. Senza mangiare ho gustato la dolcezza del nettare, e senza acqua ho spenta la mia sete. Dove è corrispondenza di delizia, la gioia è perfetta. Innanzi a chi può essere espressa quella gioia? Kabir dice :"Il Guru è grande oltre ogni parola; e grande è la buona fortuna del discepolo".
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