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SCHEDA ARTICOLO N. «01675»

CLASSIFICAZIONE: 3
TIPOLOGIA: YOGA
AUTORE: - JIDDU KRISHNAMURTI -
TITOLO: MEDITAZIONE: BRANI DI - JIDDU KRISHNAMURTI -
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TESTO ARTICOLO

Brani tratti da:

- Jiddu Krishnamurti -



[titolo originale 'Meditations']

(Shamblrala Publications, inc., bBoston)
traduzione di Livio Agresti



Per sfuggire ai propri conflitti ...

l’uomo ha inventato molte forme di meditazione, basate sul desiderio,
sulla volontà e sull’avidità di conseguimenti, che implicano il
conflitto e una lotta per raggiungere il successo. (in tale sforzo
conscio e deliberato risente sempre dei limiti della mente
condizionata, e non c’è libertà in ciò. Ogni sforzo di meditare è la
negazione stessa della meditazione.
La meditazione è la fine del pensiero. Solo allora si ha una
dimensione diversa al di là del tempo.
(marzo 1979)




Una mente meditativa....

è silenziosa. Non quel silenzio che può essere concepito dal
pensiero; non il silenzio di una placida sera; ma quel silenzio che
sorge quando il pensie¬ro, con tutte le sue immagini, tutte le sue
parole e tutte le sue percezioni, è interamente cessato. Questa mente
meditativa è la mente religiosa: la religione in cui non vi sono
chiese, templi, canti.
La mente religiosa è l’esplosione dell’amore: l’amore che non conosce
separazione. Per questo amore il lontano è vicino. Non è l’uno né i
molti, bensì quello stato di amore in cui cessano tutte le divisioni.
Come la bellezza, non è a misura delle parole. Solo a partire da
questo silenzio agisce la mente meditativa.

--

La meditazione è una delle più grandi arti della vita....

forse la più grande, e non la si può assolutamente imparare da
nessuno, questa è la sua bellezza. Non c’è tecnica e quindi non c’è
autorità. Quando imparate qualcosa su di voi, osservatevi, osservate
il modo in cui camminate, il modo in cui mangiate, ciò che dite, le
chiacchiere, l’odio, la gelosia: se siete consapevoli di tutte queste
cose dentro di voi, senza alternativa, ciò fa parte della meditazione.
Può esserci meditazione, dunque, quando sedete in un autobus o
passeggiate in un bosco pieno di luce e di ombre, o ascoltate il canto
degli uccelli o guardate il viso di vostra moglie o del vostro
bambino.



La continua ricerca di esperienze più vaste,....

più profonde e trascendenti è una forma di fuga dalla realtà effettiva
di “ciò che è”, vale a dire da noi stessi, dalla nostra mente
condizionata. Perché una mente sveglia, intelligente, libera, dovrebbe
aver bisogno di esperienze, perché dovrebbe avere “esperienze”? La
luce è luce; non richiede altra luce.

-

E' strano come la meditazione divenga totalizzante....

non ha fine né principio. È come una goccia di pioggia: in quella
goccia ci sono tutti i corsi d’acqua, i grandi fiumi, i mari e le
cascate; la goccia nutre la terra e l’uomo: senza quella goccia la
terra sarebbe un deserto. Senza la meditazione il cuore diventa un
deserto, una landa desolata.



Meditazione è scoprire....

se il cervello, con tutte le sue attività, le sue esperienze, può
essere assolutamente acquietato. Non costretto, perché quando c’è
costrizione, c’è dualità. L’entità che dice: «Vorrei avere esperienze
meravigliose, perciò devo costringere il mio cervello a essere
quieto», non ci riuscirà mai. Ma se cominciate a indagare, a
osservare, ad ascoltare tutti i movimenti del pensiero, i suoi
condizionamenti, i suoi slanci, le sue paure, i suoi piaceri, a
guardare come funziona, allora vedrete che il cervello diventerà
estremamente quieto; una quiete che non è sonno ma è
straordinariamente attiva e quindi è quiete. Una grossa dinamo che
funzioni perfettamente, quasi non fa rumore; soltanto quando c’è
attrito c’è rumore.

-

La meditazione è ardua....

Esige la più alta forma di disciplina: non vuole conformismo, non
vuole imitazione, non vuole obbedienza, ma vuole una disciplina che
passi attraverso la costante consapevolezza delle cose fuori di te e
delle cose dentro di te. La meditazione, quindi, non è attività
nell’isolamento, bensì azione nella vita quotidiana che esige
cooperazione, sensibilità e intelligenza. Senza il fondamento di una
vita retta la meditazione diventa una fuga e non ha più valore. Una
vita retta non è obbedienza alla morale sociale, bensì libertà
dall’invidia, dalla cupidigia e dalla ricerca del potere, che generano
l’inimicizia. La libertà da questi mali non passa attraverso
l’attività della volontà, ma attraverso la consapevolezza che ne
acquistiamo con l’autoconoscenza. Senza conoscere le attività del sé
la meditazione diventa esaltazione dei sensi e perde ogni significato.

--

La meditazione è una cosa tra le più straordinarie....

Non conoscerla vuol dire essere come un cieco in un mondo di colori
splendenti, di ombre e luci cangianti. Non è questione di intelletto,
ma, quando il cuore entra nella mente, la mente assume una qualità
completamente diversa; diviene realmente illimitata, non solo quanto
alla sua capacità di pensare, di agire in modo efficace, ma anche per
la sensazione di vivere in un vasto spazio nel quale siamo parte di
tutto.

La meditazione è il movimento dell’amore. Non l’amore del singolo o di
molti. È come l’acqua che tutti possono bere da qualsiasi recipiente,
che sia un vaso d’oro o una brocca d’argilla: è inesauribile. E accade
una cosa particolare, che né le droghe né l’autoipnosi possono dare: è
come se la mente entrasse in se stessa, dapprima alla superficie, per
poi penetrare sempre più profondamente, finché profondità e altezza
non hanno più senso e ogni sistema di misura scompare. In questo stato
vi è una pace totale, non la soddisfazione che deriva dalla
gratificazione, mauna pace che ha in sé ordine, bellezza e intensità.
Può essere distrutta, così come si può distruggere un fiore, eppure,
proprio a causa della sua vulnerabilità, è indistruttibile. Questa
meditazione non la si può apprendere da un altro. Dovete cominciare
senza saperne nulla e muovervi nell’innocenza.

Il terreno in cui può nascere la mente meditativa è quello della vita
quotidiana, la lotta, il dolore e la gioia fugace. È lì che deve
nascere, e recare ordine, e da lì muoversi all’infinito. Ma se vi
interessa solo l’ordine, allora l’ordine stesso porterà con sé il
proprio limite, e la mente ne sarà prigioniera. In questo movimento
dovete in qualche modo cominciare dall’altro estremo, dalla sponda
opposta, e non curarvi soltanto di questa sponda e di come
attraverserete il fiume. Dovete gettarvi nel fiume senza saper
nuotare. E il bello della meditazione è che non sapete mai dove siete,
dove andate e qual è la meta.



La meditazione non è qualcosa di diverso dalla vita quotidiana......

non rintanatevi in un angolo della stanza a meditare dieci minuti per
poi andare a fare i macellai, e non solo in senso metaforico.

La meditazione è una delle cose più serie. Potete meditare tutto il
giorno, in ufficio, con la famiglia, quando dite a qualcuno: «Ti amo»,
mentre osservate i vostri figli. Ma poi gli insegnate a divenire
soldati, a uccidere, a identificarsi con la nazione, a venerare la
bandiera, li educate a entrare in questa trap¬pola del mondo moderno.

Osservare queste cose, rendersi conto del vostro ruolo in esse, fa
parte della meditazione. E quando meditate così vi scoprirete una
bellezza straordinaria; agirete rettamente in ogni momento; e se per
una volta sbagliate non importa, lo farete di nuovo senza perder tempo
con i rimpianti. La meditazione è parte della vita, non è qualcosa di
diverso.



Che cosa straordinaria è la meditazione!

Se è una qualsiasi costrizione, un qualsiasi sforzo per far sì che il
pensiero si adatti, per spingerlo a imitare, allora la meditazione
diviene un pesante fardello. Il silenzio che si desidera cessa di
essere illuminante; se è inteso a procurare visioni ed esperienze,
allora porta all’illusione e all’autoipnosi. Solo nel fiorire del
pensiero e nella sua conseguente cessazione la meditazione ha senso;
il pensiero può fiorire solo nella libertà, non nell’allargarsi dei
modelli di conoscenza. La conoscenza può dare esperienze sempre nuove,
sempre più sensazionali, ma una mente sempre alla ricerca di
esperienze di qualsiasi genere è immatura. La maturità è la libertà da
ogni esperienza; non è più sottoposta a nessuna influenza sia a essere
sia a non essere.

La maturità nella meditazione è la liberazione della mente dalla
conoscenza, poiché questa forma e controlla tutta l’esperienza. Una
mente che è luce per se stessa non ha bi¬sogno di esperienza.
Immaturità è bramare una maggiore e più vasta esperienza. Meditazione
significa spaziare attraverso il mondo della conoscenza ed esserne
liberi per entrare nell’ignoto.

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